TRENTANOVE

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-Ti piace di più la torta al cioccolato o alla vaniglia, piccolo?-
Harry ed io eravamo seduti sul nostro divano, entrambi sfiniti da una settimana di lavoro.  Erano passati circa otto giorni da quando Harry mi aveva chiesto di sposarlo, e io avevo detto di sì.

Eravamo eccitati, terribilmente eccitati, al punto che era quasi tutto ciò di cui potevamo parlare.  Pensai alla domanda di Harry, mentre facevo pressione con le dita nei muscoli della sua schiena.
I massaggi domenicali erano un obbligo e Harry era sempre molto teso.

-Vaniglia.- Risposi sinceramente.
Sapevo che molti più dei nostri ospiti avrebbero gradito il cioccolato, ma preferivo davvero la vaniglia. 

-Lo è la vaniglia.- disse Harry, scarabocchiando qualcosa nel suo piccolo diario marrone.
Era troppo calmo, parlando di tutto questo.  Dov'era tutto lo stress? I commenti scattanti e il trattamento silenzioso? Le coppie fidanzate non dovevano essere leggermente più preoccupate?  Immagino sia d'aiuto il fatto d'aver invitato solo una ventina di persone.

Entrambi concordammo di non aver bisogno di qualcosa di stravagante, volevamo solo sposarci.
Tuttavia, ho provato una sensazione di nausea.  Ho deglutito e ho deciso di esprimere le mie preoccupazioni ad alta voce.

-Pensi che siamo troppo giovani? Pensi che sia troppo presto?- Sussurrai, piegandomi in me stesso. 
Mi sentivo stupido e immaturo.
Mi sentivo come le ragazze adolescenti e irresponsabili che si sposavano solo dopo sette mesi da quando si sono incontrati con l'anima gemella.

Cosa penserebbe la gente? Ero così giovane, Harry era ancora più giovane.

-Lou.- disse Harry avvicinandomi a lui. -Pensi che sia troppo presto?-

-Non lo so.-ammisi, il groppo nella gola fin troppo familiare.
Guardai il bellissimo ragazzo oltre a me e ho visto un'ondata di dolore attraversare i suoi lineamenti.
Oh, gli avrei fatto male, quanto mi sentivo orribile. 

-No Harry, voglio sposarti, ho solo... ho paura.-

-Non è qualcosa di cui aver paura.- rispose, allontanandosi leggermente da me. -Siamo solo io e te e per sempre, non è quello che vuoi?- 

Si pensai.
Sì, Harry, è sempre stato così.

Dal giorno uno sapevo che Harry era qualcuno a cui volevo stare vicino, qualcuno che sarebbe stato un onore amare ed essere amato.
Ma poi, in questo momento, le mie parole sono fallite. Mi sedetti, in silenzio, e guardai Harry negli occhi, cercando di dire tutto senza dire nulla.
Ma vidi lo sguardo nei suoi occhi, erano torbidi e feriti, e allungai la mano per infilare uno dei suoi riccioli dietro l'orecchio. Adesso aveva i capelli lunghi fino alle spalle, poteva tirarli in un bum, lo adoravo.

-Lou.- disse, sporgendosi nel mio tocco.
La sua mano intrappolò la mia contro la sua guancia, il viso caldo al tatto. -Voglio sposarti. Voglio questo, e penso che anche tu lo voglia. Non m'importa di quello che la gente pensa, sinceramente no. Tutto ciò di cui hai bisogno sei tu, piccolo, non capisci?-
Lo guardai impotente mentre una sola lacrima gli sfuggiva l'angolo dell'occhio, scontrandosi con le nostre mani.

-Lo voglio.- sussurrai.  Mi immaginai di pronunciare quelle due parole di fronte a venti persone all'altare e sorrisi.
Harry aveva ragione, lo volevo.  Lo volevo ora e lo vorrò quando avrà quarantadue anni e sarà calvo.
Tutti abbiamo solo una vita da vivere, un colpo.  Scegliamo una persona con cui trascorrere quella vita, con con cui fare tutto.

Mi sono reso conto che Harry era la mia persona.
Volevo un matrimonio, volevo lavare i piatti insieme, volevo due bambini e test di ortografia e reperti di pensionamento, sesso, amore e felicità.

Harry era la mia anima gemella.

Non avevo bisogno di avere paura, non mi vergognavo.
Avevo Harry e Harry aveva me e insieme eravamo inarrestabili.

-Ti amo così tanto.- mi disse Harry, le sue labbra che sfioravano le mie dolcemente.

-Lo so.- Risposi, era vero.

Ci siamo seduti in un silenzio confortevole, osservando la televisione muta nell'angolo.
Le dita di Harry si arrotolarono tra i capelli e mi sentii a casa.
La casa è dovunque Harry sia, e non vedevo l'ora di passare i successivi 70 anni a casa.

Underneath Paris |L.S.| (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora