13.

1.5K 117 8
                                    

Presi un bel respiro prima di scendere dall'autobus e dirigermi alla stazione radio, la sera prima avevo deciso di farmi coraggio e di presentarmi da Minho e scusarmi con la scusa di portargli i vestiti, mi sentivo molto nervosa, ansiosa per essere più precisa.
Dopo qualche minuto di camminata ero lì, mi trovavo all'ingresso del palazzo dove si trovava Minho, sistemai meglio la borsa sulla spalla e entrai, all'entrata c'era una specie di hall con una segretaria e mi avvicinai per chiedere informazioni.
<<Buongiorno.>> si rivolse con un sorriso gentile.
<<Salve, volevo sapere dove potessi trovare Lee Minho.>> chiesi, la ragazza dietro l'alto bancone cambiò totalmente espressione in una infastidita.
<<Non è qui.>> rispose stizzita cominciando a ignorarmi, cominciai a sentirmi a disagio.
<<Y/N?>> sentii alle mie spalle, mi girai e vidi Seungmin con due caffè in mano <<Che ci fai qui?>> a differenza della segretaria, non sembrava infastidito dalla mia presenza anzi, ne sembrava abbastanza sorpreso ma in positivo.
<<Ehm sono venuta a riportare a Minho dei suoi vestiti.>> sentii lo sguardo della segretaria praticamente bruciarmi la pelle, Seungmin sorrise per poi farmi cenno di seguirlo e così feci. Entrammo nell'ascensore e cominciai a sentirmi ancora più nervosa, eravamo quasi arrivati quando decisi di tirarmi indietro <<Sai che c'è? Mi sono appena ricordata di avere un enorme impegno, puoi portarglieli tu questi vestiti, no?>> porsi la busta con i vestiti al ragazzo, lui in risposta incrociò le braccia e rise.
<<Non sembra sia tanto importante questo impegno se te ne sei dimenticata e ti sei fatta mezz'ora di pullman per venire fin qui>> e lui come lo sapeva?<<So che stai per chiedermi come lo so, ti anticipo: quando io e Minho abbiamo riallacciato i rapporti con tuo fratello e gli altri, non facciamo altro che parlare, quindi so tutto di te Y/N, sapevo anche che eri la sorella di Jisung, lo so dalle superiori a differenza degli altri. E no, non me l'ha detto Jisung, l'ho capito da solo>> sospirò <<Onestamente non so chi mi parli di più di te tra Jisung e Minho, so solo che ne ho una cultura.>> rise infine, sembrava così silenzioso quel ragazzo, ma in realtà era molto riflessivo e chiaro. Ma poco importa, Minho parlava di me? E cosa diceva? 
Stavo giusto per chiederglielo, ma le porte dell'ascensore si aprirono e sentii di nuovo l'ansia impossessarsi del mio corpo, Seungmin mi fece strada fino a una delle tante porte rosse in quel corridoio ed entrammo. La stanza era di colore rosso acceso, divisa in due parti da un vetro, all'entrata c'era un divanetto di pelle bianca con di fronte un tavolino di vetro. Dall'altra parte del vetro invece c'era un tavolo circolare bianco con tutti i microfoni, cuffie e computer per la radio, e sgabelli alti neri intono. Su uno di quegli sgabelli c'era lui, Minho; era seduto con le cuffie a scrivere qualcosa sul computer, sembrava abbastanza concentrato, tanto da non accorgersi del nostro ingresso fino a quando Seungmin non bussò sul vetro che divideva la stanza. Minho sobbalzò al suono e girandosi strabuzzò gli occhi alla mia vista, a quanto pare non se l'aspettava minimamente, dopo essersi ripreso ci fece cenno di entrare dalla parte della stanza dove si trovava lui e seguendo Seungmin entrai.
<<Ecco i caffè.>> disse Seungmin poggiando le tazze sul tavolo.
<<Grazie Minnie.>> rispose il moro prendendo un sorso dal suo americano non degnandomi di uno sguardo per tutto il tempo, un momento prima era sorpreso e quello dopo ti faceva credere di essere invisibile.
<<Tra quando andiamo in onda?>> domandò Seungmin prendendo il suo caffè.
<<Tra 20 minuti.>> rispose secco Minho.
<<Oh bene, allora vi lascio tutto il tempo che vi serve.>> disse per poi uscire velocemente dalla stanza senza dare il tempo di ribattere.
