41 - La tana del mostro

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[105 giorni dall'arrivo di Osamu Dazai]

- Ecco qui!

Esclamò Nik richiudendo la valigetta bianca del pronto soccorso con uno scatto.

Chuuya si guardò la medicazione sulla gamba, doveva ammettere che il ragazzo dai capelli bianchi aveva effettivamente fatto un buon lavoro. Finalmente il naso aveva smesso di sanguinare, però aveva tutta la faccia impiastricciata di sangue e terra, così dopo aver ringraziato per la medicazione chiese di poter usare il bagno per darsi una ripulita.

- Certo, fa come se fossi a casa tua... È in fondo al corridoio, l'ultima porta a destra.

Aveva detto Fyodor sventolando una mano in aria, senza nemmeno guardarlo.

- Non spaventarti se nella vasca c'è un cadavere.

Rise Nikolai con naturalezza facendo sobbalzare Chuuya.

- Eh?

- Ahhhh, scherzavo, scherzavo! Che bello avere qualcuno che reagisce ai miei scherzi. Dosto ormai non mi da più corda, vero Dosto?

- Mhh...

Rispose l'altro distrattamente.
Chuuya ringraziò con un mezzo sorriso e si avviò verso il bagno. Una volta arrivato constatò con sollievo che nella vasca non c'erano cadaveri e che l'ambiente era molto ordinato e ben pulito.

Tornò in cucina poco dopo con il viso finalmente pulito, aveva sporcato anche un po' i vestiti, ma per quelli sarebbe bastata una lavatrice.

- Siediti.

Disse Dosto quando lo vide, il tono era gentile, ma la richiesta suonò più come un ordine. Dopo un secondo di esitazione Chuuya prese posto al tavolo e osservò i due interrogativo. Doveva parlare di qualcosa? Iniziare un discorso? Poi Nik ruppe quell'imbarazzato silenzio:

- Ti faccio un tè, Chuuya? Ne so preparare un delizioso con i fiori di oleandro, ti assicuro una morte fantastica.

- Ehm... No grazie.

- Tè verde?

- Quello volentieri. Però niente veleni per favore, sono giovane per morire.

- Ooookay. In un attimo è pronto!

Chuuya lo osservò, mentre con gesti delicati ed infantili metteva a scaldare l'acqua nel bollitore.

- Conosci Osamu Dazai?

Chiese dopo un secondo Fydor con un sorriso enigmatico e uno sguardo gelido, facendo irrigidire le spalle a Chuuya. Perchè quella domanda? Come aveva fatto a intuirlo? Conosceva Dazai? Doveva dire la verità o mentire? Alla fine scelse di dire la verità, un po' perché gli era riconoscente, un po' perché pensava che se avesse mentito Fyodor se ne sarebbe accorto.

- Sì, perché?

Fyodor rispose con un'alzata di spalle, scrutandolo con nuova curiosità.

- Scommetto che siete anche molto intimi!

Disse Nikolai con un sorriso malizioso mentre posava la tazza fumante di tè verde davanti a Chuuya.

- Ecco...

- Nik, non fare subito queste domande invadenti. Comunque sì, credo siano molto intimi.

- Sì, ecco è il mio ragazzo...

Dosto e Nik si scambiarono un sorriso d'intesa e uno sguardo eloquente che mise ancora più a disagio Chuuya, dopo un attimo di esitazione mise da parte l'imbarazzo e chiese:

- Come avete fatto a intuirlo?

- Dazai non ti parla mai di psicologia e comportamenti umani?

Chiese Nik con un sorrisetto.

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