Tutt'altra cosa

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Dopo un paio di settimane tornai a Londra, dovevamo iniziare le prove all'O2, il primo concerto sarebbe stato solo dopo un'altra settimana, una pazzia secondo me avvisare stampa e fan così tardi rispetto all'inizio del tour, ma essendo una cosa a sorpresa tutti la presero bene. Così bene che quasi tutti i concerti in giro per il mondo erano già sold out.

Eleonor non aspettò molto prima di iniziare a dire in giro che l'avevo lasciata e prima del mio ritorno in città la notizia aveva già fatto il giro di tutti i giornali. Non mi dava più così fastidio, anzi, ero contento di averlo fatto, mi sentivo molto più libero e leggero.

Appena tornato a Londra andai a mangiare fuori un boccone con Emily, Ginny e Niall.
Arrivato davanti a ristorante abbracciai le due ragazze e diedi uno schiaffetto all'irlandese per salutarlo, poi ci sedemmo a tavola.
"Allora? Come va?" Mi chiese Emily. Ero felice di vederla, era passato un po' dall'ultima volta che ci eravamo sentiti.
"Già bello! Sei sparito!" Disse Niall.
"Tutto a posto! Finalmente direi." Risposi con un gran sorriso.
"Si vede! Sei raggiante!" Commentò Ginny.
Io e la sorella ci guardammo sorridendo, aveva capito cosa intendevo.

Il giorno dopo ci saremmo dovuti vedere alle 10 all'O2, ma mi svegliai tardi. Menomale che Liam mi chiamò al telefono, altrimenti sarei andato avanti a dormire fino al giorno dopo.
Di corsa mi preparai e uscii di casa, salii in macchina e mi diressi all'arena.
Già dall'entrata si riuscivano a sentire le canzoni e le risate di tutti, mi avvicinai al palco e vidi una scena fantastica.
Harry stava canticchiando al cover di "Juice", Niall e Zayn stavano ballando passi assurdi, Liam cercava di fare da base a Harry facendo beat box. Ad un certo punto vidi il riccio andare sul retro, prese Ginny e Emily per un braccio e le trascinò sul palco. Tutti e tre iniziarono a sfilare atteggiandosi come dei bambini.
Rimasi a fissare Harry per un po', aveva uno sguardo diverso. Un sorriso diverso. Era finalmente contento e, quindi, lo ero anch'io.
Dopo poco mi vide, mi indicò con un dito e mi fece segno di salire sul palco. Corsi da loro e iniziai ad imitarli; Harry mi prese mano e mi fece girare, rideva tantissimo. Non ci divertivamo così da tanto tanto tempo.
Prima di iniziare a provare veramente aspettammo un pochino, per riprenderci un attimo. Menomale, perché nonostante i balli avevo ancora bisogno di svegliarmi bene, così mi avvicinai al bancone di Emily per prendere qualcosa da mangiare.
"Buongiorno eh!" Mi salutò lei. Io le sorrisi.
"Non ho sentito la sveglia." Spiegai.
"Fame?" Io annuii.
Mi diede un pezzo di torta di carote e una tazza di caffè. La sua torta di carote era fantastica, mai mangiata una così buona.
"Allora? Novità?" Mi chiese. Ingoiai il boccone di torta e risposi.
"Abbiamo parlato un po'. Devo fargli capire che si deve fidare di me, che non sto scherzando."
Emily tossì forte due volte, poi sgranò gli occhi.
Mi sentii sfiorare il sedere, sussultai.
"Buongiorno." Disse una voce profonda di fianco a me, era Harry.
Emily salutò e si nascose dentro la sua tazza di caffè.
"Ciao" Dissi dandogli un bacio sulla guancia. Lui mi sorrise.
"Allora? Iniziamo o no?" Urlò Liam dall'altro lato del palco.
Ci avvicinammo a lui e ci sedemmo. Io su una specie di panchina della scenografia e Harry in mezzo alle mie gambe. Lo abbracciai.

Le prove erano basate soprattutto sulle canzoni dell'ultimo album, visto che Zayn doveva provare i pezzi che gli avevamo assegnato, e sulle nostre canzoni da solisti, alla fine dovevamo vedere bene come accostare le nostre voci su ogni canzone. La cosa non fu per niente facile perché ogni una aveva uno stile completamente differente da quello delle canzoni del gruppo. Io scelsi "Always you", era una delle più soft ed era perfetta per la situazione di quei giorni.
Niente pausa pranzo quel giorno, eravamo troppo contentati sul concerto, essendo il primo, doveva essere perfetto, senza nessuna sbavatura o errori vari.

"Vi prego per oggi basta." Disse Niall. Erano già le 17 ed eravamo tutti molto stanchi.
"Domani stessa ora?" Chiese Zayn mentre ci dirigevamo sul retro per prendere le nostre cose prima di andare via, tutto annuimmo.
Mi fermai a prendere una bottiglietta d'acqua e presi Harry per un braccio per avvicinarlo a me.
"Che fai sta sera?" Chiesi.
"Usciamo." Non era una domanda, ma un vero e proprio obbligo. Volevo stare un po' solo con lui.
Lui accettò, così decidemmo l'ora e il posto e ci salutammo.

Lo passai a prendere io alle 21. Uscì di corsa di casa e salì in auto salutandomi.
Lo osservai con la coda dell'occhio per un po', era teso. Lo notai dalle sua mani, continuava a sfregarle tra di loro e faceva girare più volte gli anelli che aveva sull'anulare della mano destra.
Gli presi una mano e la appoggiai sul cambio, mettendoci sopra la mia facendo intrecciare le nostre dita.
Lo guardai di nuovo e gli sorrisi. Mi sorrise anche lui e si calmò un pochino.
Arrivammo al pub, scendemmo dall'auto ed entrammo.
Ordinai una birra per entrambi e iniziammo a parlare, parlammo per tutta la sera senza renderci conto dell'ora o della gente che ci guardava, finalmente stavamo bene, così era tutt'altra cosa.
"Sai che sarà difficile, vero?" Mi chiese abbassando lo sguardo.
"Certo, non sarà facile." Risposi.
Una nota di tristezza apparve nei suoi grandi occhi verdi.
"Ma non mi interessa. Non voglio che sia facile o programmato come è stato negli ultimi anni della mia vita.
Sarà difficile, molto difficile, ma faremo il modo che tutto ciò sia possibile e questo mi basta." Spiegai.

It will not be easy Where stories live. Discover now