9 - Adotto una moto

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[20 giorni dall'arrivo di Osamu Dazai]

Quella sera nell'aria, c'era un fresco odore di pulito lasciato dal temporale di quel pomeriggio. Chuuya arrivò al Lupin sgommando. Quel pomeriggio si era finalmente preso la moto. Il patentino l'aveva già fatto, per il lavoro in officina, l'anno precedente. Era una moto normale, abbastanza economica, ma nuova e pratica.
Quello era il suo primo vero e proprio spostamento con il nuovo mezzo di trasporto, era stato tentato di saltare il lavoro di quella sera per divertirsi con la moto nuova, ma alla fine aveva preferito rispettare i suoi doveri.

Parcheggiò la moto, scese levandosi il casco e prese una boccata di aria fresca con uno sguardo soddisfatto. Il fresco della pioggia lo faceva sentire bene e riposato, in qualche modo era rigenerante.
Entrò sorridendo nella piccola cucinetta dalla porta sul retro, come sempre, e si mise il suo solito grembiule.

- Ti vedo in forma Chuuya-Kun, anche oggi il nostro cameriere ci ha abbandonato quindi probabilmente avrò bisogno di te. Ahn... E bella la moto!

Chuuya sorrise soddisfatto alle parole di Fujio, nulla poteva distruggere il suo buon umore, neanche il lavoro di cameriere che doveva fare anche quel giorno, come nelle ultime tre sere al Lupin. Si rimboccò le maniche e traboccante di un insolita energia si mise al lavoro.

- Chuuya-Kun, un cliente che sembra un po' una mummia vivente chiede i tuoi servigi.

Ridacchiò Fujio affacciandosi alla porta della cucina.
Chuuya alzò gli occhi al cielo.

- Dazai...

Come tutte le sere non aveva la minima voglia di socializzare con quella macchina spreca bende, però quel giorno era troppo gasato e la prospettiva di vantarsi del nuovo acquisto con Dazai, sbattendogli in faccia il frutto del suo lavoro, lo attirava parecchio, così si sciacquò le mani dalla schiuma e uscì.
Dazai era seduto al bancone che lo aspettava con il suo solito ghigno divertito.

- Ehilà, Chuuya-Kun. Sai ci sto prendendo gusto a farmi servire da te, è... Così soddisfacente.

Chuuya lo insultò sottovoce per non farsi sentire da Fujio.

- Cosa prendi? Il caffè dell'altra volta?

Dazai annuì.

- Sì e mi raccomando ti ricordo la schiuma e che non sia troppo caldo, non ho intenzione di aspettare tutta la sera che si raffreddi.

Chuuya strinse i denti e si mise al lavoro, sotto lo sguardo indagatore di Dazai che non si perdeva un movimento, né un espressione del suo corpo. Chuuya infastidito da quello sguardò si girò e fulminò Dazai con un'occhiataccia.

- Ti vedo stranamente felice sta sera, Chuuya-Kun... È successo qualcosa? Hai finalmente trovato una ragazza?

Lo prese in giro Dazai, Chuuya si girò a guardarlo porgendogli il caffè con un ghigno soddisfatto.

- Molto meglio, Dazai... Ti lascio indovinare...

- Mhhh... Vediamo... No, non dirmi che hai finalmente preso la moto!

- Esattamente.

Sorrise Chuuya orgoglioso, Dazai lo guardò arricciando la bocca in un'espressione perplessa, poi lo prese in giro:

- Scometto che è un vecchio catorcio, di ventiquattresima mano riassalente al mesolitico, che non può superare i 10 chilometri orari.

Chuuya assunse uno sguardo e un tono di sfida.

- Non sai di quello di cui stai parlando. Non sarò un riccone, ma ho buon gusto e la mia moto è molto meglio di quello che credi, stupida mummia.

- Probabilmente è sfigata come te.

- Quindi fantastica!

- Ma fammi il piacere, Chuuya-Kun.

- Stai un po' zitto, bastardo. Anzi sai una cosa, dopo ti faccio fare un giro così chiudi una buona volta per tutte quelle fogna che ti ritrovi al posto della bocca.

- Va bene, vedremo. - Ghignò Dazai, bevendo un sorso del suo caffè. - Questa volta ti è proprio venuto come lo volevo, mi toccherà darti la mancia.

Chuuya strinse la mascella alla presa in giro e lottò per non tirare un pugno in faccia a Dazai, poi prese un profondo respiro e decise di ignorare l'ultimo commento di Dazai.

- Se aspetti che finisco il lavoro ti faccio fare un giro, così puoi giudicare con i tuoi occhi.

- Quanto devo aspettare?

Chuuya guardò l'orologio. - Un'oretta, circa.

- Un'ora? E io che faccio per un'ora?

- Non è un problema mio, ma se vuoi puoi venire ad aiutarmi a lavare i piatti.

- Scordatelo Chuuya-Kun, io non mi abbasso a fare cose del genere, per di più in tua compagnia.

- Allora arrangiati.

Rispose Chuuya con rabbia, prese i piatti e i bicchieri da lavare e rientrò in cucina.

Dopo un'oretta, finito il lavoro, tornò nella sala. Non c'era troppa gente, Dazai era in un angolo in disparte, stranamente silenzioso a fissare il nulla con occhi vuoti e sguardo perso. Chuuya si avvicinò chiedendosi se avesse bevuto e gli sventolò una mano davanti agli occhi per richiamare la sua attenzione. Dazai sbattè le palpebre e distolse la sua attenzione dal nulla, poi si alzò e si stiracchiò.

- Ce ne hai messo di tempo.

- Ho detto un'ora, e ci ho messo cinquanta minuti, non lamentarti. A proposito che stavi facendo?

- Pensavo.

Chuuya scoppiò a ridere: - Tu? Ma fammi il favore...

Dazai si girò a fissarlo con gelida serietà: - Non stavo scherzando.

Chuuya sotto quello sguardo rabbrividì e capì che era il caso di cambiare discorso alla svelta.

- Vieni usciamo dal retro, ho la moto parcheggiata là. Ho già avvisato Fujio che vieni con me.

Dazai annuì e lo seguì.

- Fujio, noi andiamo, ci si vede sabato.

- Certo, divertitivi Chuuya-Kun.

Chuuya entrò nella cucina seguito da Dazai e stava per uscire qunado il ragazzo con le bende lo fermò ridacchiando.

- Aspetta Chuuya-Kun, il grembiule! Lo indossi ancora.

Chuuya imprecò poi si slacciò io grembiule lo appese nel suo gancio e si infilò la giacca, poi uscì nell'aria fresca della sera, che gli solleticò la pelle calda a causa della temperatura all'interno del locale, poi offrì l'unico casco che aveva a Dazai e salì a cavalcioni della sua nuova moto.

- Forza salta su e tieniti forte.

Dazai indossò il casco e si sedette dietro di lui.

- Dove ti porto, mummia ambulante?

- Dove vuoi portarmi, cagnolino?

- A fanculo, bastardo.

Dazai scoppiò a ridere. - Andiamo a un po' a caso, forza stupiscimi nanerottolo, fammi provare l'è brezza della veloc-

Dazai non riuscì a finire la frase che Chuuya partì a tutta birra cogliendo con soddisfazione il piccolo urlo di sorpresa lanciato dall'amico alle sue spalle.

A. A.
Sì, sono viva! Scusatemi se ieri non sono riuscita a postare... Se il capitolo vi piace lasciate la solita stellina, grazie di essere arrivati fino qui! Byeee!

We are falling like the stars - SoukokuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora