L'isola di Liocott

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Alla fine Caleb non la scrisse la lettera al padre. Il giorno dopo glielo comunicò direttamente di persona, proprio al suo rientro dal lavoro.

- Papà, da domani starò via da casa per qualche settimana. Parteciperò ai mondiali di calcio giovanile per rappresentare il Giappone.-

Il padre non aveva obiettato nulla, come aveva immaginato, semplicemente lo guardò un attimo e poi si voltò, dirigendosi verso la cucina.

- Quando andrai via?-

- Domani mattina prenderò l'aereo.-

Il padre non aveva detto più nulla. Aveva scosso la mano come se non gli importasse e, dopo aver recuperato una birra dal frigorifero, si andò a sedere come se nulla fosse sul divano, di fronte alla televisione accesa.

A Caleb bastò e avanzò; ora doveva solo prepararsi un piccolo bagaglio e non pensare ad altro.




Il giorno della partenza arrivò così in fretta che Caleb nemmeno se ne accorse. Si trovava all'aeroporto, insieme a tutti i suoi compagni, in attesa di salire sull'aereo e partire alla volta dell'isola di Liocott. Sbuffò, stufo di attendere, e si sdraiò su una delle panchine d'attesa, occupandola quasi per intero. Fece vagare lo sguardo sull'enorme sala e i suoi occhi vennero attirati da un gruppetto di suoi compagni, radunato poco lontano da lui.

- Kevin, David, allora mi raccomando. Dovete vincere anche per noi, siamo intesi?- disse Shawn.

- Certo. Conta su di noi!- esclamò Kevin in risposta. David annuì semplicemente.

Ora che lo guardava meglio, Caleb si ricordò di lui. Era il ragazzino che Joe gli aveva presentato tempo fa, quello che era stato il miglior amico di Jude quando andava alla Royal e quello che lui aveva manipolato insieme a Joe grazie alla pietra di Alius. Allampò e il suo intero corpo venne scosso da un brivido per lo sgomento. Era lì, sarebbe andato con loro fino all'isola di Liocott, e non avrebbe smesso di sottolineare il suo passato a Jude.

Di scatto voltò la testa e cercò di concentrarsi sulle parole che il rosso, Xavier, stava rivolgendo a Jordan. Parlavano a pochi passi da lui, senza badare a chi li stesse ascoltando.

- Ascoltami, Jordan..- provò a parlare subito dopo Mark.

- Quante storie ragazzi. E che sarà mai, non è mica la fine del mondo!-

Caleb non voleva proprio aprire bocca ma fu quasi costretto. Vederli fare i drammatici proprio ad un passo da lui lo innervosiva parecchio, almeno potevano fargli la cortesia di spostarsi e lasciarlo perdere nei suoi pensieri in pace.

- Caleb!-

E Jude lo richiamava. Che novità. Poi completamente a caso partì il tizio occhialuto in sua difesa, come si chiamava? Willy?

- Invece è proprio così ragazzi, ha ragione Caleb.-

- Che?- esclamò Mark, sorpreso quanto gli altri.

- Un giocatore può sempre raggiungere la squadra in un secondo momento. E' possibile effettuare sostituzioni nella rosa anche quando il torneo è già iniziato.-

Caleb fissò le facce sorprese e felici dei suoi compagni davanti a lui che adesso per sua sfortuna si erano fatti ancora più vicini. Jude lo stava ancora guardando, come a chiedergli se effettivamente sapeva quell'informazione. Caleb non avrebbe mai ammesso che in realtà non aveva idea di cosa stesse parlando Willy.

Dopo pochi minuti Shawn gli andò vicino, con un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro.

- Non ti libererai di me tanto in fretta.-

Promesse ~ FudouKidouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora