Chapter 25

861 47 8
                                    

Unstoppable, Sia.

Quando cercai di reagire, già stavo cercando di tenermi a galla per evitare di affogare.

"Non me ne vado da nessuna parte se voi state qui! Devo aiutarvi ad uscire!" esclamai, come se la loro obiezione 'vattene'  fosse un'eresia. E, per me, lo era.

"Grace, - prese la parola Rhodey - sei una delle poche persone che può portare a termine questo compito, okay? Qualsiasi cosa sia successa, qualsiasi cosa ci sia là fuori. I tuoi poteri sono sensazionali. Noi non possiamo fare nulla, forse aiutare. Ma non siamo indispensabili. Perciò te lo dico un'ultima volta: vattene, e..."

"Ragazzi! Eccovi!" proruppe una voce.

Tutti ci voltammo, giusto il tempo per vedere Scott che veniva verso di noi.
Mi allungò la mano.

"Vieni, so la via per uscire." disse.

"E loro?!" esclamai indicando gli altri.

"Scott, porta Grace di sopra e dopo vieni a prenderci. Sbrigati." fece Bruce, e per la seconda volta in quel giorno venni trascinata via da qualcuno, stavolta era Scott.

"Voi siete tutti impazziti. Che cosa diavolo è successo, e dove sono Tony, Steve,...?"

"Non ne ho idea. - tagliò corto Scott facendosi strada nell'incarico di corridoi - So che almeno voi siete vivi. Quel che più mi preme ora è portarti in superficie, e poi verrò a prendere gli altri."

"Si allagherà tutto ancor prima che tu riesca a trovarli! - esclamai contrariata - È un suicidio, è un suicidio!"

"No, perchè io posso... perchè non mi è venuto in mente prima! Come sono stupido! - si apostrofò - Io... posso diventare Giant-Man."

"Puoi... crescere?" domandai confusa.

"Sì. Non lo faccio ora perché ormai siamo giunti in superficie, ma appena recupero gli altri diventerò gigante e li porterò in salvo. Te lo posso assicurare."

Uscimmo dall'ultimo corridoio e Scott mi fece cenno di salire per la scala che mi avrebbe portata in superficie.

"Io torno subito dagli altri." decise.

Annuii.
"Non ucciderti! E tornate tutti interi!" urlai per farmi sentire, ma lui era già schizzato via.

Salii lungo gli scalini e arrivai in cima alla botola. Mi issai con le mani e sentii uno strappo sul fianco, segno che la ferita si era di nuovo aperta dopo essersi un minimo cicatrizzata.

Facendo una smorfia trattenni un gemito di dolore e mi guardai intorno.
Ero in quello che sembrava essere l'ingresso della base: una mezza parete era ancora intatta.

Decisi allora di trascinarmi verso di essa e riposare lì, in attesa che si alleviasse il dolore al fianco.
Mi appoggiai con la schiena alla parete che, sebbene precaria, non mi crollò sulla testa.
Avevo il fiatone, i vestiti zuppi di acqua, il corpo e il viso impolverati e la fronte e le guance solcate da un paio di tagli.

I palmi erano leggermente graffiati, colorati da sangue fresco; le lesioni, infatti, me le ero procurate quando mi ero issata dalla botola e avevo fatto forza sulle mani, a contatto con le pietre e le macerie.

Oltre ad essere zuppa di acqua, abbassai lo sguardo sulla maglia, e vidi che il fianco destro era rosso scuro: la ferita si era riaperta, e il cerotto era praticamente inutile.

Spiai da dietro il muro rimasto in piedi e vidi una figura stagliarsi tra le macerie, che però non riuscii a riconoscere poichè mi voltava le spalle.

Nel cielo scuro dalla polvere sollevata dalla caduta dell'edificio fluttuava ancora la navicella che ci aveva attaccati... di chi era? Cosa era successo?

Mi trascinai fuori dal nascondiglio e strisciai lontano dalle poche mura portanti rimase in piedi per giungere in quello che era il vecchio piccolo portico d'ingresso, le cui colonne erano quelle alle quali ero appoggiata quando Tony era arrivato a bordo della sua super macchina per unirsi al nostro progetto.

Quanti ricordi evocava quella base? Ora era distrutta, ma i ricordi no. Nonostante non si possano vedere o toccare, i ricordi sono troppo grandi per essere distrutti.

Cercai di rimettermi in piedi proprio in tempo per vedere Thor, Steve e Tony combattere contro la figura, parecchio più alta di loro.

Aggrottai le sopracciglia per capire chi fosse.
Quando notai la sua arma e quando si voltò, sbiancai e sentii le ginocchia cedere di nuovo.

Mentre il duro impatto delle mie ginocchia contro il suolo mi scosse tutta, realizzai: Thanos.

Ma lui era... morto.
Come era possibile tutto ciò?
Era la prima volta che lo vedevo dopo aver scoperto la verità dei fatti sui miei genitori, eppure non capivo come facesse ad essere vivo.

Facendo un rapido calcolo, ricordai quanto avesse detto Nebula. Mio padre ti troverà, e farai la stessa fine dei tuoi.
Tutto tornava: tramite le particelle Pym della Nebula del nostro tempo, la Nebula del 2014 aveva trasportato se stessa, suo padre e la navicella nel nostro tempo, e mi aveva sparato per cercare di uccidermi, ma avendo fallito avrebbe provveduto suo padre a farmi fare la stessa fine dei miei genitori.

Ma se tutto era realmente così, che fine aveva fatto la Nebula del nostro tempo?

Non riuscendo a rispondere a questo quesito, mi ritrovai a osservare il trio di Avengers mentre combatteva contro Thanos.
Mai come in quel momento la mia vendetta era vicina.
No, non potevo proprio sciupare una simile occasione.

Mi feci forza e mi rialzai in piedi.
A denti stretti avanzai e finalmente uscii dai resti della base per arrivare sul campo di battaglia.

"Siete così ribelli!" sentii gridare Thanos in tono di stizza.

"Cinque anni di disperazione per tutti noi. - rispose la voce di Tony con un tono quasi di sfida - Credi davvero che non avremmo provato a cambiare le cose?"

Beccati questa! Tony 1, Thanos 0.

Non riuscii a sentire se qualcuno disse ancora qualcosa; fatto sta che nessuno dei quattro mi vide, perciò mi feci sentire io.

"Adesso è il mio turno." urlai, per sovrastare qualsiasi altro rumore.

Tutti e quattro si fermarono e in modo quasi simultaneo i tre Avengers si voltarono lentamente, una maschera di terrore sul volto avendo riconosciuto la mia voce.

Thanos invece sorrise e fece un passo avanti, e con un solo movimento del braccio buttò da parte Steve, Tony e Thor, come fa un bambino con i pupazzi vecchi quando arriva il giocattolo nuovo.

"E tu? - chiese beffardo - Che vorresti fare?"

"Distruggerti. Lentamente."

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐋𝐚𝐬𝐭 𝐖𝐚𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora