CAPITOLO 80 - Acquario

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Anna e Dokyeom prendono un taxi e il ragazzo bisbiglia all'autista dove andare.

"Ancora non mi vuoi dire dove stiamo andando?" chiede Anna poco convinta, ma lui le prende la mano e risponde "Aspetta qualche minuto e lo saprai, resisti!" conoscendo ormai la poca pazienza della ragazza.

Arrivano infine a destinazione e quando Anna apre la portiera le compare di fronte la grande insegna 'Acquario di Seoul'. Si volta con un sorriso a trentadue denti e gli occhi che le brillano per guardare il suo ragazzo, mentre paga l'autista e si sistema la mascherina. Lo abbraccia d'istinto appena lui si gira, non lasciandogli il tempo di chiederle se sia felice perché ha già la sua risposta fra le braccia.

"Direi che la sorpresa ti è piaciuta" ridacchia lui ricambiando l'abbraccio e lei annuisce convinta.

"Non potevi portarmi in un posto migliore" esclama, e lui ribatte "La prendo come una sfida per la prossima uscita" ricevendo un bacio a stampo in risposta "Non vedo l'ora".

Entrano e Dokyeom mostra i biglietti acquistati in anticipo per non fare la fila, poi si avventurano all'interno dell'acquario, mano nella mano. Le pareti di vetro attorno a loro riflettono l'azzurro dell'acqua, attorno a loro regna il silenzio dato che non ci sono ancora molte persone.

Anna ammira i pesci che nuotano attorno a loro ammaliata, ha sempre voluto fare la biologa marina quando era piccola e sapere che il ragazzo aveva tenuto a mente questo dettaglio la fa sentire speciale.

"Wow... che spettacolo" commenta rivolgendo lo sguardo a dei piccoli pesciolini colorati, senza riuscire a smettere di sorridere.

Lui le lascia un bacio fugace sulla guancia e commenta "Tu sei una spettacolo" facendola imbarazzare "Yaa il solito sdolcinato" ridacchia lei

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Lui le lascia un bacio fugace sulla guancia e commenta "Tu sei una spettacolo" facendola imbarazzare "Yaa il solito sdolcinato" ridacchia lei.

Proseguono la visita e Dokyeom coglie l'occasione ogni tanto per rubarle qualche scatto mentre lei è persa ad ammirare i pesciolini attorno a loro, fino ad arrivare alla vasca delle razze. Anna si avvicina al bordo e le osserva sfrecciare al disotto della superficie dell'acqua, così delicate e leggiadre.

"Puoi accarezzarle" le dice il ragazzo, indicando un cartello poco distante.

"Davvero?!" chiede lei stupita, controllando.

"Certo!" le risponde, così Anna sporge un braccio verso una razza che sta nuotando nella loro direzione e, appena questa emerge in superficie, la sfiora con la punta delle dita.

"L'ho toccata!" esulta contenta, facendo ridere il ragazzo, poi continua "Prova anche tu!"

"Emh... no grazie... non sono amante delle cose viscide" spiega lui guardando la vasca insicuro.

"Ma non è viscida, fidati!" lo incita lei, allora lui poco convinto immerge i polpastrelli nell'acqua e una razza gli si avvicina. Allontana immediatamente la mano dall'acqua per lo spavento esclamando "Non è che mi morde?!" ma lei lo afferra per il polso ridendo "Ti ho detto di fidarti amore! Non ti morderà!"

Lui riporta la mano sott'acqua e lei tiene la propria vicino alla sua per dargli coraggio, e dopo qualche secondo una razza passa proprio sotto il loro tocco, facendo sussultare leggermente Dokyeom.

"Anna l'ho toccata! L'ho toccata!" esulta trionfante quando la razza si allontana, facendo ridere la ragazza che ribatte "Te l'avevo detto che dovevi fidarti!"

"Non ne dubiterò più" risponde lui sorridente, poi continuano con la visita e decidono infine di andare a pranzo.

"Ti sei divertita oggi?" chiede Dokyeom, felice della mattinata trascorsa insieme.

"Molto! Grazie amore" lo ringrazia lei appoggiandogli la testa sulla spalla mentre camminano mano nella mano.


Dall'altra parte della città Joshua arriva al bar, prende posto e ordina un caffè americano mentre aspetta che Harin arrivi. È arrivato un po' in anticipo perché non riusciva più a resistere in casa e sentiva il bisogno di uscire a prendere un po' d'aria. Il bar è deserto, essendo domenica non ci sono gli universitari che normalmente lo affollano in settimana, lasciando dunque abbastanza tranquillità per parlare.

Arriva il suo ordine e inizia a sorseggiarlo, non ha dormito molto quella notte perciò spera che la caffeina entri presto in circolo.

Stanno insieme da quasi un anno, con lei le cose sono sempre state semplici e non c'è stato giorno in cui lui non sia stato felice, e se per lei non fosse stato così? E se la sua assenza le fosse pesata più di quanto avesse immaginato?

Mille dubbi lo assalgono mentre è solo con i suoi pensieri, poi il rumore di un paio di tacchi che si avvicinano al suo tavolo gli fa sollevare lo sguardo. Scorge la sua ragazza a pochi metri da lui che si avvicina con passo deciso e si siede.

"Scusa, non dirmi che sono in ritardo" comincia lei.

"No, sono io in anticipo, avevo voglia di prendere un po' d'aria" dice lui con tono abbattuto.

Ordina anche lei un americano e, quando le arriva, Joshua la invita a parlare "Dimmi pure" sorseggiando il suo caffè nervosamente, ormai non riesce più a nascondere la tensione.

"C'è una cosa di cui ti vorrei parlare, qualcosa che credo sia giusto tu sappia" inizia lei, non sapendo bene come dirgli ciò che le preme.

"Si tratta di qualcosa successo a capodanno?" azzarda lui, studiando attento l'espressione di lei sentendo quelle parole.

Lei sgrana leggermente gli occhi, separando le labbra per lo stupore, Joshua allora pensa 'Ho fatto centro' a suo malincuore, sperava con tutto il cuore di sbagliarsi dopo tutti i possibili scenari che si era immaginato.

"E tu come fai a saperlo?" è la domanda che trafigge il ragazzo, confermando definitivamente ogni suo dubbio.








Heilà

Sto capitolo sembra scritto da due persone diverse ahahah ho iniziato soft e sono finita così così, povero cuoricino di Joshua

Nel prossimo capitolo comunque capirete meglio, prometto che è in arrivo una spiegazione!

Alla prossima

Vicini inaspettati - SEVENTEENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora