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Canzoni consigliate per questo capitolo:

prima parte (ufficio) : Carolina - Harry Styles

seconda parte (casa Mel) : Fool for you- ZAYN

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Melany Thompson

Quando entro in ufficio, Alex corre preoccupato verso di me, senza nemmeno dire buongiorno.

«Sig.na Thompson, siamo nei guai! Ha appena chiamato la direttrice della Liberty Holding e vuole incontrare lei ed Ella oggi stesso, altrimenti non accetterà di affidarci la campagna! Siamo finiti! Ella oggi è a quella conferenza a Washington! Falliremo!» comincia ad agitarsi e a farmi salire un'ansia inutile

«Alex, calmati subito. Mi stai trasmettendo la tua ansia. Richiamala e dille che ci sarò solo io all'incontro. Problema risolto.» Alzo gli occhi al cielo continuando a camminare verso l'ufficio seguita ancora dallo stagista.

«Ma abbiamo già prov-» cerca di continuare, ma io lo blocco prima di farlo finire, stizzita dal suo comportamento infantile

«Fallo e basta, ho detto. Non fartelo ripetere un'altra volta.» Dico più rigida, capisce le mie intenzioni e quindi spalanca le orbite e accenna di sì, prima di digitare il numero e allontanarsi.

Sospiro quando entro nel mio ufficio sistemando le mie cose, prima di sedermi. Sposto lo sguardo fuori dall'ufficio alla ricerca di Harry che non vedo dalla sera scorsa.

Non capisco cosa gli sia preso, stavamo finendo di magiare i tacos e lui è scappato via come un ladro senza nemmeno salutarmi dopo aver saputo di James. Non comprendo la sua reazione, potrebbe essersi sentito a disagio, oppure semplicemente si stava stufando ed è voluto andarsene. Peccato, il nostro rapporto stava migliorando.

Quando non riesco a trovarlo da nessuna parte, prendo il telefono per chiamare la reception e mi risponde subito Sarah.

"Buongiorno Sarah, Harry non è ancora arrivato?" chiedo calma e lei mi risponde di averlo visto stamattina quando è arrivata lei, prestissimo, dicendo di averlo visto in sala relax qualche minuto fa.

La saluto augurandole buona giornata prima di riattaccare. Mi alzo e vado verso la sala dove dovrebbe trovarsi Harry, quando arrivo lo trovo seduto su un puff con alcuni fogli sulle gambe e la matita tra le labbra, intento a scrivere qualcosa, ha una mano che afferra le punte dei capelli, arrotolandosi un piccolo boccolo attorno all'indice; successivamente riprende a scrivere, senza accorgersi della mia presenza.

Emetto un suono dalla gola per schiarirmi la voce e alza di scatto la testa, posando la matita e piegando velocemente i fogli a metà.

«Ti stavo cercando» ammonisco aspettandomi un suo sorriso mattiniero

«Mi hai trovato. Quindi?» mi risponde in modo secco, il che mi fa leggermente sobbalzare, non aspettandomi una reazione di questo tipo da lui, senza nessun motivo.

«Niente, volevo chiederti alcune cose riguardo il tuo progetto. Se puoi venire nel mio ufficio, mi faresti un favore.» gli dico altrettanto fredda, girandomi per tornare nel mio spazio personale.

«Melany, aspetta.» si alza per chiamarmi. Mi volto verso di lui, mentre lui viene verso di me, afferrando la sua borsa di cotone appoggiata per terra. Si ferma a qualche centimetro da me, lui molto più alto di me di almeno 20 o 25 centimetri. Per un istante penso mi stia per baciare, quando si abbassa quasi raggiungendo il mio viso, ma poi infila la mano nella sua borsa facendo uscire il mio vestito rosso e me lo porge.

Deglutisco tutte le mie preoccupazioni, con una lieve delusione.

Cosa diavolo sto dicendo? Che delusione esattamente? Sono fidanzata. Io amo James e lui ama me.

The dawn of destiny. H.S.Where stories live. Discover now