Il primo incontro

81 3 0
                                    


Il tragitto verso lo studio sembrava infinto. L'agitazione iniziava a farsi sentire, continuavo a farmi domande e sfortunatamente anche Ginny.
"Secondo te saranno belli come l'ultima volta?" Iniziò a chiedere. Cercai di non rispondere.
"Dai dai, secondo te come reagiscono? E Louis? Ti riconoscerà?" Continuò.
"Non lo so Ginny, non iniziare." Cercai di zittirla, ma niente da fare.
"Ci sarà anche Zayn?" Andò avanti.
"Non lo so."
"Sai già cosa dire?"
"Ginevra! Smettila per favore." La convinsi e rimase zitta.
Dopo poco entrammo in una zona della periferia quasi abbandonata.
La macchina si fermò vicino ad un vecchio capannone che sembrava completamente vuoto. Io e Ginny ci guardammo in torno per un po', poi l'autista ci chiamò e ci fece entrare.

Dentro era completamente l'opposto, nuovo di zecca. Con pareti insonorizzate e coperte di quadri. Il corridoio che stavamo percorrendo era pieno di porte, tutte bianche e chiuse. Dopo poco ci venne in contro un'altra ragazza. La segretaria di Barker pensai.
"Benvenute." Ci disse con un sorriso.
"Seguitemi." Noi ubbidimmo.
Ci spiegò ,più o meno, la funzionalità del posto. Era stato scelto quel capannone per evitare visite non desiderate.
Dietro le varie porte c'erano anche delle camere da letto create apposta per lo staff e per la Band se mai avessero finito troppo tardi le prove. Avevano creato persino una sala da pranzo immensa, con al centro un enorme tavolo ovale.
Ci mostrò la cucina, nuova di pacca, con attrezzature appena arrivate.
"Infine, eccoci arrivate alle sale prova." Disse indicandole con la mano.
Tutte e tre le sale avevano un muro fatto di specchi, quindi si poteva vedere al loro interno. Due erano completamente vuote. Poi ci avvicinammo alla terza. Ginny sussultò.
Tutti e cinque i membri della band erano lì. Erano tutti cresciuti, ma gli sguardi erano sempre gli stessi.
Mi scese quasi una lacrima ripensando a tutti i ricordi che avevo di loro.
La segretaria bussò ed aprii la porta. Entrammo.
Niall era seduto su in puff in un angolo della stanza con la sua chitarra in mano; Liam e Louis stavano chiacchierando vicino a due microfoni al centro della stanza; Harry era seduto ad un tavolino lì vicino, sembrava stesse scrivendo un nuovo arrangiamento; mentre Zayn era alla finestra con il telefono in una mano e una sigaretta nell'altra.
"Loro sono Ginevra ed Emily Brown. Si occuperanno del vostro catering fino alla fine del tour." Disse la ragazza presentandoci.
"Vi lascio parlare un po'." Continuò salutandoci e uscendo dalla stanza.
"Ok. 5 minuti i pausa ragazzi." Disse Liam avvicinandosi a noi.
"Ciao!" Disse Niall, che si era già catapultato davanti a Ginny. Lei rispose imbarazzata.
Si presentarono tutti, molto gentilmente. Zayn ci offrì anche una sigaretta.
Poi si avvicinò Louis.
"Io ti ho già visto da qualche parte.." Disse guardandomi e sfregandosi la tempia.
" Ah si! Tu sei la ragazza che ha ritrovato Freddie! Emily giusto?"
Io annuii.
"Ritrovato Freddie, Louis?" Chiese Liam ridendo sotto i baffi.
"Lascia stare.. storia lunga! Quel bambino è una peste." Disse facendo roteare gli occhi.
"Chissà da chi ha preso.." Dissi io facendo ridere tutti. Nel frattempo notai Harry.
Era tornato al suo tavolino, ma non guardava più il suo spartito. Guardava più su, verso un qualcosa vicino ai ragazzi che stavano ancora parlando con noi. Seguii bene lo sguardo e capii.
Non era una cosa. Era una persona. Louis.

