Non dimenticarlo

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La mattina dopo Caleb si svegliò fresco e riposato. Il suo primo pensiero, appena aprì gli occhi, fu Jude e quando non riuscì ad incontrarlo per tutta la mattinata si sentì quasi soffocare. L'istinto gli urlava di correre da lui, dirgli che sarebbe andato tutto bene e che insieme si sarebbero liberati di Dark una volta per tutte.

Quando però lo vide arrivare al fianco di Mark e David la sua ansia si appianò e per poco non sorrise. Si avviarono, insieme alla Orfeo, verso il campo italiano e, puntuali a mezzogiorno, arrivarono.

Lì ad attenderli c'era il Team D insieme al loro allenatore; l'uomo era di spalle e sembrava parlare ai suoi giocatori ma Caleb non ne era certo. Paolo fece loro cenno di avvicinarsi e i quattro ragazzi si misero al suo fianco, davanti al Team D e al loro allenatore che ancora voltava loro le spalle, quasi volesse nascondere la sua figura.

Caleb rabbrividì e cercò di nascondere il suo nervosismo dietro una maschera di assoluta indifferenza.

- Quindi giocherete lo stesso?-

L'allenatore parlò, spezzando il silenzio che si era creato tra le due squadre, e Caleb prese un respiro profondo per calmarsi, spiando Jude con la coda dell'occhio, ancora immobile nel suo posto.

- Lei ci deve promettere che se vinceremo noi ci verranno restituiti i nostri posti da titolari!-

- Certo... ma loro che c'entrano?-

- Noi siamo i membri della nazionale giapponese, la Inazuma, la conosce immagino.-

Mark li presentò e Paolo spiegò la motivazione che stava dietro quelle sostituzioni così improvvisate. Calò un attimo di silenzio, poi l'allenatore del Team D iniziò a girarsi verso di loro lentamente.

- E così sei tornato da me. Jude Sharp, la mia creatura migliore.-

Caleb spostò per un attimo gli occhi su Jude in tempo per vederlo sussultare con sguardo sconvolto.

- Ray Dark!-

Jude urlò il nome dell'uomo con tutto l'odio che aveva in corpo e Dark ghignò, come se non aspettasse altro. Quel modo crudele e subdolo di sorridere mandò un lungo brivido lungo il corpo di Caleb e per poco non indietreggiò. Digrignò i denti e si impedì di tremare, poi girò il capo ancora una volta verso Jude. Era teso come una corda di violino e non aveva mosso nemmeno un muscolo da quando gli occhi del suo ex Comandante si erano posati su di lui.

- Non so esattamente quale sia il suo piano questa volta - prese parola in quel momento David - ma non c'è dubbio che sta cercando di usare i titolari della squadra italiana per i suoi sporchi scopi!-

- È proprio Ray Dark!-

- Sì.-

Jude non aveva spostato gli occhi dall'uomo nemmeno per un attimo, come se avesse il terrore che da un momento all'altro potesse sparire nel nulla.

- Lui si chiama D! Mister D!-

Un ragazzo alle spalle di Dark si fece avanti e si mostrò orgogliosamente davanti a loro. Indossava una mantellina rossa, aveva i capelli rasta legati in una coda bassa e gli occhi coperti da degli occhialini rossi. Caleb trovò quel modo di ricreare Jude alquanto ridicolo.

- Passiamo alle presentazioni. Lui è il capitano e regista del Team D, Giulio Acuto.-

Caleb lo fissò, ascoltò i commenti di Mark su quanto Giulio somigliasse a Jude e non poté non essere più in disaccordo con lui. Quel ragazzo non somigliava per niente a Jude; non potevano semplicemente mettere una mantellina rossa e degli occhialini ad un ragazzo qualsiasi e farlo passare per un sostituto di Jude. Jude era insostituibile e insuperabile; questo Giulio Acuto non era minimamente alla sua altezza.

Promesse ~ FudouKidouWhere stories live. Discover now