6 - Cameriere al professore

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[13 giorni dall'arrivo di Osamu Dazai]

Rientrò in casa verso le sei, dopo il pomeriggio in officina, fece in fretta e male i compiti per il giorno successivo, si fece una doccia veloce per togliersi l'odore di benzina di dosso e poi mangiò insieme a sua nonna quello che lei aveva preparato per entrambi. Dopo mise il tutto in lavastoviglie, salutò la nonna con un bacio e uscì di casa diretto al Lupin.
Salì in bici, sperando che fosse una delle ultime volte che si spostava con quel mezzo, confidava di comprarsi presto una moto. E partì, abbastanza stanco, pronto per il lavoro di quella sera... Pronto, o quasi...

Arrivò e legò la bici vicino all'entrata sul retro del negozio ed entrò sbadigliando, salutò il proprietario che lo aspettava e prese il suo grembiule, appeso ad un gancio alla parete, lasciando lì, al suo posto, la giacca.

- Chuuya, oggi Akihiro sta male e non è potuto venire, ti chiedo se dopo puoi darmi una mano a servire...

Chuuya irrigidì le spalle alle parole del suo superiore, odiava quando Akihiro, il cameriere, mancava e toccava a lui sostituirlo, un conto era lavare piatti un altro era stare di là a ricevere gli ordini e accontentare i clienti. Nonostante tutto sospirò e rispose con un cenno di assenso. Quella sera avrebbe lavorato il doppio.

- Comunque non preoccuparti Chuuya, ti chiamo solo se c'è bisogno di te quindi se c'è troppa gente o se devo andare in bagno.

Ridacchiò Fujio, il proprietario, e uscì dalla minuscola cucina del locale. Chuuya si guardò intorno e cominciò a sistemare dove poteva, spazzò il pavimento e pulì i ripiani da cucina.

Dopo un'oretta sentì il suo superiore chiamarlo dall'altra stanza:

- Ehi, Chuuya per favore, puoi venire a prendere i bicchieri e i piatti sporchi?

Chuuya si asciugò le mani bagnate nel grembiule bianco, leggermente macchiato che aveva legato invita, si spostò i capelli sempre più lunghi dal viso sbuffando e raggiunse Fujio nell'altra stanza, prese il vassoio dei piatti sporchi e si avviò verso la cucina, in quel momento, mentre stava per uscire dalla stanza, Chuuya si sentì chiamare per nome da una voce familiare che non aveva per nulla voglia di sentire e per poco non fece cadere i piatti e bicchieri sporchi che aveva in mano. Si girò imbarazzato verso la persona, seduta al bancone, che l'aveva chiamato per nome e rispose con timidezza al suo saluto.

- Buongiorno Sakunosuke-Sensei.

Il professore lo guardò bonario.

- Non preoccuparti Chuuya, io sono il tuo professore solo a scuola, qui sono un semplice cliente.

Chuuya annuì imbarazzato, mentre le stoviglie sporche sembravano pesare sempre di più tra le sue braccia.

- Scusi, con permesso.

Indicò con un cenno della testa la cucina, fece qualche passo in quella direzione ed entrò, sentendo la voce del suo professore spiegare al proprietario del negozio perché lo conosceva, Chuuya mollò tutte le stoviglie nel piccolo lavabo e finalmente rilassò le spalle. Certo che la sua sfortuna non aveva limiti...
Prese detersivo e spugna e si mise, con stanchezza e uno sbadiglio, al lavoro.
Lavò e asciugò tutto quello che doveva, sperando che la prossima volta fosse stato Fujio a portargli le cose da lavare, aveva paura che il suo prof fosse ancora nell'altra stanza, o peggio che ci fosse qualcun altro di conosciuto.

- Poteva andare peggio, però...

Disse Chuuya tra sè e sè... Il professore Oda Sakunosuke era tra le persone migliori che conosceva, era di una pazienza e di una bontà uniche. Non era un uomo molto loquace, ma quando parlava diceva sempre le cose più adatte alla situazione e al contesto, stupendo, ogni volta come la prima, i suoi allievi, Chuuya in particolare.
Come Chuuya aveva sperato fu Fujio questa volta a portargli le stoviglie da lavare.
Le appoggiò sul ripiano e gli disse in fretta prima di tornare al suo lavoro:

- Là fuori chiedono di te, Chuuya-Kun, quindi quando hai finito con queste prenditi pure una pausa e beviti anche tu qualcosa di là.

Gli sorrise e uscì dalla cucina lasciando Chuuya in preda ai dubbi.
Chi poteva chiedere di lui? Il professore Sakunosuke? Ma perché? Poi scosse la testa e prese a lavare la nuova dose di piatti, questa volta il più lentamente possibile... Francamente non aveva la minima voglia di andare di là a socializzare con solo il cielo sapeva chi.
Più di una volta fu tentato di dare una sbirciatina per confermare che a chiedere di lui fosse proprio il suo prof, ma si trattenne non voleva attirare ancora di più l'attenzione su di sè.

Dopo un po', asciugò anche l'ultimo bicchiere, lo appoggiò sulla pila di quelli puliti e rimase a fissarlo per un minuto buono cercando la voglia e il coraggio di andare di là. Si sciacquò le mani e le asciugò sul grembiule, con quel gesto che ormai era diventato un'abitudine, poi si scrocchiò le dita. Alla fine si disse che perdere tempo non avrebbe ritardato la cosa, stava per decidersi a raggiungere Fujio di là quando quello entrò e lo fissò con aria insistente.

- Chuuya-Kun, ci sei? Ma quanto ci metti? Ahn, hai finito.

Chuuya annuì e Fujio sorrise poi continuò indicando il telefono che gli squillava in mano:

- Allora ti dispiace se prima di prenderti la pausa che ti ho promesso pensi tu un attimo ai clienti? Io devo rispondere ad una chiamata urgente... Grazie, forza sbrigati e vai di là.

Fujio attraversò la cucina ed uscì dalla porta sul retro, non lasciando altra scelta a Chuuya se non fare come gli aveva detto. Uscì dalla cucina, con le braccia cariche di stoviglie pulite. Senza degnare il cliente seduto al bancone di uno sguardo cominciò a sistemarle.

- Buongiorno, sostituisco un attimo Fujio, cosa desiderate?

- Buonasera semmai...

Lo contradisse la persona seduta al bancone con voce tagliente, Chuuya alzò gli occhi mentre il suo cuore perdeva un battito per il colpo appena preso...

Quella voce.

Il cliente gli sorrise:

- Buonasera, Chuuya-Kun, pronto per servirmi?

A. A.
Tantantantnaaaaaa...
Penso sappiate già chi sia il cliente (:
E nulla scusate questo capitolo è solo un capitolo di passaggio, ma spero comunque che vi sia piaciuto. In quel caso lasciatemi una stellina, così so che la storia vi sta piacendo, grazie e alla prossima.

We are falling like the stars - SoukokuWhere stories live. Discover now