Non è possibile che lo guardi ancora con lo stesso sguardo e sorriso
di quando erano piccoli...
dopo tutto questo tempo e tutto quello che è successo poi.

Pensai mentre i ragazzi stavano ancora prendendo in giro Louis per aver perso il piccolino.
Anche Ginny lo notò e me lo fece capire tirandomi un gomitata. Le feci cenno di stare zitta.
Era ancora troppo presto per creare casini.
Dopo poco uscimmo e li lasciammo lavorare. Decidemmo di tornare in albergo per prede tutta la nostra roba. Per una o due settimane avremmo dormito lì, poi ci saremmo spostate in un altro appartamento in affitto che ci avrebbe trovato la società; ovviamente l'affitto l'avremmo pagato noi, ma con lo stipendi che ci spettava non facevamo tanto conto alle spese.
Per le 21.00 il gruppo ci salutò e andò via, sarebbero tornati l'indomani mattina presto.

Appena il capannone si svuotò completamente io e Ginny decidemmo di preparare qualcosa da mangiare per noi e andammo in cucina.
"L'hai notato anche tu vero?" Mi chiese lei euforica.
Feci finta di non aver sentito,
"Dai lo so che l'hai visto anche tu! Non far finta di niente!" Mi urlò scherzosamente.
"Okay si! Ovvio che l'ho visto!" Risposi ridendo.
"Secondo te c'è ancora qualcosa? Dici che le nostre teorie sono vere?" Proseguì.
"Non lo so Ginny. Potrebbe essere...." Risposi chiudendo una delle credenze.
"Di certo quello sguardo non era uno sguardo come un altro... e possiamo dire anche che quegli occhi fanno così solo guardando Lui." Spiegai, mentre cercavo di mettere tutti gli ingredienti per i cupcake in una ciotola.
Ginny mi passò del cioccolato, pensierosa. Glielo si leggeva in faccia.
"Beh.. abbiamo mesi e mesi per scoprirlo no?" Dissi guardandola con la coda dell'occhio.
Lei mi sorrise contenta della risposta.
Preparammo più impasti quella sera, sia per la nostra cena a base di pizza, sia per i ragazzi. Tutto doveva essere pronto per la colazione del giorno dopo; cupcake con le gocce di cioccolato, mini tornate di carote, crostata e croissant, con ovviamente succhi e bevande calde.

La mattina dopo la sveglia suonò alle 6.30. Alzarsi fu difficile, ma l'idea di trovarmeli tutti e 5, poche ore dopo, davanti agli occhi mi tirò subito su il morale, così ci alzammo e ci preparammo.
Andammo in cucina per mettere tutto negli stampi e iniziare a cuocere i vari dolci.
Le ore passarono velocemente, ma nonostante i vari caffè facevamo fatica a svegliarci, così a mia sorella venne un'idea.
"Metto un po' di musica!"
Io annuii e le passai il mio telefono, che collegò alla cassa.
Mise "Kiwi" di Harry. Dopo poco iniziammo a ballare e saltare per tutta la cucina, ridendo come due stupide.
La musica era così alta che sentii a mala pena degli stivaletti con il tacco avvicinarsi, ma nonostante il ticchettio andai avanti a saltare.
"Bella questa." Disse una voce profonda alle mie spalle.
Mi girai di scatto. Era Harry Styles in persona. Sgranai gli occhi e cercai di tirare fuori qualche parola.
"Oddio, scusami! Pensavamo di essere sole.." Dissi un po' balbettando.
"Ma va tranquilla! È una delle mie preferite." Disse prima di sfoggiare un piccolo sorriso che mi fece arrossire.
Poi entrò completamente in cucina e prese il mio telefono. Guardò la mia playlist, facendo anche smorfie e facce strane leggendo i vari titoli delle canzoni.
Ne selezionò una e si allontanò dal telefono, fermandosi poi al cesto della frutta.
La canzone partì e lui si diresse verso l'uscita della cucina.
"Bella quella, ma questa la preferisco." Disse facendomi l'occhiolino prima di addentare una mela rumorosamente.
Io e Ginny ci guardammo negli occhi stupefatte.
La canzone era "Too Young" di Louis.

It will not be easy Where stories live. Discover now