18 - Tu ti aspetti troppo, da me

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Diagon Alley, 31 Ottobre 1998

Harry Potter


La pavimentazione della strada saltò all'improvviso, sollevando polvere e acciottolato, le vetrine e le finestre che davano sulla via esplosero verso l'esterno, fendendo l'aria insieme alle schegge d'intonaco e legno, che erano saltate dai muri.

Harry aveva ancora il braccio steso lungo il fianco, ghignando come un folle in direzione del suo nemico, che era stato colpito alla testa da diversi sassi e da molte schegge, e che adesso era crollato sulle ginocchia, frastornato, mentre dalle ferite gli colava sangue sulla faccia, e diversi squarci nella tunica lasciavano intravedere la carne sottostante.

Harry sollevò il braccio e lanciò un silenzioso 'Expelliarmus', afferrando poi al volo la bacchetta del nemico.

Solo a quel punto avanzò, ringhiando forte, mentre polvere e schegge, che erano ancora sospese nell'aria, sembravano spostarsi al suo passaggio.

I suoi denti si erano estesi e, nella sua mente, esisteva una sola cosa

Adesso ti strappo la gola, bastardo!

Arrivò di fronte a Travers, torreggiando su di lui, e lo afferrò per i capelli senza una parola, spingendolo indietro e denudandogli la gola, mentre si abbassava per mordere.

Sentì i denti affondare e il sangue caldo fiottagli in bocca. Strinse di più la mascella e poi tirò.

Il suono della carne lacerata gli riempì le orecchie, e il sangue gli colò dalla bocca, mentre dal collo aperto del suo nemico zampillava su di lui.

Continuò a tirare finché non sentì la carne e la trachea staccarsi dal resto della gola, poi si alzò di scatto e sollevò la bacchetta, cercando il secondo di Travers, per finirlo.

Nella polvere, che ancora era ovunque, fece fatica a individuarlo, e alla fine lo trovò rannicchiato contro un muro, a occhi sbarrati, ululando un pietoso "Mi arrendo! La prego, mi arrendo!"

Harry sollevò la bacchetta e, in un lampo di luce verde, mise fine al duello.

Solo allora si accorse che il silenzio, intorno a sé, era così spesso che si poteva sentire il rumore del traffico che proveniva dalla Londra babbana.

Girò su se steso e vide Neville, che evidentemente aveva eretto uno scudo, sia su se stesso sia sulle persone che ancora si affacciavano, curiose, dal Paiolo Magico.

Vicino a lui i due Auror erano leggermente ammaccati ma incolumi, grazie al fatto che, quando la strada era esplosa davanti ai piedi di Travers e del suo secondo, loro si erano trovati a lato.

Harry si rese conto che doveva essere uno spettacolo piuttosto orribile, ricoperto di sangue e polvere, e non si sorprese quando Broadmoor avanzò di un paio di passi, con la bacchetta sguainata, chiedendo:

"Aveva messo, in precedenza, delle rune esplosive nei negozi e nella strada?"

Se anche Harry lo avesse fatto, sarebbe stato perfettamente nel suo diritto, ma le cose non erano andate così, quindi scosse le spalle:

"Magia accidentale. Ho sempre avuto dei problemi a controllarmi, quando sono... nervoso. Immagino potrete occuparvi voi dei danni, e vedo che non ci sono feriti, quindi io e il mio secondo prenderemmo commiato."

McKinnon sollevò la bacchetta a sua volta e scandì:

"No. Gli Alpha non sono obbligati a registrarsi, questo è vero, ma i maghi con un tale grado di potenza distruttiva, invece, devono essere schedati. Dovrete seguirci al Ministero."

Il premio del Mangiamorte (Snarry Omegaverse)Where stories live. Discover now