Chapter 40

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Hold my hand, Isak Danielson.

Quando mi svegliai, vidi buio fuori dalla finestra.
Peter ancora dormiva con la testa appoggiata alla mia spalla, ed ero impossibilitata a muovermi a causa delle sue braccia che mi tenevano vicina a lui.

Voltai leggermente la testa.
"Pete." sussurrai, prima di dargli un bacio sulle labbra arricciate.
Aveva il volto rilassato e quell'espressione angelica che aveva accompagnato ogni mio giorno per quei lunghissimi anni. Allora avrei pagato qualsiasi cosa per poterlo avere al mio fianco, ed ora eccomi lì: lui era al mio fianco e io ancora piangevo per le perdite che il suo ritorno e quello di altri avevano provocato.

Lo vidi strizzare gli occhi per poi riaprirli.
"È sera?" domandò.

Io annuii.
"Forse dovremmo scendere. Gli altri hanno bisogno di spiegazioni sul perchè sono ancora viva." commentai.

"Va bene." mormorò Peter, togliendo le braccia e alzandosi dal letto per poi stiracchiarsi.

Anche io mi alzai e cercai qualcosa da mettere sopra la maglia a maniche corte, e trovai una felpa - che non seppi dire di chi fosse - lasciata sulla scrivania.
Mi stava esageratamente grande, perciò non poteva essere di Peter.

Scesi insieme al ragazzo e mi trovai nel salone dove il giorno prima c'era la bara di Tony. Ora era tutto sgombro e il divano aveva preso di nuovo il suo posto davanti al televisore.
Vidi Morgan seduta su di esso, mi guardava curiosa con il capo inclinato. Le feci un sorriso, prima di dirigermi verso la cucina, dove stavano Clint, Sam, Bucky e Bruce.

"Quella felpa ti sta ridicolmente grande." commentò l'arciere con un sorriso, e solo allora capii che era la sua.

"Pepper?" chiesi.

"È fuori. Sta salutando un'ultima volta Tony prima che... beh, prima che lo portino via."

Io e Peter ci voltammo e solo allora vidi anche Steve, e non solo: vicino a lui c'era una donna che non avevo mai visto prima.
Aveva i capelli mori e le labbra colorate di un rossetto molto acceso. I suoi grandi occhi castani mi guardarono e mi sorrise.
Solo in quel momento capii.
Guardai Steve, prima di dire:
"Allora nessuno di noi è mai andato avanti, eh?"

Lui sorrise.
"Il passato non era poi così male. - rispose facendo spallucce - Lei è Peggy."

"Lo so. - lo interruppi - Non potrebbe che essere lei."

La guardai e le sorrisi.
"Come avete fatto a tornare? Dico, per Steve non è un problema, ma lei... cosa avete cambiato per farla venire nel futuro?"

"Il tempo è relativo. - iniziò a parlare Peggy - La nostra idea era di rimanere nel passato, ma poi Steve ha pensato fosse meglio tornare ad ora. Peggy è dispersa, è questo ciò che credono. Dispersa, e fra un po' crederanno che sia morta perchè non la trovano più. Non va sempre tutto bene: a volte per dare speranza al presente bisogna lasciare da parte il passato." concluse, lanciando uno sguardo a Steve, che la guardò come non aveva mai guardato nessun'altra.

Ora iniziavo a capire il motivo per cui non era mai andato avanti. Aveva aspettato, e sembrava sapere che il momento per rivederla sarebbe prima o poi arrivato.

"Cosa ti ha spinto a tornare qui?" domandai allora.

Lui sorrise.
"Facciamo una passeggiata fuori io e te, che dici?" propose.

Perplessa, annuii.
Lanciai uno sguardo a Peter: mi sorrise invitandomi ad andare e si avvicinò a Morgan, che con voce squillante iniziò a fargli domande mentre lui la prese in braccio.

Sgusciai fuori dalla stanza insieme a Steve, e quando fummo all'aperto lanciai uno sguardo alla bara su cui Pepper stava ancora parlando.
Doveva essere confortante parlare, dire a un caro tutto quello che non avevi mai avuto il coraggio di dire, sapendo che ovunque fosse in quel momento avrebbe comunque sentito.

Il biondo mi mise un braccio attorno alle spalle prima di parlare.
"Sai, in questi cinque anni abbiamo patito di tutto. Siamo stati incompresi, nemici talvolta, ci siamo urlati contro senza nemmeno provare a stare zitti e ascoltarci. Abbiamo sbagliato, anzi io ho sbagliato, non lo nego, non ci siamo venuti incontro quando invece avremmo dovuto. So quanto hai sofferto, perchè l'ho provato anche io sulla mia pelle, quindi posso capire come tu ti sia sentita. Ero troppo preoccupato che tu potessi vivere senza amore come me che ignoravo il tuo dolore per non farti soffrire nel tempo, senza accorgermi che stavi già soffrendo. Tony non c'è stato per te per quei cinque anni, ha avuto i suoi motivi e non posso biasimarlo per aver deciso di farsi una vita. Ma io... in coscienza, non mi sono sentito di rimanere nel passato. Avrei potuto, sai? Ma perchè vivere la mia vita nel passato quando parte della mia è nel presente? Sono tornato soprattutto per te, Grace. So che ora hai Peter, Clint... la tua nuova famiglia. Ma so anche quanto hai perso per riaverli, e non volevo che perdessi anche me. Ho pensato che andarmene senza ricucire il nostro rapporto sarebbe stato deleterio, e allora non me ne sono andato. Se non ti importa di me tranquilla, so bene di essere stato crudele con te a volte, e se non vuoi più avere a che fare con me ti capisco..."

Mi voltai scioccata. Quel suo monologo stava per farmi piangere.
"Steve. - mormorai sommessamente, suscitando la sua attenzione. Si interruppe, si voltò e mostrò il suo viso glacialmente serio. Mi domandai come potesse pensare che non mi importasse nulla di lui... pensavo fosse intelligente - Non devi pensarle queste cose. Ti ho già detto che è tutto passato."

Lui continuò a guardarmi.
"Quindi noi due siamo apposto?"

Annuii.
"Sì. E poi... ho ancora bisogno di un Capitano nella mia vita." aggiunsi in un sussurro, prima di abbracciarlo sentendo dagli occhi lucidi sgorgarmi qualche lacrima di commozione, gioia, non seppi dire cosa.
Sentii Steve finalmente rilassato, certo che ora tra noi sarebbe stato tutto come prima.

"Ora vai dalla tua bella. - dissi sciogliendo l'abbraccio - E sii finalmente te stesso."

"Solo se lo sarai anche tu." replicò, riservandomi poi un sorriso genuino.

Mentre rientriammo, mi fermai vicino a Pepper.
Proprio quando pensai di disturbarla e che fosse meglio rientrare, lei mi prese la mano.
"Resta. - sussurrò - Ne hai il diritto. Vado a chiamare Peter."

Rientrò in casa silenziosa, mentre io appoggiai le mani alla bara. Sorrisi tra le lacrime.
"Grazie per avermi salvato la vita." mormorai, grata che la sua voce mi avesse suggerito di usare la ragione, sempre.

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Non so che dire, se non che non sono pronta a smettere questa storia😭
In settimana l'epilogo, grazie sempre per il supporto❤

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐋𝐚𝐬𝐭 𝐖𝐚𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora