Chapter 14

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Candles, Jon Hopkins.

Arrivammo alla base dopo un po' di ore di volo.
Era tardo pomeriggio ormai, ma Tony e Rocket concordarono con il perfezionare il tunnel quantico che avevano già quasi completato.

Bruce, Scott e Rhodey, invece, insistettero per dare gli ultimi ritocchi alla tuta.
Scott, sia chiaro, fungeva solo da manichino per la tuta.

Entrai nella stanza bevendo un caffè.
Sapevo che avremmo fatto molto tardi, perchè quando Bruce o Tony esponevano i loro progetti alla fine li completavano e ci avremmo messo secoli.

"Come procede con l-... wow, è magnifica!" esclamai, alludendo alla tuta.

"Vero? È tutto merito del modello, ovviamente." disse con aria vanitosa Scott, facendo una strana posa da rivista di moda.

Alzai gli occhi al cielo, e nel frattempo entrò anche Nebula, che mi fece un cenno col capo.

"Bene, - continuai, incrociando le braccia - quindi ci volete fare un viag-"

"Fai piano! - strillò Scott al povero Bruce, che preso alla sprovvista indietreggiò come se fosse stato attaccato da un dobermann - Sei molto Hulkoso! Abbiamo una particella Pym a testa più due prove... - Scott attivò per sbaglio un viaggio e tornò nel giro di un millesimo di secondo - okay, una prova adesso."

Rhodey sbuffò spazientito.
Anche Bruce sembrò contrariato.

"Okay, non sono per niente pronto..."

"Io sì. - proruppe la voce di Clint dalla soglia, che a braccia conserte osservava la scena appoggiato allo stipite - Andrò io."

Indossò la tuta, mentre Bruce gli spiegò come comportarsi nel viaggio.
Ancora faticavo a capire come potessimo sistemare le cose senza cambiare il passato.
Per giunta, anche Rhodey accennò al fatto di ammazzare Thanos bambino.
Raccapricciante e orribile.

"Cambiare il passato non cambierà il futuro!" ripetè esasperato Bruce.

"Ma perché? Non capisco! - esclamai - Ci sono un sacco di film che dicono questo!"

"Esatto! - convenne Rhodey - Star Trek, Terminator..."

"Ovunque nel tempo... - aggiunse Scott - Un tuffo nel passato..."

Bruce e Nebula, entrambi piuttosto perplessi dalla nostra motivazione basata su film, spiegarono il perchè bisognasse operare in un certo modo. O meglio, fu Bruce a spiegare, Nebula si limitò ad ignorarci come se fossimo dei perfetti stupidi. E in effetti non aveva tutti i torti.
In ogni caso, non capii un fico secco della spiegazione di Bruce, ma feci finta di sì.

Sta di fatto che Clint fu abbastanza convinto di andare. Sapevo bene il perchè volesse farlo lui: gli sorrisi incoraggiante.

Si recò sulla piattaforma, mentre gli altri si misero alla base ad osservarlo ansiosi, spostando gli occhi da lui a Bruce, che azionò il tunnel.

Clint scomparve, e io mi irrigidii.
Sentii una mano posarmisi sulla spalla, e senza nemmeno voltarmi riconobbi il proprietario solo quando parlò: "Tornerà, tranquilla."

Tony tolse la mano solo dieci secondi dopo, quando Clint riemerse dal tunnel accasciandosi sulla piattaforma.

Natasha si precipitò da lui.
"Stai bene?" domandò tesa come una corda di violino.

Lui annuì spaesato, poi osservò l'oggetto che aveva in mano. Borbottò qualcosa a Nat, poi lanciò a Tony l'oggetto, che si rivelò essere un guantone da baseball.

"Ha funzionato!" disse.

Tony esultò. Era deciso: funzionava, e non importava un accidente il fatto che fosse sera tardi; dovevamo decidere altre cose per effettuare il viaggio: quando e dove avremmo trovato le gemme.

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐋𝐚𝐬𝐭 𝐖𝐚𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora