TREDICI

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Mi sono svegliato dal suono del russare e del peso del braccio abbronzato di Harry, appoggiato alla mia schiena. Non ero davvero sicuro di come fossimo finiti entrambi sul mio letto, ma immagino che avesse qualcosa a che fare con il troppo sciroppo per la tosse e la fiducia generale del mio compagno di caffè.

Mi girai dolcemente in modo da stendermi sulla schiena, cercando di mettermi un po' di più a mio agio.

Le palpebre di Harry svolazzarono e il braccio che aveva sul petto si contrasse leggermente. Per un attimo ho pensato che si sarebbe svegliato, ma invece mi ha stretto la maglietta e mi ha avvicinato incredibilmente a lui.

Non ero del tutto sicuro se fosse consapevole di ciò che stava facendo, poiché il suo respiro era lento e costante mentre il mio stava aumentando. Il mio corpo era premuto contro la sua forma addormentata, cosi vicino che potevo sentire il battito del suo cuore attraverso la pelle.

Harry era bellissimo mentre dormiva. Mi ha ricordato qualcosa che avevo visto nelle favole, con una pelle e dei muscoli belli e delle guance rosee. Era un principe, bello e forte e lo desideravo con tutto il cuore.

Avevo il desiderio estremo di baciarlo ancora e ancora finchè le nostre labbra non erano intorpidite e il mio cuore che usciva dalla gabbia toracica. Ma ero ancora malato da morire e anche troppo timido.

Harry era cosi sexy, tutto ciò che ha fatto è stato giusto. Ma avevo molto spazio per gli errori. E se avessi fatto qualcosa di sbagliato? E se non potessi mai farlo sentire come mi sento quando la sua mano mi sfiora la pelle?

Scossi leggermente la testa, cercando di schiarirmi le idee. Non ero un ragazzo che di fronte ai suoi demoni si bloccava.

La bocca di Harry si sollevò ai bordi e io sentii che la mia faceva lo stesso. Stava sorridendo nel sonno. Dio mio.

Gli posai la mano sul petto. Mi rannicchiai completamente su di lui, la faccia contro il suo collo. Sentivo l'odore del suo dopobarba e della sua acqua di colonia e volevo baciarlo dove il suo rasoio gli graffiava la pelle.

-Achoo.- Oh merda.

Gli occhi di Harry si aprirono e si portò una mano sul collo. Si sedette e mi guardò, ero cosi umiliato da potermi mettere a piangere.

-Uhm, Louis?-

Piegai la testa sotto la coperta, improvvisamente molto interessato al conteggio dei fili delle mie lenzuola.  (Anche se sapevo già che era un set con 500 fili.)

-Si.- mormorai.

-Mi hai starnutito sul collo?-

-Uhm.- Harry mi portò delicatamente fuori dalla coperta e desideravo quasi essere sottoterra. -Un po'.-

Harry ride e io presi un fazzoletto.

-Sono stranamente acceso in questo momento.- rispose.

I miei occhi si spalancarono e risi forte. La sua voce era pazza, bassa e assonnata, e la mia era troppo alta.

-Sei serio?- risi di nuovi e poi rimasi in silenzio perché, effettivamente, ero un po' eccitato.

-Mhmh.- Si avvicinò e appoggiò le sue mani nel retro del mio collo. -Vuoi fare qualcosa a riguardo?-

Le mie guance bruciavano leggermente e mi spostai in modo da essere accanto a Harry. Annui e Harry sorrise.

E poi starnutì.

-Salute.-

-Sto bene.-

E poi mi baciò.

La mia faccia era arrossata dal nostro scambio di parole e da una leggera febbre, e sussultai mentre la faccia fredda di Harry incontrava la mia.

Le sue labbra erano incredibilmente morbide e non ne vanno avevo mai abbastanza.

Le sue mani erano sul mio petto, le sue dita tracciavano i contorni delle mie clavicole. Le mie dita intrecciate con i suoi ricci mentre gemeva.

Si allontanò, leggermente senza fiato. Lui sorrise e io mi soffiai il naso, molto sensualmente.

-Penso d'essere innamorato di te.-

Il mio cuore si fermò, la mia mente vuota. Nessuno mi aveva mai detto di amarmi.

-Veramente?- mi soffocai.

-Oui.-

*Si*

Underneath Paris |L.S.| (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora