37 - Sono un foglio di carta -_-

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[91 giorni dall'arrivo di Osamu Dazai]

Chuuya si svegliò per colpa di un raggio di luce che filtrava dalle tapparelle chiuse.
Si mise seduto e si stiracchiò con un grande sbadiglio.

- Ohiohiohi, buongiorno Chuuya-Kun.

Chuuya aprì un occhio e si guardò attorno, alla fine aveva dormito in camera di Dazai.

- Il tuo materasso è molto più comodo del mio, sgombro.

- Lo so, ma... Ho la soluzione! È molto semplice: dormi con me sempre!

Chuuya cercò con gli occhi impastati di sonno Dazai e lo trovò davanti alla porta, completamente bagnato, probabilmente era appena uscito dalla doccia con addosso solo un asciugamano stretto in vita, si limitò a guardarlo male.

- Che c'è perché mi guardi così? Non ti è piaciuto dormire con me?

- Vestiti idiota!

Rispose Chuuya tirandogli addosso un cuscino con forza e prendendolo in pieno viso.

- Ahiaaa, ma che ho fatto di male Chuuya-Kun? Sono io che dovrei lamentarmi, in realtà: di notte ti muovi che neanche stessi facendo la maratona e continui a biascicare cose...

Chuuya inevitabilmente arrossì e non potè fare a meno di chiedersi cosa dicesse nel sonno.

- Se non ti va bene come dormo, allora me ne vado!

Disse secco Chuuya alzandosi e vestendosi con aria assonnata.

- E chi l'ha detto che non mi va bene scusa? Mi passi i miei pantaloni per favore?

Chuuya sbuffò e fece come gli era stato chiesto, mentre cercava di capire se convivere con il proprio ragazzo era una maledizione o una cosa fantastica.


- Okay, chiudi gli occhi, Chuuya-Kun.

- No, non mi fido di te.

Chuuya era appena tornato a casa da un pomeriggio con Yumeno e Kyoka e aveva ancora la faccia sporca di pennarello, punizione che gli avevano inflitto i due bambini quando si era addormentato per sbaglio sul divano.
Appena tornato a casa aveva trovato Dazai che lo aspettava in garage, a braccia incrociate appoggiato allo stipite della porta.

- Ma daiiii! Aspetta chi ti ha disegnato il naso da maiale e un arcobaleno e un fiore sulle guance?

- Non una parola, Dazai. Non. Una. Parola.

- E questi segni neri cosa sono? Baffi? Come i gatti?

- Cosa vuoi che siano fragol-

Bloccò la frase a metà rabbrividendo al tocco leggero di Dazai sulla sua guancia che ripercorreva con la mano tutti i disegni che Chuuya aveva in faccia.
Chuuya dopo un attimo di smarrimento allontanò seccato la mano di Dazai:

- E piantala, non è divertente! Vorrei vederti io con due bambini!

- Non sottovalutarmi, sarei fantastico!

- Sì, saresti fantastico a fare schifo.

- Sei cattivo Chuuya-Kun! Ora chiudi gli occhi e dammi la mano! Non provare a rifiutare dopo questo insulto me lo devi!

- Io non ti devo proprio niente!

- Ne sei così sicuro?

Chiuse Dazai con sguardo malizioso avvicinandosi di un passo, Chuuya non gradì affatto la battuta e Dazai si beccò un pugno.

- Per adesso, tieniteli per te i tuoi pensieri pervertiti.

A quel punto dopo un secondo di esitazione chiuse gli occhi e tese la mano a Dazai che si stava ancora massaggiando con aria seccata una guancia.

We are falling like the stars - SoukokuWhere stories live. Discover now