19 - Impara a farmi le domande giuste

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Hogwarts, 2 novembre 1998

Draco Malfoy


Draco aveva passato la domenica a cercare Harry, o Severus, ma non aveva trovato nessuno dei due.

Si sentiva uno schifo perché era quasi sicuro di essere stato lui a far infuriare Harry, con la sua presenza nei pressi degli appartamenti del suo padrino.

Avrebbe dovuto sapere che, un Alpha appena tornato da una contesa per il proprio Omega Legato e oltretutto gravido, non avrebbe in nessun modo potuto prendere bene la presenza di un altro Alpha... non si spiegava nemmeno come avesse potuto non pensarci, ma era stato così preoccupato che davvero quel particolare non gli aveva nemmeno sfiorato la mente.

Che cosa era successo dopo? Era possibile che Harry avesse fatto del male a Severus a causa sua?

Avrebbe voluto credere di no ma gli istinti degli Alpha potevano essere selvaggi e lui non era sicuro che Harry si potesse trattenere, visto che gli era già saltato alla gola già due volte.

Sapeva che, in entrambe le occasioni, lui aveva avuto più di una colpa ma comunque...

In definitiva aveva passato un finesettimana pessimo e, quel lunedì mattina, si avviò verso la Sala Grande con ancora fin troppe ansie.

Era così concentrato su quelle cose che nemmeno si accorse di aver urtato qualcuno uscendo dalla Sala Comune.

"Scusa, era distratto." Disse meccanicamente mentre già si chinava a raccogliere un libro caduto e quasi sussultò, quando la persona urtata si chinò vicino a lui.

"Dovevi esserlo davvero. Mi stai addirittura rivolgendo la parola." Rispose Astoria con voce neutra.

Lui le passò il libro e sollevò un sopracciglio.

"Mi stai accusando di trascurarti, forse?" Rispose tranquillo, mentre si metteva al passo con la ragazza per andare a colazione.

"Non è un'accusa, solo una constatazione. Una volta eri il mio migliore amico e adesso quasi non ci parliamo." Rispose lei laconica e Draco si guardò intorno, alla ricerca delle compagne che di solito circondavano la ragazza.

"Avevamo dieci anni, Tori! Non puoi accusarmi se preferisco altre compagnie, soprattutto perché tu e le tue compagne sembra sappiate solo parlare di vestiti e ridacchiare..."

La ragazza gli diede una piccola gomitata e rispose rapida:

"Bene, ne prendo nota. Non che io sarei entusiasta di sentir parlare di Quidditch tutto il giorno, comunque!"

Draco fece per replicare ma Astoria allungò il passo e lo lasciò indietro e lui scosse le spalle.

Un po' gli dispiaceva non aver mantenuto l'amicizia infantile che aveva avuto con lei, soprattutto perché ora vedeva che alcune persone, come Granger, erano in grado di avere amici dell'altro sesso, anche se non era sicuro che la stessa cosa potesse valere per la Serpeverde.

Entrando in Sala Grande accantonò il pensiero e subito i suoi occhi volarono al tavolo insegnanti, dove Severus era già seduto.

Sospirò di sollievo perché, se era lì, probabilmente non era successo nulla di troppo brutto e...

"Ehm... io... hai un momento?" La voce di Harry, alle sue spalle, lo sorprese non poco e lui si girò di scatto, in allerta, prima di rispondere:

"Sì, certo."

Seguì il Grifondoro fuori dalla Sala Grande, cercando di mascherare l'apprensione perché non aveva idea di che cosa aspettarsi.

Forse Harry era arrabbiato con lui... forse voleva affrontarlo o...

Il premio del Mangiamorte (Snarry Omegaverse)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora