quattro

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La giornata non poteva essere più stressante e noiosa. A prima ora avevano avuto matematica e Jungkook fu sbattuto fuori a causa di un "innocente" scherzo fatto al povero Taehyung.
Legò i lacci delle sue scarpe alla sedia e quando lo richiamò per farlo alzare, quest'ultimo cadde rovinosamente a terra.

Trascorse la seconda ora, ovvero quella di chimica, dormendo e fregandosene dei continui richiami da parte della professoressa.

A terza ora aveva letteratura coreana, materia totalmente odiata dal ragazzo. Cercò di appisolarsi nuovamente sul banco, ma la voce del capoclasse attirò la sua attenzione.

«Il professore è assente, perciò abbiamo un'ora buca.»

Jungkook esultò internamente mentre sfilava dalla tasca posteriore dei suoi jeans il cellulare, portando una cuffietta all'orecchio sinistro.
Schiacciò il pulsante per la riproduzione casuale su Spotify e subito partì 'Attention' di Charlie Puth.

Notò la figura di Taehyung davanti a lui alzarsi per dirigersi all'uscita dell'aula. Decise di non importunarlo per quell'ora, poiché era troppo stanco solo a muovere il suo prezioso sedere dalla sedia di legno su cui siedeva.

Stava per distogliere lo sguardo dalla figura del castano, quando lo vide fermarsi a pochi metri da lui, voltato di spalle, incominciando a parlare con un loro compagno di classe.
I suoi occhi caddero immediatamente sul sedere del maggiore e dovette mantenere tutto il suo autocontrollo per non alzarsi e sbatterlo dentro uno di quei fetenti bagni.
Deglutì rumorosamente mentre osservava il castano sorridere al ragazzo con cui parlava.

Quanto vorrei baciare quel sorriso, pensò Jungkook.

Odiava sé stesso per trattarlo in quel modo, ma non riusciva a non pensare a quella sera e ai loro corpi nudi che si sfioravano. Non poteva non pensare a quelle labbra morbide che l'avevano accolto la sera di quella famosa festa. Non poteva non pensare al modo con cui aveva rovinato il loro rapporto di amicizia. Era soltanto un idiota, avrebbe dovuto controllarsi quella sera.

Un forte calore si espanse sul suo basso ventre quando vide Taehyung morderai il labbro e incrociare lo sguardo con quello del corvino per pochi instanti. Subito Jungkook avvertì l'erezione che stava nascendo tra le sue cosce.
Non resistette più e corse velocemente fuori dalla classe sudato e con il fiatone.

Non appena arrivò in uno dei bagni maschili si chiude dentro uno di essi e si sbrigò a slacciare i pantaloni dando libero sfogo al proprio membro. Avvolse le dita intorno ad esso e cominciò a pomparlo velocemente. Ansimi affannati abbandonavano le sue labbra e si morde il labbro costringendosi a non urlare dal piacere. Nella sua mente era presente l'immagine dell'unica persona che voleva con sé in quel momento e gemette immaginandosi che al posto della sua mano potesse esserci la bocca del suo hyung preferito.

«C-cazzo, Taehyung.»

Pronunciò il nome del castano mentre si riversava sulla propria mano. Tirò un sospiro di sollievo lasciandosi andare contro la parete del wc. Si ricompose e si affrettò a uscire dal bagno. Non l'avesse mai fatto.

Davanti a lui Taehyung lo guardava pietrificato e leggermente scosso. Jungkook non si era accorto della presenza di qualcuno oltre a lui troppo preso da quel momento di piacere.

«T-taehyung? Cosa ci fai qui?» cercò di risultare il più freddo possibile, ma lo sguardo del castano lo metteva sotto pressione.

«Jungkook tu hai- Io ho sentito il mio nome!» esclamò sorpreso.

«Cosa? No! Sfigato, c-certo che no! I-io.. ho detto Taeyeon! Si! Taeyeon, la ragazza del quinto anno.» il più piccolo annuì freneticamente cercando di risultare il più convincente possibile.

«Non sono sordo, so cosa ho sentito! Jungkook, ti sei masturbato pensando a me?» il suo viso era scioccato e nei suoi occhi se presente una strana luce che il corvino non era in grado di interpretare.

«Ma cosa vai a pensare? Certo che no! Io non sono frocio come te, sfigato.»

«E allora quella notte?»

Jungkook sudò freddo, ma la sua voce non abbandonò il tono freddo con cui era solito parlare. «Quella notte non significa, ero troppo ubriaco per poter ragionare.» sputò acido prima di uscire dal bagno.

Un sospiro lascio le sue labbra, aveva rischiato grosso 'sta volta.

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La mattinata scolastica era appena terminata, tutti gli studenti stavano raccogliendo le proprie cose per poter ritornare alle loro abitazioni.

Namjoon e Seokjin avevano deciso di uscire da soli, abbandonando il resto del gruppo. Jimin era rimasto a casa poiché influenzato, perciò Yoongi e Hoseok avrebbero dovuto vedersela da soli con i due ragazzi più piccoli.

Taehyung stava sistemando i quaderni dentro al suo zaino assorto tra i pensieri. Era certo che quella mattina, quando aveva sorpreso Jungkook in bagno a masturbarsi, quest'ultimo aveva pronunciato il suo nome e non quello di Taeyeon. L'unica domanda che lo tormentava però era: perché Jeon Jungkook stava pensando a lui in un momento così intimo?

«Avanti sfigato non abbiamo tutto il giorno, Hoseok e Yoongi ci stanno aspettando qua fuori.» la voce del diavolo in persona lo risvegliò dai suoi pensieri.

Jungkook sbuffò impazientemente, perché era così fottutamente lento?

D'un tratto Taehyung smise di fare tutto quello che stava facendo e afferrò Jungkook per un polso trascinandolo fuori dall'aula verso lo sgabuzzino delle scope. Aveva bisogno di risposte.

«Taehyung ma che cazzo! Cosa ti passa per la testa?» si lamentò il corvino liberandosi dalla presa del castano.

«Jungkook?»

I loro sguardi si incrociarono, la tensione nell'aria era palpabile e i loro cuori avevano preso a battere velocemente.

«Che vuoi?»

Jungkook era confuso, non sapeva il motivo di quel cambio d'umore dell'ex amico, non si spiegava il perché l'avesse portato dentro quello stanzino, ma di certo i suoi dubbi aumentarono quando il maggiore fece scontrare le loro labbra.

Strabuzzò gli occhi e per un primo momento rimase fermo e immobile, metabolizzando quello che stava accadendo. Si rilassò subito dopo, avvolgendo i fianchi del castano e avvicinandolo più al suo corpo. Ricambiò il bacio introducendo anche la propria lingua. Il bacio si faceva sempre più bagnato e i due ragazzi non ne volevano sapere di separarsi.
Erano consapevoli che, non appena si fossero allontanati, lo avrebbero fatto definitivamente.

Taehyung avvolse le braccia intorno al collo del minore e mugugnò quando percepì le mani di Jungkook stringere il suo sedere. Sorrise e aprì gli occhi, aveva ricevuto la risposta che si aspettava.

Jungkook fu il primo ad allontanarsi e rivolse al suo hyung uno sguardo misto tra confusione ed eccitazione.

«Ora so per certo che questa mattina non hai detto Taeyeon.» sussurrò Taehyung sulle sue labbra per poi uscire e lasciarlo lì da solo, in mezzo ad una decina di scope con ancora il fiatone.

Jungkook si portò una mano all'altezza del cuore, aveva ceduto alla tentazione di nuovo e adesso il castano era a conoscenza dell'attrazione che provava nei suoi confronti il più piccolo.

Come è potuto succedere che io non mi possa dimenticare di Kim Taehyung?

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