dodici

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Era mercoledì pomeriggio e tutti erano riuniti nel salotto di Seokjin. Tutto sembrava essere tornato alla normalità per Jungkook. Il suo hyung non sospettava più di lui e gli altri non gli fecero domande sul perché a pranzo era scappato. Si sentiva più leggero, almeno fino al momento in cui non incrociò gli occhi di Taehyung. Li aveva visti spenti e tristi e non capiva motivo. Il suo solito scintillio era svanito e un espressione malinconica contornava il volto tanto bello del grigio. Ma Jungkook non poteva andare da lui e chiedergli cosa lo stesse turbando, non poteva fino a quando c'erano i suoi amici nella loro stessa stanza.

Come se fosse un segno del destino, notò Taehyung alzarsi e dirigersi verso la cucina. Così, senza farsi accorgere, sgattaiolò via anche lui per inseguire il maggiore.

«Tae.»

Il nominato si voltò di scatto, come se non si aspettasse che il corvino l'avesse seguito nell'altra camera.
Taehyung comunque ignorò il richiamo del minore e si voltò nuovamente per prendere qualcosa da mettere sotto i denti dalla credenza.

«Taehyung? Che ti succede?» Jungkook si avvicinò con cautela al ragazzo. Quest'ultimo non reagì, semplicemente sospiro e si girò nella sua direzione con un accenno di sorriso sul volto.

«È tutto okay Kookie, non ti preoccupare.» fece finta che le parole uscite dalla bocca del suo amato quella mattina non lo ferirono nemmeno un po' e gli accarezzò una guancia. Nonostante fosse arrabbiato con il corvino, non poteva di certo fargli una scenata a casa di Seokjin. Avrebbe fatto insospettire gli altri e rovinato il loro pomeriggio. Perciò tutto quello che fece fu sorridere e far finta che dentro al proprio petto il cuore non si stesse sgretolando lentamente.

«Sei così pensieroso, sicuro di stare bene?»
Jungkook si avvicinò definitivamente al corpo del maggiore, eliminando tutto lo spazio che li divideva. Posò le mani sui suoi fianchi e fece scontrare i loro bacini. Necessitava di sentire quelle labbra carnose sulle sue nonostante non fossero soli, nonostante i loro amici erano a pochi di distanza da loro, nonostante rischiassero di farsi scoprire.

«Sto bene.»

A quell'affermazione il corvino sospirò e si avvicinò alla bocca di Taehyung, con l'intento di rubargli un bacio. Ma il maggiore fu più veloce di lui e lo allontanò dal proprio corpo prima che potesse fare qualsiasi cosa.

«Jungkook, no. Ci sono gli altri di là e.. potrebbero sentirci.» sussurrò Taehyung a pochi centimetri di distanza dal suo viso. Nonostante l'avesse allontanato, i loro visi erano ancora fin troppo vicini.
«Io torno di là.»

Detto ciò Taehyung lasciò Jungkook solo in cucina e tornò dai suoi hyung.
Jungkook era confuso e amareggiato. Solitamente il grigio non rifiutava mai un suo bacio e non lo allontanava così bruscamente. C'era sicuramente qualcosa che non andava in Taehyung, ma il problema era che quest'ultimo non voleva di certo parlarne con lui.

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«Allora ci vediamo domani, ciao ragazzi.» Seokjin salutò i proprio amico mentre quest'ultimi uscivano da casa sua. Tutti tranne Namjoon, che avrebbe passato lì la notte.

Fortunatamente per Yoongi, casa sua era a pochi metri di distanza da quella del maggiore del gruppo, perciò in pochi minuti arrivò davanti la sua abitazione. Stessa cosa per Jungkook, che dal momento in cui Taehyung l'aveva lasciato solo in cucina non aveva più spiccicato parola.

«Volete fermarvi un po' da me?» propose il più grande, Hoseok e Jimin accettarono immediatamente, mentre Taehyung rifiutò. Era troppo stanco per poter andare a casa del suo hyung.

«Jungkook tu che fai?»
Parlò Yoongi, attendendo una risposta dal minore.

