14 - Pesco spazzatura

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[29 giorni dall'arrivo di Osamu Dazai]

- E quindi alla fine io e Dazai abbiamo stracciato a basket quei coglioni. Sai, non pensavo fosse così bravo.

Chuuya stava camminando lungo le rive di uno dei vari canali che attraversavano Yokohama, in compagnia di Tachihara, con la solita lattina di Coca in mano e il pacchetto di sigarette pronto all'uso in tasca, mentre si raccontavano l'un l'altro gli episodi e le novità degli ultimi giorni.
Tachihara scoppiò a ridere:

- Bhe, la tua vittoria era scontata, non ti fai mettere i piedi in testa da nessuno.

Chuuya si lasciò scappare un ghigno:

- Esattamente, Tachi, deve ancora nascere la persona che mi metterà sotto senza alcuna mia ribellione.

Continuarono a camminare, tra loro calò il solito complice silenzio. Chuuya osservava l'acqua grigiastra e oleosa del canale con sguardo perso. Il fiume scorreva con lentezza, verso il mare, attraverso i mucchi di spazzatura gettati scompostamente sugli argini, rendendo ancora più grigia e squallida quella zona industriale di periferia.

- Senti, Chuuya-Kun... Sono riuscito a scambiare due parole con la ragazza carina e suo fratello... Non sono molto loquaci, ma sotto sotto sono simpatici. Se una volta propongo di uscire tutti insieme vieni con me, vero? Puoi anche invitare qualche amico se ti va.

- Se riesco con il lavoro, ti faccio compagnia volentieri... Non credo inviterò qualcuno, non saprei chi.

- Beh, insomma vedi tu, comunque grazie!

Di nulla. Pensò Chuuya, tra loro non c'era bisogno di parole del genere bastava il silenzio è lui apprezzava questa cosa. Ad un certo punto mentre camminavano sempre lungo le sponde dello stesso canale,Tachihara tirò una pacca sulla spalla di Chuuya per attirare la sua attenzione e indicò un punto impreciso nell'acqua.

- Chuuya, guarda laggiù... C'è qualcosa in acqua...

Chuuya lanciò appena un'occhiata svogliata.

- Sarà qualche sacco di spazzatura è pieno qui.

- Ma si muove!

Esclamò Tachihara stringendo gli occhi e accelerando il passo per avvicinarsi alla cosa nera che galleggiava in acqua, trascinata lentamente nella loro direzione dalla corrente.
A quelle parole Chuuya decise di dedicare maggior attenzione alla "cosa" galleggiante.
Ci mise un po' a capire di cosa si trattava, a elaborare e a reagire. Senza neanche chinarsi si tolse le scarpe e, mentre correva verso il canale, si levò il giubbotto poi si tuffò in acqua, scavalcando il basso muretto lungo l'argine.

- Chuuya-Kun...

Il grido di Tachihara gli arrivò confuso quando ormai aveva già la testa sott'acqua. L'impatto con la superficie gelida e sporca del fiume gli provocò brividi in tutto il corpo, ma presto furono dissolti dall'adrenalina che aveva cominciato a scorrergli prepotente nelle vene.
Nuotò rapido fino alla "cosa" galleggiante e altrettanto rapidamente la portò a riva sotto gli occhi basito di Tachihara.

- È una persona? Cazzo, è viva? Chiamo qualcuno che faccio?

Lo assalì di domande Tachihara appena Chuuya fu a riva. Ma la sua voce era coperta dal battito frenetico e rabbioso del proprio cuore. Fece tacere Tachihara con un cenno. Ci avrebbe pensato lui... Sapeva esattamente cosa fare. Prese un profondo respiro per mantenere la calma e non lasciare spazio al panico.
L'estate precedente aveva fatto un breve corso per poter lavorare come bagnino, quindi sapeva come gestire situazioni del genere anche se non gli erano mai capitate.

We are falling like the stars - SoukokuWhere stories live. Discover now