Vincitore e vinto

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La mattina dopo Caleb venne svegliato dal ripetuto bussare alla sua porta, in un fastidioso richiamo alla realtà, ma lui non voleva affatto sapere di svegliarsi, né tanto meno di alzarsi. Lì, nel suo letto, circondato dalle braccia calde di Jude, stava fin troppo bene.

Sfortunatamente fu Jude a districarsi dalle lenzuola e dal suo corpo per scendere dal letto, con un forte sbadiglio prontamente coperto da una mano e l'aria chiaramente assonnata.

- Noo.-

Il suo mugugno soffocato dal cuscino non venne minimamente ascoltato e Jude aprì la porta della sua camera, mentre Caleb spalancò gli occhi, redendosi conto che quella era effettivamente la sua camera. Si mise seduto sul letto, allarmato da chi potesse esserci alla porta, ma notò Jude fronteggiare la sorella sull'uscio della porta.

- Ragazzi, se volete tenere la vostra relazione segreta, quanto meno provateci a farlo.-

Caleb sospirò e si strofinò gli occhi.

- Hai ragione.-

Caleb si buttò di nuovo sul letto e abbracciò il suo cuscino, ignorando completamente la discussione dei due fratelli. Dopo quelle che parvero ore, Caleb sentì la porta chiudersi e dei passi avvicinarsi al letto.

- Hei.-

Jude si mise a cavalcioni sul suo corpo e affondò il viso nell'incavo del suo collo, lasciandogli un bacio a fior di labbra.

- Devi alzarti. Fra poco partiamo per andare a vedere la partita della Orfeo contro i Piccoli Giganti.-

- Non mi va!-

Caleb si dimenò appena, consapevole di star piagnucolando peggio di un bambino, e subito la risata allegra e cristallina di Jude gli arrivò alle orecchie. Caleb sarebbe potuto rimanere ore ad ascoltarla, ma Jude a quanto pare non era dello stesso avviso, poichè si sporse ancora di più verso di lui, facendo collidere il suo petto contro la sua schiena per poi racchiuderlo tra le sue braccia.

- Non ti ho mai sentito fare i capricci - gli sussurrò Jude. - Dovrei farci l'abitudine?-

Caleb si contorse nel suo abbraccio finché non poté guardarlo negli occhi, con occhi vivaci e un sorriso malizioso a contornargli le labbra.

- Forse.-

Jude in risposta gli afferrò il viso con due mani e gli depositò un dolce bacio sulle labbra.

- Adesso alzati e preparati.-

Jude si separò da lui e Caleb fu così costretto ad alzarsi. Si avviò verso l'armadio e fece per aprire una delle ante, ma, all'improvviso, gli arrivò una pacca dritta sul sedere. Si voltò di scatto e trovò Jude a ridacchiare come un matto, con una mano a coprirgli la bocca e gli occhi brillanti.

- Preparati - fu l'unica cosa che gli disse Caleb, poi gli saltò praticamente addosso.

Alla fine scesero al piano di sotto quasi venti minuti dopo, con i vestiti stropicciati e due spiccanti segni rossi sulla guancia destra di entrambi. Tutti i ragazzi radunati nella sala mensa, chi arrivato da poco chi da molto, li guardarono in modo strano, ma i due ragazzi non ci fecero caso e fecero in fretta colazione.

Ovviamente arrivarono in ritardo, c'era da aspettarselo dopotutto. Quello che non si aspettarono invece fu il punteggio finale della partita, uno scioccante 8-0 per i Piccoli Giganti: da lasciare senza fiato.

Caleb sorrise euforico, sentendo le ginocchia tremare e i brividi d'eccitazione percorrere tutto il suo corpo. I Piccoli Giganti erano una squadra forte, più forte di qualunque altra squadra abbiano mai affrontato finora; si dovevano allenare ancora molto se volevano sul serio riuscire ad arrivare al loro livello e batterli per vincere il Football Frontier International. Caleb non vedeva l'ora.

Promesse ~ FudouKidouحيث تعيش القصص. اكتشف الآن