«Al dire il vero sono un po' stanco, un'altra volta hyung.» sorrise timidamente, prima di fare un mini inchino di scuse allo hyung per aver rifiutato.

Non appena stava per voltarsi in direzione di Taehyung, che precedentemente li aveva già salutati, la voce di Yoongi richiamò nuovamente la sua attenzione.

«Kook dove stai andando? Casa tua è dall'altra parte della strada. Non eri stanco?» il tono sospettoso con cui gli pose quelle domande fece arrossire Jungkook e la paura che anche Yoongi potesse sospettare di lui prese il sopravvento.

«S-si, ecco.. prima di tornare a casa mia madre vuole che faccia una commissione per lei.» Si ricordò immediatamente del mini market che si trovava proprio vicino casa di Taehyung e subito si complimentò con sé stesso mentalmente.

«D'accordo, ci vediamo amico.» Yoongi lo guardò di soppiatto prima di entrare in casa sua, dove Hoseok e Jimin lo attendevano.

Jungkook non aspettò oltre e corse nella direzione presa dal grigio precedentemente e, dopo vari minuti di corsa, lo raggiunse con il fiatone e la fronte imperlata di sudore.

«Taehyung, aspetta.» lo afferrò per un braccio e lo fece voltare verso di sé.

«Jungkook non adesso, sono molto stanco e voglio tornare a casa.» il grigio abbassò il volto, evitando di fare contatto visivo col corvino.

«Taehyung che ti prende? È da oggi pomeriggio che sei strano e non dai conto a nessuno.»

«Non ho nie-»

«Non mentire!» Jungkook si affrettò ad interromperlo, non si sarebbe bevuto per la seconda volta la stessa scusa. «So che hai qualcosa, solo non capisco cosa.»

«È ironico il fatto che tu sia così preoccupato dato che è a causato da te il mio stare così.» rise amaramente Taehyung.

«Di cosa stai parlando?»

«Sono stanco di te e del tuo continuo nasconderti, nasconderci, dagli altri. Sembra che tu sia terrorizzato dal fatto che la gente venga a sapere che c'è qualcosa tra di noi. Io non ti capisco! Sono così orribile che ti vergogni di me?» È inutile dire che ormai il maggiore tra i due si stava mordendo il labbro per evitare di scoppiare a piangere. Stava così male e non vedeva l'ora di poter ritornare a casa cosicché potesse piangere in santa pace.

«Tae, cosa dici? Io non mi vergogno assolutamente di te.»

«Ti ho sentito oggi, quando stavi parlando con Jin-hyung. Ho sentito quello che hai detto su di me e non negare, potrei chiamare Seokjin qui seduta stante.»

«Non è come sembra, te lo giuro. Io- non volevo ferirti-» Jungkook tentò di giustificarsi in qualche modo, ma sapeva di avere torto marcio. In quel momento si odiava così tanto. Odiava il fatto che non riusciva ad essere sé stesso davanti alle altre persone. Lui non voleva ferire Taehyung, tutt'altro. Voleva stare con lui e prenderse cura, ma era più forte di lui.

«È inutile che ti scusi, sono stanco di tutto questo. Lasciami in pace, sono solo uno sfigato intollerabile.» Quelle parole uscirono dalla bocca del grigio come se fossero proiettili che colpirono il minore proprio al centro del petto.

Taehyung lo stava per caso lasciando?

«Come devo dirtelo che non intendevo dire quelle parole. Mi conosci Taehyung!»

«Non ne sono più così sicuro.»

Taehyung gli diede le spalle e si incamminò diretto verso casa sua. Voleva chiudere quella storia e quello era il momento giusto per farlo.

«Taehyung, mi stai davvero lasciando?» urlò il corvino per attirare la sua attenzione.

«No Jungkook, non ti sto lasciando.» un scintilla di speranza si accese subito negli occhi del minore, ma subito venne spenta dalle successive parole del grigio.

«Non posso lasciare qualcuno a cui non è mai importato veramente di me. È stato bello finché è durato Kookie.»

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