Perdente

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Note: Piccola premessa! Il capitolo contiene dialoghi già presenti negli episodi 37 e 38 della serie originale di Inazuma.
Buona lettura ^^


Alla fine dei conti la Raimon vinse il Football Frontier e Jude si trasferì lasciando definitivamente la Royal Academy.

Quando Caleb venne a sapere la notizia si sentì perso. Non avrebbe più potuto osservarlo giocare dalla tribuna del campo dal calcio o incrociarlo casualmente per i corridoi e nascondersi per non essere visto e in questo modo non avrebbe più potuto mantenere quella promessa fatta quando erano solo dei bambini. Non voleva crederci e non voleva pensarlo ma forse era vero che non c'era spazio per lui nella vita di Jude e infondo doveva essere così. La sua influenza avrebbe sicuramente fatto male a Jude, non era altro che un buono a nulla.

Con un sospiro superò il cancello della scuola e percorse con passo veloce il cortile esterno per poi entrare all'interno dell'edificio. Si tolse le scarpe per infilarsi le pantofole e si incamminò verso la sua classe.

Si sedette al suo banco e come di consueto fissò il posto vuoto destinato a Joe. Doveva ammetterlo, gli mancava, anche con tutte le sue eccessive preoccupazioni che lo importunavano ogni mattina quando lo vedeva arrivare.

Si strofinò le mani sul viso e poi sugli occhi con forza, cercando di scacciare ogni pensiero negativo dalla testa. Quando il professore entrò in classe lui semplicemente si coricò sul banco e si mise a dormire.



Come se le cose non potessero andare peggio, suo padre aveva iniziato a scommettere i soldi che sua madre portava in casa. Lo vedeva ogni mattina prendere i soldi destinati al pagamento delle bollette e uscire di casa prima che lui o la madre potessero dire qualcosa in contrario. Ogni volta Caleb lanciava una lunga occhiata alla madre che veniva puntualmente ignorata dalla donna.

- Tesoro, ho trovato un altro lavoro. Nei giorni in cui non ho il turno pomeridiano andrò a lavorare come donna delle pulizie. Spero che così i soldi basteranno..-

Mai come allora credette di odiare sua madre. Non aveva il coraggio di lasciare suo padre, denunciarlo o cacciarlo di casa e si andava a cercare un altro lavoro per compensare alle bravate del marito come se fosse normale. Avrebbe almeno potuto obbligarlo a cercarsi un lavoro ma no, non ne aveva il coraggio.

Da quel giorno, dato che ormai aveva quasi tutti i pomeriggi liberi e non era più costretto ad andare a casa, si sentì libero di uscire con la sua banda e dedicargli un po' del suo tempo.

Tornò a giocare a calcio ma ogni volta i suoi pensieri erano assillati dal ricordo di Jude e mai come in quei momenti si sentiva così miserabile e patetico. Voleva avere la forza di reagire a questi sentimenti che si muovevano dentro di lui ma semplicemente non ce l'aveva.

- E' stato bello averti ancora una volta con noi Caleb! Vediamoci domani va bene?!-

Uno dei suoi compagni di banda lo urlò con un tono così allegro che Caleb non potette non sorridergli di rimando e rispondere con un pizzico di stizza nella voce.

- Non essere troppo entusiasta o ti consumerai.-

- Antipatico!-

Caleb li salutò e poi si avviò verso casa sua. Quando tornò abbandonò le sue scarpe accanto a quelle del padre e superò l'uscio di casa. Suo padre era seduto sul divano a sbraitare contro la televisione, come sempre, e lui non nascose il modo in cui il suo viso si contorse in una smorfia quando lo superò. Prima di potersi introdurre però nel piccolo corridoio che conduceva alla sua camera venne fermato dal padre.

- Oi, prendimi da bere.-

Il padre lo prese per il braccio e arrestò la sua camminata.

- Vatti a prendere da solo da bere!-

Promesse ~ FudouKidouDonde viven las historias. Descúbrelo ahora