diciassette

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Staccò la chiamata e scese di corsa per le scale per poter vedere chi avesse suonato.
Chi sarà mai con questo tempaccio? Deve essere proprio urgente per venire a suonare con il diluvio pensò Taehyung mentre scendeva l'ultimo gradivo. Arrivò all'ingresso e aprì la porta. Rimase scioccato e per un attimo gli manco il respiro.

«Jungkook?»

Il suo cuore cominciò a battere velocemente, non sapeva che fare o che dire.

Jungkook era lì, fradicio dalla testa ai piedi e con il respiro affannato davanti la sua porta. Non proferiva parola, semplicemente se ne stava impalato sotto lo pioggia con i capelli che gocciolavano ripetutamente. Sembrava essere appena uscito dalla doccia se non fosse stato per i vestiti. La maglia bianca aderiva perfettamente al suo addome , mettendo in mostra i suoi perfetti addominali. Era perfetto anche in quelle condizioni e Taehyung capì che sarebbe stato impossibile smettere di amare quel ragazzo, nonostante fosse consapevole che lui non l'avrebbe mai ricambiato.

«Jungkook, cosa-»

Il corvino si gettò tra le braccia del grigio, non lasciandogli finire la frase, afferrando il suo volto tra le mani e unendo le loro labbra.
Taehyung mugugnò e chiuse goffamente la porta alle spalle del minore e avvolse le braccia attorno al collo di Jungkook. Quest'ultimo afferrò il suo hyung dai glutei e gli fece attorcigliare le gambe intorno alla propria vita. Non smisero di baciarsi neanche quando il minore lo condusse in salotto. Era un bacio bisognoso e bagnato, lo desideravano entrambi da fin troppo tempo. Stare separati non faceva per loro, non riuscivano proprio. Prima o poi l'uno sarebbe ritornato tra le braccia dell'altro e viceversa. Si perdevano per poi ritrovarsi. Si desideravano così tanto e neanche lo capivano.

«Perdonami.» disse Jungkook tra un bacio e l'altro. Si sedette sul divano con ancora Taehyung sopra di lui. Lo fece mettere a cavalcioni sul proprio corpo e gli accarezzò la pelle bollente al di sotto della felpa. I brividi attraversarono la spina dorsale del grigio mentre non smetteva di riempire di baci il viso del suo amato. Gli era mancato così tanto e quello probabilmente era l'unico modo per poterglielo fare capire a gesti. Lo amava davvero tanto.

Jungkook gli sfilò la felpa grigia, lasciandolo a petto nudo. Lo guardava con ammirazione, era così perfetto sotto al suo sguardo e lo accarezzava, lo baciava, lo abbracciava. Voleva davvero sentirlo suo da così tanto tempo e finalmente il grigio si trovava tra le sue braccia con il dorso scoperto, pronto ad unirsi a lui ancora una volta.

Improvvisamente però, nella mente di Taehyung si fecero vivi tutti i momenti negativi trascorsi con il corvino. Le prese in giro, le brutte parole, i tradimenti, le altre ragazze. Aveva timore che lo stesse usando, ancora una volta. Non voleva essere di nuovo la sua ruota di scorta, non voleva essere solamente sfruttato per il sesso e poi gettato nel dimenticatoio. Lui non voleva questo, perciò mise distanza tra le loro labbra e poggiò le mani sul petto di Jungkook per bloccare i suoi movimenti.

«No, aspetta.» il suo tono ritornò freddo e questo spaventò il minore.

«Che succede?» Jungkook era paralizzato, credeva di aver sbagliato qualcosa.

«Mi stai usando, di nuovo, ed io non voglio più questo Jungkook.» si alzò dalle gambe del corvino e gli diede le spalle.

«Di cosa stai parlando? Non ti sto usando Tae, non l'ho mai fatto.» si alzò in piedi anche lui.

«Insomma, Jungkook! Tutto quello che vuoi tu è il sesso e nient'altro ed io non sono quel tipo di persona che si da solo per il piacere.»

«Non è vero, come puoi pensare una cosa simile?»

«Stavamo per scopare, Jungkook!» Tae si voltò in lacrime. «Il sesso non risolve un cazzo! Sai q-quello che provo ma continui a usarmi solo per una cosa.» fece una piccola pausa per riprendere fiato «So che non mi amerai mai, ma almeno non illudermi.»

Jungkook rimase in silenzio immobile. Era pietrificato e scioccato a causa delle parole del grigio. Si odiava per quello che gli stava facendo ma non sapeva come altro aiutarlo.

«Perfetto, se non hai altro da dire puoi anche andare.» rise amaramente il maggiore nella stanza, voltandosi per andare verso la porta d'ingresso. Una mano però gli afferrò il polso e lo fece bloccare.

Jungkook lo fece voltare verso di lui e gli si gettò tra le sue braccia come un bambino disperato. Niente tocchi, niente baci o altro. Solo un abbraccio che significava più di mille parole in quel momento per Taehyung.

«Mi dispiace, non ti stavo usando solo per il sesso. Non l'ho mai fatto, neanche la prima volta. È solo l'unico modo con cui posso dimostrare un minimo quello che provo per te.» parlò contro il petto del grigio, il quale rischiava gli venisse un infarto per le parole del piccolo Kookie.

«Io non so cosa è l'amore, ma so che quello che provo per te non l'ho mai provato per nessuno.» gli lasciò un piccolo bacio all'angolo della bocca. Una calda lacrime rigò il suo volto, che Taehyung si affrettò ad asciugare. Lo strinse a sé e anche lui, silenziosamente, pianse sulla spalla del minore.

«Promettimi che non ti farai più prendere dalla paura, soprattutto con i nostri amici. Io sono qui e anche loro.» 

Jungkook annuì e sorrise dolcemente mentre accarezzava una ciocca di capelli del ragazzo di fronte a lui. Gli stava dicendo che gli era mancato, anche se solo con uno sguardo.
Si baciarono, ma con più lentezza ed emozione e salirono in camera di Taehyung per concedersi l'uno all'altro in una notte di passione.

Quella notte fecero per la prima volta l'amore.

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