<<Perché sei qui?>> chiese il moro dopo qualche attimo tornando con lo sguardo fisso sul computer. Era così freddo, mi metteva a disagio, lo preferivo quando mi infastidiva.
<<Sono venuta a portarti i tuoi vestiti.>> mi avvicinai per dargli la busta e lui si girò guardandomi finalmente in faccia.
<<Solo questo?>> mi rivolse uno sguardo quasi triste, sentii i sensi di colpa cominciare a salire.
<<No..>> presi un bel respiro poggiando la busta in terra <<Volevo scusarmi per quello che è successo. Mi dispiace, è solo che Jisung,lui è->> mi bloccai non trovando le parole.
<<È così ficcanaso e protettivo allo stesso tempo che ti fa impazzire.>> completò la frase lui.
<<Esatto.>> dissi sospirando.
<<Fa niente, è acqua passata.>> fece un mezzo sorriso che mi fece sussultare il cuore. Veramente non sapevo cosa stavo diventando appresso a quel ragazzo.
<<Allora.. veramente sei solo a Natale?>> chiesi cercando di comunicare normalmente, lui mi fece cenno di sedermi affianco alla sua sedia e lo feci.
<<Già, ma non ne voglio parlare.>>
<<Oh scusami non volevo.>>
<<Sei qui da nemmeno 5 minuti ed è già la seconda volta che ti scusi. Sei sicura di essere Han Y/N?>> rise.
<<Ha-ha molto simpatico.>> dissi mettendo il broncio. D'un tratto sentii le orecchie tapparsi, Minho mi aveva appena messo le sue cuffie.
<<Che stai facendo?>> chiesi cercando di non ridere, dovevo continuare a essere la solita Y/N fredda.
<<Ricordo che alle superiori ti piaceva ascoltare i One Direction.>> rispose.
<<E tu mi prendevi in giro perché qui in Corea non li conosceva nessuno.>> lui rise alla mia risposta.
<<Beh stanno passando una loro canzone.>> disse alzando il volume. Stavano passando la prima canzone che ascoltai loro: "What Makes You Beautiful", era anche tra le mie preferite. Cominciai a cantare e a ballare quella canzone sotto gli occhi divertiti di Minho,era impossibile non farlo; a fine canzone sentii il cuore più leggero, mi sentivo felice, senza più né ansia né preoccupazione. Tolsi le cuffie per poi darle al proprietario che rideva ancora.
<<Non sei male Han.>> disse posando le cuffie sul tavolo <<Solo, la prossima volta cerca di non rompermi i timpani.>> aggiunse meritandosi uno schiaffo sul braccio <<Ahi che dolore!>> fece finta di provare dolore. Risi scuotendo la testa, era così stupido.
<<Meglio che vada.>> esclamai dopo aver visto l'orario sull'orologio, mi girai verso Minho che aveva fisso il suo sguardo su di me, sembrava quasi incantato e cominciai ad arrossire, Minho si avvicinava sempre di più e io continuavo ad alternare lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra, avrei voluto tanto riprovarle, ma la porta della stanza si aprì rivelando Seungmin che dopo essersi accorto della situazione uscì di nuovo fuori imbarazzato.
Minho si allontanò subito da me grattandosi la nuca, e io abbassai lo sguardo, sicuramente ero diventata rossa da far invidia a un pomodoro.
<<I-io vado.>> dissi alzandomi dalla sedia.
<<Ti accompagno.>> rispose seguendomi fino alla porta, l'aprimmo e di Seungmin non ce n'era più traccia. Ci avviamo verso l'ascensore e dopo averlo chiamato entrammo, fortunatamente non eravamo soli altrimenti l'imbarazzo sarebbe salito alle stelle. Nell'attesa di arrivare al piano terra guardavo Minho senza farmi notare, aveva le orecchie rosse, quindi era ancora imbarazzato. Una volta arrivati al piano terra, mi accompagnò all'ingresso dove la segretaria non perse occasione di guardarmi male un'altra volta, per caso le piaceva Minho?
<<Stai attenta per la strada.>> disse il moro, io annuii e me ne andai.
Durante il tragitto fino alla fermata degli autobus feci mente locale di tutto quello che stava succedendo: mi stavo veramente innamorando di Minho?

~The magic of Christmas ~Lee Minho • readerOnde as histórias ganham vida. Descobre agora