Cap. 8

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Bakugou ridacchiò nel buio. In quel momento avrei voluto sotterrarmi. Passarono minuti lunghissimi, un silenzio opprimente e imbarazzante, ogni tanto la preda fischiettava un motivetto a me sconosciuto, poi tornava in silenzio. Quando la situazione stava diventando troppo imbarazzante, sentii il ragazzo muoversi dietro di me. Un brivido mi percorse la schiena, avevo paura di ciò che avrebbe fatto, ma ero anche dannatamente curioso.
Con una falcata mi avvicinò e si sedette accanto a me. Sentii il cuore scandire i secondi e il sangue pulsarmi nelle tempie. Distolsi lo sguardo cercando di non dare nell'occhio.
Dopo qualche secondo di silenzio alzai lo sguardo fugacemente. Bakugou stava guardando il mare. Da vicino era davvero bellissimo.
Poi, improvvisamente, si mosse. Mi prese la gamba fra le mani, quella ferita, e se la poggiò sulle cosce, come per studiarla. Sentii il sangue salire sulle guance e pregai che nel buio non mi si vedesse arrossire. "Sta bene" mormorai impacciato. "Non è grave".
Bakugou ignorò le mie constatazioni continuando a studiarmi la gamba, le sue mani poggiate su di me mi facevano il solletico, ma cercai di non darlo a vedere.
Poi, dopo qualche attimo di stallo, sentii un brivido percorrerai da cima a fondo. La preda fece salire le sue dita sulla mia gamba, leggere, sfiorandomi appena. Rimasi paralizzato, confuso e incapace di decifrare cosa mi stesse succedendo. Le sue dita salirono sulla mia coscia e avvertii quella sensazione familiare fra le gambe. Avevo il cuore a mille, il respiro pesante e non capivo quali fossero le intenzioni del biondo.
Quest'ultimo ignorò il rigonfiamento nei miei bermuda, appoggiandomi una mano sul petto e spingendomi giù, distendendomi sulla panchina.
Poi, con una lentezza estenuante, si posizionò sopra di me, il ginocchio fra le mie gambe e le mani accanto alla mia testa. Mi guardava negli occhi, quasi sfidandomi, o forse giudicandomi.
Distolsi lo sguardo, quelle occhiate fiammanti mi mettevano a disagio. Tutto girava intorno a me, non capivo, le luci, il porto, la musica, era tutto sparito, ora c'era solo lui coi suoi occhi dannatamente misteriosi.
Passarono pochi secondi che sembrarono ore, sentivo il suo odore, il calore del suo corpo contro il mio. cercando di non farmi notare studiai i muscoli sotto la canottiera, le curve del suo corpo e la forma dei suoi capelli.
Poi, di scatto, si alzò da sopra di me. Agitò la mano in direzione del locale urlando qualcosa come "arrivo". Lo guardai allontanarsi. Non mi ero accorto che lo avessero chiamato.
Fissai il cielo nero sopra di me, senza una stella o una nuvola, chiedendomi cosa cazzo fosse appena successo.

Angoletto dell'autrice
Guys sono tornata :) so di esservi mancata lo so  
Comunque mi dimentico sempre di riaccendere le notifiche di Wattpad che avevo tolto durante il mio periodo di inattività, quindi fino ad oggi non avevo visto tutti i vostri commenti carini awww thanks.
E niente vi prometto che d'ora in poi comincio ad aggiorbare con più regolarità:) (o almeno ci provo)

La bugia dei papaveri •Bakudeku•Onde histórias criam vida. Descubra agora