28 - I catorci possono bruciare

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[76 giorni dall'arrivo di Osamu Dazai]

Chuuya tossicchiò passandosi un po' la mano sul viso per pulirsi e scacciare i residui della piccola nuvola di polvere nera che lo aveva beccato in pieno viso.

Perché alla fine toccava sempre a lui mettere mano ai catorc- alle macchine d'epoca? Specialmente quelle che non avevano più speranza, e che padroni vecchi e morbosi troppo affezionati per disfarsene provavano a portarle a sistemare.

- Hirotsu, questa macchina è praticamente andata... I freni sembrano qui solo per bellezza... Parte del motore è irreparabile e noi qui non abbiamo pezzi di ricambio compatibili...

Hirotsu gli fece un cenno scuotendo la sigaretta a mezz'aria...

- Parcheggiala di là... Ci darò un occhio nei prossimi giorni e vediamo cosa si può fare.

Chuuya annuì e spostò la macchina dove gli era stato detto, poi con ancora tutta la faccia impiastricciata di quella strana sostanza si avvicinò a Tachihara.

Del ragazzo si vedevano solo le gambe con addosso la sua tuta di lavoro grande il doppio del dovuto e i piedi con dei grossi stivali. Il resto del ragazzo era completamente infilato sotto un camper non troppo vecchio, ma nemmeno troppo nuovo da non avere problemi facili da risolvere.

Chuuya si chinò e si affacciò sotto il camper, stava per chiedere all'amico se avesse bisogno di aiuto quando sentì Tachihara fischiettare tutto allegro.

Chuuya aggrottò le sopracciglia con fare divertito: non lo aveva mai visto così...

- Ehi, Tachi!

Esclamò Chuuya tirando una sberla sul ginocchio dell'amico, quello subito smise di canticchiare e facendo scorrere in avanti la tavolo sul quale era sdraiato con un fastidioso cigolio si tirò fuori da sotto il veicolo.

- Che vuoi tu?

- Ti serve una mano per caso?

- Sei riuscito a sistemare quel rottam- volevo dire macchina d'epoca???

Chiese Tachihara spalancando gli occhi visibilmente stupito, Chuuya ridacchiò e scosse la testa:

- Puft, ma ti pare? Era una cosa impossibile, l'ho messa di là... Hirotsu ha detto che ci pensa lui.

Tachihara annuì, poi si guardò attorno sognante completamente perso nei suoi pensieri... Chuuya allora lo fissò perplesso, poi gli tirò un pugno sul braccio.

- Sembri completamente andato, Tachi! Ti piace proprio quella tipa! Ahn... A proposito... Come va?

Tachihara si strinse il braccio nel punto colpito da Chuuya con un lamento esagerato.

- Ahiii. Proprio lì mi ha beccato...

- Lì dove scusa?

- Dove ho i segni dell'amore della mia amata.

Chuuya sollevò le sopracciglia perplesso ed incrociò le braccia, intendeva proprio quello che intendeva, Tachihara?

- Non ti credo, fammi vedere.

Con un sorriso sognante Tachihara si sollevò la manica della maglietta larga e sporca di olio che indossava, mostrando uno strato di pelle sotto la spalla blu per i lividi.
Chuuya non potè non scoppiare a ridere:

- Altro che segni dell'amore, quella lì ti ha preso a pugni.

Tachihara sbattè le palpebre a lungo poi scosse le spalle...

- Almeno è un contatto fisico, è un primo passo no?

Chuuya sbuffò, non voleva distruggere i fragili sogni dell'amico quindi cercò di essere più delicato possibile:

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