sedici

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«Perché sono solo un coglione e mi sono innamorato di uno stupido ragazzino che teme il giudizio degli altri piuttosto di essere sé stesso!»

Quella frase non faceva altro che rimbombare nella testa di Jungkook. Era come un loop, non riusciva a far altro oltre che risentire la voce del grigio nella sua mente. Taehyung è innamorato di me?

Il grigio non appena aveva pronunciato quella frase era scappato in lacrime e Jungkook non aveva fatto nulla per fermarlo. Era entrato in uno stato di trance è ancora non ne era uscito. Tutto intorno a lui si era fermato e nella sua testa si ripeteva di continuò la discussione avuta col suo hyung ormai una ventina di minuti fa.

Non appena aveva messo piede fuori dallo stanzino aveva raggiunto i suoi amici aspettandosi di trovare Taehyung lì con loro, invece all'appello non solo mancava il grigio, ma anche Jimin e Yoongi.

«Gli altri dove sono?» aveva chiesto un momento prima di sedersi di fianco a Namjoon.

«Sono corsi via insieme a Taehyung. Sembra molto giù ultimamente.» aveva risposto quest'ultimo, non capendo perché uno dei suoi migliori amici era triste.

E da quel momento il minore era caduto nuovamente in catalessi, con sguardo perso e mente altrove. Non mangiava, non beveva e non ascoltava i suoi hyung mentre parlavano tra di loro. L'unica cosa che gli interessava era Taehyung, ma era troppo codardo per corrergli dietro e rassicurarlo di essere soltanto suo.

Non smetteva di pensare a quella frase, non si dava pace. Non riusciva a concepire l'idea che Taehyung, suo migliore amico sin dai tempi dell'asilo, era innamorato di lui.
Era così confuso e amareggiato, non sapeva più come comportarsi con il grigio d'ora in avanti.

Avrebbe dovuto comunque tentare di farsi perdonare? Doveva far capire a Taehyung che il suo cuore si emozionava solo per lui?

Jungkook era così disperato.

«Pianeta chiama Kookie. Ci sei?» Namjoon sventolò una mano davanti al viso del corvino, che si risvegliò immediatamente dallo stato di trance. «Eh? Si hyung, ci sono.»

«Non sembra, ultimamente sembri molto pensieroso e preoccupato. È successo qualcosa che non sappiamo?» domandò Hoseok preoccupato per il suo migliore amico. Era strano vedere Jungkook in quelle condizioni, di solito erano abituati a vederlo sempre gioioso e allegro, le uniche volte in cui il corvino era pensieroso era quando aveva discussioni con i genitori per via della scuola.

«Scusatemi ragazzi, è che-»

«È per via di Taehyung, non è così?» si intromise Seokjin. Il minore spalancò gli occhi preso alla sprovvista. Annuì titubante e prese a giocare con un tovagliolo di carta, cominciandolo a strappare in mille pezzettini «Diciamo che in questi ultimi giorni stiamo avendo parecchie.. discussioni ed io vorrei che lui capisse che-» si bloccò non sapevo come continuare la frase.

Cosa voleva che Taehyung capisse?

«Che capisse cosa, Kookie?» chiese confuso Hoseok.

«C-che ci tengo a lui, ecco.» abbassò il capo in imbarazzo.

«Sono sicuro che lui lo sappia già, non devi preoccuparti di questo.» Seokjin poggiò una mano sulla sua spalla come per consolarlo. Seokjin sapeva che si trattava di molto più che una semplice amicizia, ma volle rimanere in silenzio ed evitare che Jungkook si potesse sentire ancora di più in soggezione. Era molto già che si stesse confidando con loro riguardo a Taehyung.

La campanella che annunciava la fine della pausa pranzo suonò e tutti gli studenti furono costretti ad alzarsi per ritornare ognuno alla propria classe. Anche il gruppo dei cinque ragazzi si alzò e uscì dalla mensa, ma Jungkook, come se fosse destino, si imbatté in Yoongi lungo il tragitto.

«Hyung tu lo sapevi, vero? Sapevi che lui è innamorato di me?» il più piccolo afferrò il più grande dall'avambraccio e lo bloccò proprio lì in mezzo al corridoio.

Yoongi si limitò solamente ad annuire senza proferire parola.

Jungkook sbuffò e si passò una mano sul viso confuso e nervoso. Adesso cosa doveva fare? Lui non sapeva cosa provava per Taehyung, ma era di certo di non amarlo! Neanche sapeva cos'era l'amore, figuriamoci se era in grado di poter amare un'altra persona.

«Lui dov'è adesso?»

«L'ho appena accompagnato in classe.»

Jungkook salutò il suo hyung e ritornò velocemente nella sua aula, consapevole che avrebbe ignorato Taehyung per il resto della giornata.

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Era un pomeriggio piovoso e cupo e Taehyung se ne stava rinchiuso in camera sua mentre parlava al telefono con Hoseok. Pensava alla mattinata che aveva trascorso e si detestò per essersi confessato a Jungkook in quel modo. Era sicuro che in quel momento il minore lo stesse sfottendo e prendendo in giro con qualche ragazza mentre erano sul punto di scopare. Si dava dello stupido mentalmente e sperava che quello fosse stato soltanto un brutto sogno.

«Taehyungie? Mi stai ascoltando?» la voce squillante di Hoseok lo riportò sul pianeta Terra.

«Si, Hobi.» ridacchiò imbarazzo.

«Yah! Ma che avete voi due in questo periodo? Siete sempre così per i fatti vostri e non ascoltate mai quello che noi hyung vi diciamo!» si lamentò il rosso dall'altro capo del telefono, facendo innervosire lievemente Taehyung.

«Noi due chi?»

«Tu e Jungkook! Questa mattina sembrava essere caduto in una sorta di trance e niente sembrava smuoverlo. Dovresti davvero chiarire con lui, sennò andrà a finire che vi picchierò!»

«Aspetta, di cosa stai parlando? Cosa c'entro io in tutto questo Hobi?» domandò confuso il grigio, non capendo le parole del suo hyung.

«Jungkook ha det-»

Il campanello interruppe le parole del rosso, che venne ammutolito dal più piccolo.

«Hobi hyung, ti richiamo. Hanno appena suonato alla porta.»

Staccò la chiamata e scese di corsa per le scale per poter vedere chi avesse suonato.
Chi sarà mai con questo tempaccio? Deve essere proprio urgente per venire a suonare con il diluvio pensò Taehyung mentre scendeva l'ultimo gradivo. Arrivò all'ingresso e aprì la porta. Rimase scioccato e per un attimo gli manco il respiro.

«Jungkook?»

More Than Friends Where stories live. Discover now