VENTICINQUE

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-Siamo qui.- sussurrò Harry, guardando fuori dalla finestra.
Il suo respiro stava appannando leggermente il vetro, e per qualche motivo ebbi un forte bisogno di baciarlo.

Guardai avanti, sbalordito dalla casa di fronte a noi.
Era enorme, aveva le dimensioni di tutto il mio condominio.

-Perché mai ti sei trasferito?- Chiesi rivolgendomi a Harry. Non riuscivo a immaginare di voler mai partire. Era nel mezzo della Francia, una casa enorme con una famiglia felice. Era tutto ciò che avrei mai potuto sognare.

-Londra aveva più da offrirmi.- Mi guardò con orgoglio. -Dopo tutto, se non mi fossi mai trasferito, non ti avrei trovato.-

Uscimmo dal taxi e andammo verso la casa.

La borsa sulla spalla era pesante, ma non così pesante come il nodo alla gola.

-Preferirei vivere a Londra con te in una scatola di cartone piuttosto che in un palazzo a Parigi- dissi.

-Anch'io.-

E con quello, entrambi andammo verso la porta.

Allungai la mano per bussare, ma Harry scosse la testa e mise la mano sul pomello, girandolo e aprendo la porta.

-La mamma è sempre stata un po' troppo fiduciosa.-  Disse con un'alzata di spalle. -Aspetta solo di arrivare alla mia vecchia camera da letto. Si è sempre fidata di me da lasciare la chiave nella serratura, penso che stasera sarà la prima volta che ne approffiterò.-

E anche se ho provato a resistere duramente al massimo, tutto quello che ho potuto immaginare era io ed Harry sulle lenzuola nella sua vecchia camera da letto.

-Sembra fantastico.- dissi.

-Scommetti.-

-Harry?-

Una voce femminile risuonò attraverso il corridoio arredato e immediatamente riconobbi che era quella di Anne.

-Ciao, mamma!-

Harry abbracciò sua madre con una forza che era diversa dal lato che mi mostrava spesso, altrettanto genuino ma persino più attento.

-Bentornato a casa, piccolo.-

Si tolse delicatamente dalle braccia di suo figlio solo per gettarsi nelle mie.

-E Louis, sono così felice di averti qui.-

-Anche per me.- dissi. -Voglio dire, sono felice di essere anche qui.-

Aveva senso? Sono cosi felice?

-Devi essere Louis.-

Un'altra voce femminile risuonò da dietro Anne, questa suonava molto più giovane.
Una ragazza magra e alta si avvicinò a noi, abbracciando Harry rapidamente e poi rivolgendo la sua attenzione su di me.

-Mi chiamo Gemma.- sorrisi quando notai che lei e Harry avevano lo stesso colore di occhi (di the verde) e lei sorrise di rimando, una fossetta sul lato sinistro.

-Piacere di conoscerti.-

Allungai la mano per stringere la sua, ma invece mi abbracciò.

-No.- mi sussurrò all'orecchio, le sue labbra troppo vicine -Il piacere è mio.-

Underneath Paris |L.S.| (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora