Non è un addio

296 19 11
                                    

Caleb non si spiegava come avesse fatto suo padre a scoprirli, dopotutto erano sempre stati molto attenti a non aggirarsi mai nei dintorni delle loro case, proprio per evitare di essere scoperti. Come stavano facendo in quel momento d'altronde, camminando nelle vicinanze del campo da calcio nel quale si incontravano solitamente dopo scuola, quindi cosa ci faceva suo padre lì?

- Non solo devo sopportare il fatto di avere una nullità come figlio, devo anche scoprire che è uno di quegli schifosi succhiacazzi!-

L'uomo urlava nel bel mezzo della strada semideserta, mentre trascinava Caleb per un braccio.

- Lasciami, schifoso bastardo! Lasciami!-

Caleb si dimenava come un forsennato, scalciando e urlando per cercare di liberarsi dalla presa ferrea del padre. Non poteva permettere al padre di trascinarlo dentro casa, sennò questa volta sul serio lo avrebbe ammazzato senza che lui avesse la possibilità di difendersi.

All'improvviso Jude entrò nel suo campo visivo e si frappose tra loro e la strada. L'uomo si fermò un attimo e Caleb pensò che fosse un buon momento per sfuggire alla sua presa, ma, appena ci provò, suo padre intensificò la presa sul suo braccio e il suo sguardo si colmò di disgusto.

- Levati di mezzo, marmocchio!-

Suo padre spinse via Jude come se niente fosse e riprese a camminare a passo sostenuto.

- Jude! Non ti mettere in mezzo e scappa!-

Ma Jude sembrava sordo alle sue raccomandazioni e ci riprovò, cercando questa volta di aiutare Caleb a liberarsi.

- Fermo! Vattene via!-

Caleb spinse via Jude, nella speranza che si allontanasse e scappasse, ma a quanto pare suo padre ne aveva avuto abbastanza. Avvicinò a sé Jude per il bavero della maglietta e poi, con la stessa mano, gli piantò un pugno dritto in faccia, facendolo cadere per terra come una bambola di pezza.

- JUDE! Bastardo, lasciami! NO!-

- Quante storie per un frocio di merda!-

L'uomo bloccò con facilità il suo tentativo di ribellione ed in risposta gli piantò un pugno in mezzo alle costole, togliendogli in fiato in gola. Cadde in ginocchio, stordito e privo di forza, e il padre lo trascinò per un braccio lungo la strada, fregandosene di essere visto.

Caleb socchiuse gli occhi e fu sollevato quando non vide Jude da nessuna parte. Lo aveva ascoltato, finalmente pensò rincuorato. Fu quando sentì il tintinnio delle chiavi che si risvegliò, ricordandosi che lui non era ancora al sicuro. Cercò ad alzarsi per provare a liberarsi, ma suo padre fu lesto e lo lanciò dentro casa, facendogli sbattere la schiena contro lo scalino all'ingresso. Caleb urlò, ma ignorò il dolore acuto che lo colpì e si alzò per correre dentro casa, mentre con una mano afferrava il cellulare che teneva in tasca.

- Non provare a scappare, piccolo delinquente.- Suo padre lo afferrò e lo schiacciò contro il pavimento, alitandogli molto vicino all'orecchio. - Questo lo prendo io.-

L'uomo gli rubò il cellulare e lo agitò davanti ai suoi occhi per qualche secondo, poi lo lanciò con forza contro la parete. Caleb fissò sconvolto il suo cellulare fracassarsi contro il muro e pensò alla sua chat con Jude, ormai perduta. Quante volte aveva riletto quella chat nonostante sapesse come si sarebbe imbarazzato dopo?

- Ah!- Suo padre rise, in modo sommesso e del tutto privo di allegria. - Proprio non capisci eh? Voi froci non meritate di esistere, siete contro natura. Mi fate schifo!-

Caleb rabbrividì per il tono pregno di ribrezzo che utilizzò il padre e provò sottrarsi dalla sua presa.

- Levami... le mani di dosso. Lurido pezzo di...-

Promesse ~ FudouKidouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora