Te lo Prometto

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Da quel giorno il magazzino divenne il loro nascondiglio segreto. Solo di Caleb e Jude.

Lì i due bambini erano soliti stendersi sulle vecchie e sporche assi di legno pronti a fare lunghe chiacchierate di quasi un'ora: Jude era il più chiacchierone fra i due ed intavolava spesso discussioni sul calcio e su sua sorella; Caleb era invece più taciturno e riservato ed era difficile che lui parlasse di sé stesso.

Avevano pochi se non nessun argomento in comune ma andava bene così; ad entrambi bastava semplicemente scoprire più cose possibile riguardo all'amico per essere felici.

- Secondo te da grandi saremo ancora amici?-

Caleb si stupì quando sentì quelle parole uscire dalla bocca di Jude. Erano rimasti per così tanto tempo in silenzio che quasi era convinto che il rasta si fosse addormentato.

Il castano scontrò la testa contro la dura parete in legno alle sue spalle poi girò il capo verso l'amico che stava seduto al suo fianco con lo sguardo rivolto solo a lui.

- Io credo di si, a meno che tu non diventi un saputello.-

- Io invece sono certo che tu diventerai un delinquente!-

- Cosa?!- urlò Caleb oltraggiato. Si mise seduto dritto e fissò Jude malissimo. - Perchè dici così!?-

Jude saltò in aria per lo spavento.

- Dai scherzavo!-

Jude nascose una risata dietro il palmo della sua mano e Caleb, notandolo, si girò dalla parte opposta mettendo il broncio.

I due non andavano sempre d'accordo, spesso litigavano per le cose più banali; erano entrambi testardi ed orgogliosi e non riuscivano mai a darla vinta all'altro, soprattutto quando si parlava di calcio. Era innegabile però che si volessero un sacco di bene. Era impossibile ormai separarli.

L'unica cosa che però dava fastidio a Caleb era Celia. Non capiva come Jude riuscisse a sopportare una marmocchia che gli gironzolava intorno come un moscerino sempre a chiamarlo "Fratellone" ad ogni minima cosa che succedeva.

Caleb però non aveva mai avuto fratelli o sorelle. Non poteva capire.

Iniziò a comprendere solo quando ebbe l'opportunità di fare la sua conoscenza. Caleb si era fatto un'idea di come dovesse essere la bambina ma mai pensiero si rivelò più sbagliato.

Celia era praticamente l'opposto di Jude: era gentile, premurosa e provava del sincero affetto per il fratello maggiore. Forse un po' invidiò il loro rapporto ed in particolare il sorriso che Jude rivolgeva alla sorella: lui non era mai stato guardato in quel modo dal rasta.

Caleb fu riportato al presente dalla stessa persona che occupava i suoi pensieri: Jude gli stava stringendo una mano sulla spalla per richiamare la sua attenzione.

Si voltò ancora con il broncio ad incorniciargli il viso e lo guardò, pronto ad ascoltarlo.

- Caleb, ho una cosa da dirti.-

L'interpellato lo fissò adesso confuso. Jude si era fatto tutto d'un tratto troppo serio.

- Dimmi.-

- Da domani forse non ci vedremmo più..- mormorò facendo spalancare gli occhi all'altro. Jude fece in fretta a spiegarsi. - Qualche giorno fa un uomo è venuto qui per vedermi giocare a calcio e ha deciso di allenarmi ed insegnarmi tutto ciò che sa sul calcio! Ti prego non essere arrabbiato, è l'unica cosa che mi lega ai miei genitori..-

Caleb spalancò gli occhi e abbassò il capo sui suoi piedi. Cosa aveva appena detto?

- Caleb? Mi dispiace, avrei dovuto dirtelo prima. Ti giuro però che ci vedremo tantissime altre volte.-

Promesse ~ FudouKidouWhere stories live. Discover now