32 - Un mostro e un assassino

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Villa Malfoy, 1 gennaio 1999

Astoria Greengrass


Erano tre giorni che Astoria non riusciva a fare altro che piangere e forse doveva rassegnarsi al fatto che la vita di un'Omega non avrebbe mai potuto essere felice.

Il calore, che fino a poco tempo prima aveva tanto temuto, adesso gli sembrava solo un vago e piacevole ricordo perché, tutta l'eccitazione che non aveva provato la prima volta che aveva fatto l'amore con Draco, era stata ampiamente ripagata dalle sensazioni che aveva provato durante il suo periodo fertile.

Era vero che non aveva ricordi precisi di ogni cosa che era successa ma ricordava con precisione una moltitudine di orgasmi, e di sfrenato piacere, che l'avevano lasciata in uno stato di felice appagamento una volta che il calore era finito.

Dopo quei giorni nebulosi ma eccitanti, si era ritrovata alla vigilia delle sue nozze ed era stata colta da timori e agitazione, commuovendosi spesso per nessun vero motivo, o forse solo perché avrebbe desiderato qualcosa di diverso senza poterlo avere.

Si era consolata dicendosi che almeno Draco sarebbe rimasto sempre al suo fianco, amandola come donna oltre che come Omega, ma poi suo padre era morto.

Al contrario del calore ricordava la mattina di quello che avrebbe dovuto essere il giorno del suo matrimonio con allucinante chiarezza: si trovava là, in alto alle scale, con indosso un vestito che, anche se non era stato scelto da lei ma dalla sua futura suocera, era comunque bellissimo e la faceva sentire una regina.

Aveva ripassato mentalmente ogni gesto che avrebbe voluto fare, dal suo incedere regale a un grazioso gesto della mano quando sarebbe stata vicino a Draco e, invece, aveva sentito delle voci e si era affacciata curiosa, per vedere che cosa stava succedendo.

Aveva visto suo padre sulla porta e per un momento aveva scrutato i presenti, quasi certa che avrebbe visto anche sua madre e sua sorella.

Probabilmente i Malfoy avevano voluto farle una sorpresa, invitando la sua famiglia senza dirglielo... poi suo padre la vide e, dopo averla guardata con disgusto, le urlò che era una cagna e altre cose che ora non voleva ricordare.

C'era stato vero disprezzo e odio, sul viso che le aveva sorriso fin da quando era bambina, e lei per un po' aveva faticato a comprendere quello che stava avvenendo.

Tutti parlavano di un duello e alla fine la signora Malfoy l'aveva trascinata al piano di sopra, lontano dagli altri.

"Non so come Taddeus sia venuto a conoscenza del fatto che sei un'Omega, ma ora lo sa e ti vuole." Spiegò agitata la donna mentre Astoria si sedeva pesantemente sulla prima sedia che aveva incontrato, cercando di capire che cosa stesse succedendo mentre si ricordava che Theo l'aveva sentita parlare con Draco almeno una volta, a scuola.

"Ma io sono Legata a Draco. Non può più Rivendicarmi, vero?" Chiese con voce che suonò strana alle sue stesse orecchie mentre un terrore profondo la invadeva.

Narcissa si sedette vicino a lei e le prese una mano:

"Ha sfidato a duello Draco. Capisci che cosa significa?"

Astoria fissò la donna e la vide più pallida e tesa di quanto fosse mai stata. Sembrava più vecchia.

"C'era mio padre... lui non permetterebbe mai che mi capitasse qualcosa di brutto. Magari adesso è arrabbiato perché non gli ho detto niente ma lui..."

La madre di Draco strinse forte la sua mano e scosse la testa:

"Le famiglie... Astoria, mi dispiace... ma le famiglie purosangue non hanno pietà per le Omega. Mai. Non è previsto."

Il premio del Mangiamorte (Snarry Omegaverse)Where stories live. Discover now