CAPITOLO 154 - Incontri in terapia

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Quel venerdì di metà aprile Jihoon esce di casa per andare dalla sua terapista, ormai è da un mese in terapia con lei e, se prima era titubante sull'utilità del parlare a una sconosciuta di sé e ci andava contro voglia, ora inizia a vederla come un'occasione per pensare a se stesso per un po' e parlare con qualcuno che può dargli delle risposte utili ai suoi dubbi e problemi.

Arriva di fronte allo studio della dottoressa ed entra, salutando come sempre la segretaria che lo fa accomodare nella saletta d'attesa mentre aspetta che la persona prima di lui termini la seduta. Non dovrebbe mancare molto, perciò prende il telefono e risponde a qualche messaggio nel frattempo.

Sente la porta dello studio aprirsi e rialza la testa. Solitamente prima di lui c'era un signore sulla quarantina, non si erano mai scambiati una parola eppure quell'uomo lasciava trasparire dal suo sguardo il suo malessere.

Questa volta invece ad uscire dalla stanza, con suo stupore, è una ragazza bassina e dai lunghi capelli scuri. Non l'ha mai vista prima d'ora, sembra avere la sua età o poco meno, eppure i suoi tratti potrebbero far pensare che sia ancora più piccola.

La ragazza esce accompagnata dalla dottoressa, la quale si rivolge a Jihoon "Ciao, puoi aspettare un attimo? Devo fare una chiamata veloce" e lui annuisce, facendola sorridere. La dottoressa Song è sempre solare nei confronti dei pazienti, un atteggiamento che all'inizio lo irritava quasi ma al quale sta iniziando ad abituare.

Sparisce di nuovo all'interno della stanza, lasciando i due da soli. La ragazza si siede a un paio di sedie di distanza da Jihoon e prende il telefono, cercando sull'app il taxi più vicino.
'5 minuti...' pensa fra sé e sé, sbuffando.
Jihoon resta in silenzio, non sa se dire qualcosa per superare l'imbarazzo che si sta creando fra di loro, ma decide di non dire nulla per non peggiorare le cose con un'insulsa conversazione vuota.

La ragazza il telefono nella borsa e guarda davanti a sé, è stanca per via degli antidepressivi perciò appoggia la testa al muro alle sue spalle e chiude gli occhi, pur sapendo che quegli istanti di pace non basteranno a soddisfarla.

'Non posso addormentarmi...' pensa, così si volta verso Jihoon e gli chiede "Da quanto sei in terapia?" sperando che parlare la tenga sveglia.
Jihoon si guarda intorno, non sapendo se si sta rivolgendo a lui con quel tono così informale, ma nota che sono gli unici due nella saletta. Riporta l'attenzione su di lei e risponde "Da un mese, tu?"

A lei scappa una risatina e abbassa lo sguardo, ripensa a quando aveva appena iniziato ad andare in terapia e a quanto le cose fossero diverse, poi gli risponde "Sei mesi".

Cala di nuovo il silenzio, allora è Jihoon a prendere la parola chiedendo la prima cosa che gli passa per la testa "Sei sempre andata dalla dottoressa Song?" maledicendosi per non aver pensato a nulla di meglio.

Lei annuisce tenendo lo sguardo fisso sulle sue ginocchia "Sì, sono venuta qui tutti i martedì pomeriggio negli ultimi sei mesi, ma adesso che ho trovato un lavoro part time ho dovuto cambiare e venire al venerdì".
Normalmente non si metterebbe a parlare così tanto ma sente davvero gli occhi farsi pesanti, se abbassasse la guardia potrebbe davvero addormentarsi su quella sedia.

"Ecco perché non ti avevo mai vista" commenta Jihoon "Comunque congratulazioni".

Lei torna a guardarlo, stranita, e accenna un "Mmh?"

"Per il lavoro intendo, sono felice che tu ne abbia trovato uno".

"Ah, quello... la dottoressa dice che è una buona cosa e che mi aiuterà. Non ne sono così convinta, ma ho voluto provarci visto che con le medicine e la terapia non sto migliorando molto..."

Vicini inaspettati - SEVENTEENDonde viven las historias. Descúbrelo ahora