Chapter 38

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Make me (Cry), Noah Cyrus ft. Labrinth.

Usare la ragione.

Mi ero sempre chiesta come facessero i protagonisti dei film ad essere così intelligenti.
Nel senso, nell'aldilà, o in qualunque altro luogo disperso, il protagonista che deve salvare il mondo o la sua famiglia riceve un consiglio enigmatico - e impossibile, a mio parere - da un vecchio saggio o da un loro caro defunto che improvvisamente gli cambia il modo di vedere la vita, lo illumina e gli permette di trovare una soluzione.

Bene, io non so dove sono, cosa ci faccio qui, perchè la mia ferita si è riassorbita e, soprattutto, non riesco a usare quel briciolo di cervello che ho.
Il consiglio di Tony non mi ha cambiato nulla, nonostante nei film fosse decisivo per il corso della storia.
Qui, di decisivo c'è solo il fatto che voglio capire se sono viva o se sono morta.

Ma se sono viva...
Mi portai una mano al collo, poggiai due dita appena davanti alla carotide come avevo imparato due anni fa al corso di primo soccorso obbligatorio alla Midtown.
Il cuore batteva. Respiravo.
Ma questo voleva forse dire che ero viva?
Insomma, magari non respiravo nel mondo reale ma respiravo nell'aldilà: morta nel mondo reale e viva nell'aldilà.

Ricordai l'aldilà dantesco, studiato al corso di letteratura: i corpi non avevano consistenza fisica, erano come dei fantasmi, senza materia; Dante era l'unico, in quanto vivo, ad avere un corpo.

Mi toccai la pancia e provai a schiacciare come per passare la mano attraverso: non mi ritrovai la mano che usciva da dietro la schiena, quindi potei constatare di avere un corpo fisico.
Tuttavia, non era detto che l'aldilà fosse come l'aveva descritto Dante: altri dopo di lui l'avevano descritto in molti modi diversi.

In breve sostanza, ero ancora al punto di prima.

Mi guardai ancora intorno: non vi era alcun cambiamento, tutto insistentemente verde e nessuna straccio di persona, o anima, o materia o quell'accidenti che fosse.

Iniziai a fare ipotesi surreali: ero nel Regno Quantico, forse? Impossibile, qualcuno doveva avermi mandato al suo interno, e allo stesso modo mi avrebbe tirato fuori.
Dico, si accorgerebbero, nel mondo reale, che non ci sono: Scott avrebbe subito pensato al Regno Quantico.

Feci un altro collegamento assurdo: la gemma del tempo era verde, tutto attorno a me era verde... se mi trovassi dentro la gemma? Che poi, non l'avevo distrutta?

Pensai a come, per distruggere la gemma, avevo usato i miei poteri su di lei: in un certo senso, il fuoco era entrato nell'essenza della gemma e l'aveva indotta alla distruzione.
E nonostante fosse distrutta, se io in quel momento mi trovavo all'interno dell'essenza della gemma, forse usando i miei poteri sarei riuscita ad uscirci e tornare nel mondo reale.
Come ero entrata nella gemma con i miei poteri, ne sarei potuta uscire sempre tramite essi.

Non ero per niente sicura che fosse la soluzione adatta, ma avevo forse altre alternative? Valeva la pena provare.

Mi concentrai chiudendo gli occhi e mossi leggermente le dita; quando li riaprii vidi il verde in lontananza, offuscato dall'arancione acceso del fuoco attorno a me.
Ad un certo punto mi sentii cadere nel vuoto, e iniziai a strillare cercando di capire cosa stesse succedendo.

Solo allora sentii una voce dire:
"Visto? Sempre detto che sei una ragazza intelligente."

****

Era passata circa un'ora da quando Clint e Peter erano arrivati alla capanna.
Con il pretesto di lasciarli soli con Grace, gli altri si erano recati in giardino, dove la macchina del tempo era pronta.
Steve aveva indossato la tuta e si era messo al centro del podio metallico che l'avrebbe risucchiato indietro nel tempo.
In una mano aveva la valigetta con le sei gemme, nell'altra lo scudo. Sopo gli occhi più attenti avrebbero notato che, insieme allo scudo, nella mano a pugno teneva anche una fiala Pym, oltre alle due necessarie ad andata e ritorno.

Il biondo guardò Bucky e i due sembrarono capirsi al volo. Gli altri, invece, non avevano nemmeno notato lo sguardo d'intesa che i due si erano scambiati.

Bruce cliccò sui pulsanti e dopo poco Steve sparì.

"Quanto impiegherà?" domandò Sam.

"Lui il tempo che ci vuole, per noi dieci secondi." rispose Bruce, cominciando di nuovo a schiacciare vari pulsanti.
Quando cliccò l'ultimo, sul podio si materializzarono due persone.

Bruce e Sam fecero un passo indietro, convinti che ci fosse stato qualche malfunzionamento del tunnel.
Tuttavia, dal sorriso che spuntò sul volto di Bucky i due capirono che non era alcun imprevisto, anzi era tutto voluto.

Il Soldato d'Inverno fece un cenno con il capo verso la figura che con aria incredula si guardava intorno, senza capacitarsi di come fosse finita nel futuro.

"Peggy." mormorò, per poi scambiare un'occhiata a Steve, che lo guardava cercando di trattenere un sorriso.

Solo in quel momento Bruce e Sam capirono.
E mentre le due figure scesero dal podio e Steve comunicò a Bruce di aver sistemato tutte le gemme al proprio posto, Margaret Carter alzò il capo per guardare meravigliata il futuro.
Sorrise, avvolta nella tuta che Steve doveva aver costruito nel passato anche per lei.

"Aspettate, come ci siete riusciti?" domandò Sam tra l'incredulità e la felicità per Steve.

Egli sorrise e intrecciò la mano a quella di Peggy.
"Sai, quando sono tornato agli anni settanta con Tony, quando abbiamo improvvisato, ho preso della particelle Pym. Tuttavia, ne ho presa una in più rispetto a quelle che ci servivano." spiegò, per poi aprire lo spazio che spettava alle fiala sul fianco della tuta di Peggy.
Estrasse il tubetto di liquido rossastro con fare vittorioso.

"Astuto il Cap!" esclamò Bruce in un largo sorriso.

"Beh, allora se la metti così... - commentò Sam a Steve, alludendo al fatto che, finalmente, avrebbe potuto vivere la sua vita con Peggy - Io sono Sam Wilson." disse, porgendo la mano alla donna.

Lei sorrise e la strinse.
"Peggy Carter. Ma tranquilli, so già chi siete. Steve mi ha spiegato tutto dopo aver messo a posto le gemme. Vi conosco e so cosa succederà nel futuro... o, per voi, cosa è successo."

"Ma come hai fatto a venire via dagli anni settanta? Insomma, non puoi cambiare il passato così, a caso." obiettò Bucky perplesso.

Steve prese la parola.
"Abbiamo simulato la scomparsa di Peggy, e che non sia stato trovato il suo corpo. Ora lo cercheranno ma, beh, non troveranno niente."

I cinque sorrisero, prima di sentire del trambusto giungere dalla capanna.

"Ragazzi! - gridò Clint affacciato alla finestra - Venite!"

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Venerdì penultimo capitolo!
Non sono pronta ad abbandonare questa storia... 🥺
Aspetto le vostre teorie su quel che succederà e commenti riguardo a questo capitolo! 💖

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐋𝐚𝐬𝐭 𝐖𝐚𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora