A terra

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Con ancora stampato nella mente i ricordi freschi di ciò che era successo solo poche ore prima, prese un respiro profondo ed aprì la porta di casa, pronto ad immergersi nella sua oscurità. Tese l'orecchio, pronto a captare ogni minimo rumore ma la casa era immersa nel silenzio. Così entrò, si tolse le scarpe e camminò verso la cucina. Arrestò il suo passo quando vide la madre seduta al tavolo della cucina, con le braccia conserte e un leggero cipiglio in volto.

- Mi devi dire qualcosa Cal?-

Caleb la fissò sorpreso poi abbassò la testa sconsolato. Non voleva dire niente a sua madre, non voleva vedere la sua reazione quando le avrebbe detto che persona orribile che era diventato.

- Mamma..-

Non seppe cosa aggiungere e rimase in silenzio, con lo sguardo basso per nascondere il volto arrossato per la vergogna.

- Non ti giudicherò per quello che mi dirai tesoro. Io sarò sempre dalla tua parte e ti vorrò sempre bene.-

Quelle parole, dolci e morbide come il miele, bastarono a Caleb per svuotare mesi di sofferenza e rabbia nascosti agli occhi della gente. Le raccontò di Jude, di ciò che significava per lui e di come si era sentito quando lo aveva abbandonato per la seconda volta anche se inconsapevolmente; le confessò che forse provava qualcosa per lui, qualcosa che andava ben oltre ciò che si dovrebbe provare per un amico o un fratello, e le disse ciò che era successo nell'ultimo mese e di come per colpa sua David e Joe fossero finiti in ospedale.

E la madre rimase lì, seduta accanto a lui sul tavolo della cucina, ad ascoltare per una buona mezz'ora il figlio che, per la prima volta, si apriva con lei. Lo aveva ascoltato per tutto il tempo con un sorriso in volto e quando Caleb eruppe in un piccolo pianto liberatorio appena ebbe concluso il suo discorso la donna lo strinse al suo petto e iniziò ad accarezzargli la schiena per consolarlo.

Caleb singhiozzò e affondò il viso contro il petto della madre, sentendo svanire dentro di sè un peso che si portava dentro da troppo tempo e sentendosi finalmente al sicuro.

- Tesoro, a me non importa minimamente se tu hai il potere o meno. Non ho mai voluto che facessi del male a qualcuno per averlo, voglio solo che tu sia forte abbastanza da decidere da solo cosa è meglio per te senza che nessuno ti imponga cosa dovresti fare o non fare. Voglio che tu sia felice, va bene Caleb? E non mi importa chi sia la persona di cui tu sei innamorato, se la ami allora devi prenderla, non ti lasciare abbattere da niente.-

Caleb si sentì confortato da quelle parole, soprattutto sapere che sua madre appoggiava i suoi sentimenti per Jude. Ma nonostante tutto non riusciva a togliersi un pensiero fisso dalla testa. Il sapere che non era riuscito a fare niente per rendere la madre fiera di lui lo faceva sentire sconfortato. L'aveva delusa, ancora una volta.

- Vedi di presentarmelo un giorno, questo Jude.-

Caleb alzò la testa di scatto verso il volto sorridente della madre e, di riflesso, le sue labbra si aprirono in un piccolo sorriso commosso.




Durante quelle settimane, nelle quali aveva fatto la spola dalla sua scuola al nascondiglio di Dark, aveva completamente accantonato la questione studio così, quando dovette cominciare a studiare in vista dell'esame finale prima delle vacanze estive, fu colpito da una mezza crisi. Fortunatamente non era ignorante, infatti riuscì a superarli con quasi più della sufficienza.

- E bravo il mio Cal!- Fu quello che gli disse la madre, dandogli un buffetto sulla guancia seguito da una carezza amorevole.

Ebbe anche il coraggio di sfoggiare con orgoglio il suo voto ai suoi amici appartenenti alla banda. Molti lo presero scherzosamente in giro ma Caleb non se la prese, infondo in quel momento l'unica cosa che voleva fare era farli ridere.

Promesse ~ FudouKidouWhere stories live. Discover now