uno

15.3K 469 233
                                    


Taehyung entrò in classe come da abitudine ormai da quattro lunghi anni e sperò con tutto sé stesso che un certo qualcuno non andasse da lui per stuzzicarlo come succedeva ormai da tempo. Fu più tranquillo quando raggiunse il suo posto e non vide la figura mascolina di Jungkook, forse era assente. Tirò un sospiro di sollievo, ma quasi non si soffocò con la sua stessa saliva quando un colpo in testa gli fece perdere l'equilibrio facendolo quasi cadere a terra. Aveva esultato troppo in fretta.

«Ciao sfigato.»

Il tono strafottente del corvino costrinse Taehyung a serrare i pugni per evitare di creare qualsiasi tipo di casino.
Era sempre stato un ragazzo tranquillo, rare volte si era cacciato nei guai e tutte comprendevano un certo ragazzo con un sorriso menefreghista e dalla capigliatura color pece. Jeon Jungkook era il suo tormento da ormai un anno. Aveva deciso di prenderlo di mira dopo un avvenimento spiacevole e adesso aveva preso troppo gusto a torturarlo per poter smettere.

«Sai che è maleducazione non rispondere?» tirò violentemente una ciocca dei capelli del castano indietro per far sì che i loro occhi potessero incrociarsi. «Lasciami stare per una volta Jungkook.» Taehyung strinse i denti a causa del forte dolore alla cute. Questa era ormai la loro routine mattutina; il maggiore arriva, subisce qualche scherzo di cattivo gusto da parte del minore e ritorna a casa.

E pensare che in passato erano stati amici, ottimi amici. Condividevano lo stesso gruppo di amici, andavano tutti d'amore e d'accordo finché un giorno Jungkook incominciò ad odiare Taehyung per chissà quale motivo.
Tutt'ora facevano parte della stessa comitiva, nonostante la "rivalità" nata a causa del corvino.

«Tsk, noioso.» lo spinse in avanti rischiando di fargli sbattere la testa contro il banco. Taehyung non disse nulla, semplicemente si ricompose attendendo l'arrivo del suo migliore amico. Quest'ultimo non ritardò ad arrivare e, dopo aver fatto un cenno di saluto a Jungkook, prese posto al fianco del castano.

«Buongiorno TaeTae!» sorride il biondo.

«Ciao Jimin.» calò gli occhi sul banco il castano, evitando lo sguardo del suo amico.

Jimin sapeva quello che succedeva tra Taehyung e Jungkook, aveva provato a parlarne col minore e cercare di farlo ragionare. Insomma, in passato andavo così d'accordo e adesso lo odiava a morte, come se gli avesse fatto qualcosa. Nessun componente del loro gruppo sapeva spiegare le ragione del corvino, nessuno aveva capito cosa gli frullava per la mente.

«Buongiorno ragazzi, aprite il libro a pagina 267.»

La professoressa fece la sua entrata dentro l'aula, dando immediatamente il via alla noiosa lezione di chimica.

La mattinata passò in fretta, Jungkook stranamente non aveva importunato Taehyung durante le ore di lezione. Il castano si sorprese del suo comportamento, ma non gioì. Era consapevole che si sarebbe dato da fare durante l'ora di pranzo pur di recargli disturbo.
Il castano era in fila insieme al proprio amico, attendendo pazientemente di poter prendere anche lui da mangiare come gli altri studenti. La mensa era quasi del tutto piena e fortunatamente vide in lontananza Hoseok e Seokjin seduti ad un tavolo. Menomale, pensò Taehyung, almeno non avrebbe dovuto aspettare che un tavolo si liberasse.

I due ragazzi raggiunsero presto i loro amici, ma prima che il castano potesse poggiare il proprio sedere sulla sedia, questa scivolò facendolo finire rovinosamente a terra.

Jungkook dietro di lui rideva di gusto mentre si accomodava dove precedentemente si stava sistemando Taehyung. Quest'ultimo si alzò di scatto, stanco a causa del comportamento del minore.

«Yah! Mi spieghi che problemi hai?!» urlò attirando l'attenzione di molta gente.
Nel frattempo al tavolo li raggiunsero Namjoon e Yoongi, che tentarono di far calmare i minori del gruppo.

«Sta' calmo sfigato, era solo uno scherzo.» sbuffò il corvino non degnandolo di uno sguardo.

Taehyung non si era mai sentito così arrabbiato, umiliato e frustato in tutta la sua vita. Non capiva proprio quel suo comportamento infantile e questo lo faceva imbestialire. Lo prese dal colletto della maglietta, sollevandolo dalla sedia per ritrovarselo a pochi centimetri dal viso.

«Adesso mi hai stancato brutto coglione, devi sempre avere questo comportamento da idiota quando ci sono io nei paraggi?» il suo sguardo spruzzava odio e Jungkook deglutì un po' allarmato da quel suo cambio di umore, ma non si scompose.

Si liberò dalla stretta del maggiore e ricambiò lo sguardo assassino. «Vuoi darti una calmata? Sei diventata improvvisamente una fighetta che si lamenta per tutto?» sputò acido.

«Senti Jungkook, non so che cosa io ti abbia fatto, ma è da quella sera-»

«Sta' zitto, non so di cosa tu stia parlando sfigato! Adesso lasciami in pace, non voglio passare la pausa pranzo a dover discutere con te.» non lo lasciò finire che si sedette di fianco a Yoongi, incominciando a mangiare nervosamente sotto lo sguardo di tutti.

Taehyung lo seguì, prendendo posto tra Jimin ed Hoseok. Il gruppo rimase in silenzio, o almeno non parlò con i due più piccoli. Pensavano che era meglio lasciar perdere, che prima o poi i due sarebbero ritornati amici.

Almeno così speravano.

More Than Friends Where stories live. Discover now