37 - Non mi resta che ucciderli

936 45 4
                                    

Hogwarts, 3 febbraio 1999

Severus Piton


Severus si era sentito istantaneamente uno stupido, non appena il suo Alpha era uscito dalla porta, e solo il promemoria che Harry lo amava riuscì a mettere pace, alla fine, nella sua mente in subbuglio.

"Appena ricomincerò a preparare pozioni, proverò a creare qualcosa per controllare l'umore durante la gravidanza, ecco che cosa farò!" Disse ad alta voce ai suoi figli e poi, con un sorriso divertito, aggiunse:

"Già m'immagino le facce riconoscenti di tutti i futuri padri del Mondo Magico!"

Subito dopo, però, gli tornò in mente che qualunque riconoscimento, se anche fosse riuscito nell'impresa, sarebbe andato al suo Alpha e non a lui, e il suo umore si guastò immediatamente.

Era troppo irritato per fare qualcosa di produttivo in quel momento, così decise che una boccata d'aria gli avrebbe fatto bene e si diresse verso la biblioteca, ben sapendo che presto Irma avrebbe chiuso per la notte e che, probabilmente, non gli sarebbe dispiaciuto invitarlo nelle sue stanze per una chiacchierata amichevole... o almeno era quello che sperava, perché aveva davvero bisogno di sfogarsi con qualcuno che non fosse il suo Alpha, in quel momento.

Era ancora nei sotterranei quando sentì i singhiozzi e, subito, il suo umore peggiorò ulteriormente:

E adesso che diavolo succede?

Si chiese sperando che fosse solo un primo anno un po' triste per la lontananza da casa ma, paranoico come sempre, estrasse la bacchetta e si avvicinò piano alla nicchia scura della parete, da cui proveniva il rumore.

"Lumos." Disse ad alta voce per far sapere, a chiunque fosse, che si stava avvicinando e, contemporaneamente, illuminò uno studente rannicchiato a terra, le ginocchia strette al petto e il volto in ombra.

Non gli serviva vederlo in faccia per sapere chi era, perché conosceva fin troppo bene tutti i suoi studenti e, in questo caso, non faticava nemmeno a immaginare quale fosse il problema.

Corrugò la fronte per un momento, indeciso se andarsene e lasciare il ragazzo alle sue lacrime, ma il suo stupido istinto Omega gli urlò che doveva consolare quel bambino...

Sospirò tra sé, ben sapendo che quello studente non era per niente un bimbo, poiché aveva la stessa età del suo Alpha e, di certo, non era suo dovere aiutarlo ma...

"Avanti, alzati da lì."

I singhiozzi si erano interrotti quando aveva lanciato il 'Lumos' ma il ragazzo non si mosse, probabilmente perché aveva riconosciuto la sua voce e sapeva esattamente che era lui.

Severus si frugò nelle tasche e ne estrasse una pozione calmante, che aveva afferrato al volo prima di uscire dalle sue stanze, solo per precauzione perché, visto il suo umore, non voleva prendersela anche con Irma per un nonnulla.

Rimase per un momento indeciso sul da farsi poi, sempre tenendo ben salda la bacchetta, si abbassò piano, ingombrato dal pancione, e si sedette vicino al ragazzo. Gli toccò un braccio e gli porse la boccetta:
"Pozione calmante. Prendila."

Vide la testa del ragazzo scuotersi appena e poi non ci fu altro.

"Avanti, prendila. Ti farà stare meglio."

"Non... non mi farà stare meglio... è colpa mia! E' solo colpa mia!" Rispose il ragazzo ricominciando a singhiozzare.

"Tu non hai fatto niente. Qualunque cosa pensi di aver fatto, sono certo che non è colpa tua."

Il premio del Mangiamorte (Snarry Omegaverse)Where stories live. Discover now