SEI

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-Allora come hai trovato questo posto?- chiese Harry, immergendo il mignolo nel suo the per poi portarlo alla bocca.
Sentii il mio cuore battere forte nel mio petto, come poteva qualcuno apparire cosi bello alle sette in punto del mattino? Vorrei essere metà splendido come lui.

-È una storia strana.- dissi provando a portare la tazza alla mia bocca ma versai il liquido bollente sul grembo dei miei pantaloni appena indossati.

-Oh!-
Potevo sentire il calore che mi attraversava le cosce e le guance, ero cosi imbarazzo ed esserlo era cosi fastidioso.

Harry rise, alzandosi rapidamente per afferrare con la mano piena di anelli la tazza e offrirmi sei tovaglioli di carta.

Sentii la gola che mi si strozzava e le lacrime bruciavano gli occhi. Ero cosi agitato e imbarazzato. Ero incredibilmente sconvolto: tra tutte le persone, dovevo incontrare qualcuno perfetto come il ragazzo dagli occhi verdi e quel dannato the. Mi vergognavo che tutto ciò che potevo offrire fosse la mia tazza rotta e il caffè bruciato.

-Lasciami aiutare.-
Si offrì e io presi fiato mentre camminava verso di me. Immerse un tovagliolo nel suo bicchiere d'acqua e lo premette dolcemente sulla mia camicia. -Spero di non metterti a disagio?- chiese. Uno dei suoi anelli mi toccò la clavicola e io dovetti trattenerli dall'ansimare a causa del freddo metallico.

-Non devi farlo, posso solo cambiarmi.- La mia voce era persino più alta del normale e potevo solo immaginare le mie guance fiammeggianti. Fece qualche passo indietro, sorridendo mentre posava il tovagliolo sul tavolo.

-Vai mai altrove per un caffè?- chiese Harry, tornando al suo posto. Ho seguito l'esempio, stendendo un tovagliolo nel grembo.

-Uhm, non proprio, no. Mi piace molto questo posto.-
Volevo dirgli che mi piaceva solo la sua compagnia e sedermi sotto la città più bella del mondo, ma ciò avrebbe richiesto tre volte la quantità di coraggio che avevo.

-Mangi cibo italiano?- rispose.

Mi dimenai nella sedia. -Ehm si.-

-Scusami per essere cosi avanti, ma ti piacerebbe unirti a me per cena?-
Ha fatto dinuovo quella dannata cosa con il suo mignolo (con due anelli) immergendolo nel suo the. -Potresti cambiarti i vestiti sporchi di caffè e poi unirti a me?-

-Sarebbe um, si, bello.- risposi rapidamente, inciampando sulle mie stesse parole.

-Molto bene.- sorrise e prese un menu di carta dal cestino il fondo al tavolo. Ci scrisse qualcosa su entrambi i lati e me li porse. Fece un cenno di saluto e uscì dalla porta.

Il mio cuore affondò, dove stava andando? Di solito rimaneva per 37 minuti ed eravamo seduti solo per undici. Forse i miei pantaloni sporchi di caffè e le mie guance rosse lo mettevano in imbarazzo. Avevo accettato la sua offerta troppo in fretta?

Abbassai lo sguardo e afferrai i due foglietti di carta aprendoli lentamente.

Per Louis:
07983409526
Chiamami verso le cinque! X

Sorrisi e ripiegai il foglio mettendolo nella tasca anteriore con cura. Confuso, guardai il secondo pezzo di carta.
L'avevo visto rapidamente scarabocchiare qualcosa, ma non avevo idea di cosa.

Louis, sei fottutamente adorabile.
(Vorrei scusare il mio francese, ma presumo tu sia abbastanza abituato a Parigi.)

E con ciò decisi che non avrei mai e poi ma smesso di bere un caffè con Harry.

Underneath Paris |L.S.| (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora