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Melany Thompson (**Ascolta Woodland - The Paper Kites)

«Harry, tu non stai bene. Credi che questa pagliacciata possa sistemare i nostri problemi?» urlo esasperata, con ancora la borsa sulla spalla e la mano libera sulla maniglia.

«Sinceramente, non lo so. Ma almeno così facendo sarai costretta ad ascoltarmi» ammette facendomi innervosire.

Quando sono arrabbiata mi piace prendermi del tempo per schiarirmi le idee e poterci ponderare per un po' sopra, ma Harry sembra essere il mio opposto anche su questa cosa, perché è letteralmente da ieri, quando mi ne sono andata, che ha cominciato a tartassarmi di chiamati e messaggi. Automaticamente sospiro e dimenticandomi delle manette che ci legano, provo a camminare verso il bagno e tiro il braccio di Harry.

«Andiamo a fare una doccia insieme?» domanda sorridendo e per poco non lo fulmino con lo sguardo.

«Non sei divertente, Harry. Ora come diavolo faccio la pipì?» chiedo più a me che a lui, raggiungendo il bagno assieme a lui.

«Come hai sempre fatto, amore.»

«Smettila di chiamarmi "amore", Harry!» grido conducendo la mia mano legata ai miei occhi per strofinarli, con essa, anche la mano di Harry finisce accanto al mio viso, con il braccio teso verso di me. Mormoro uno 'scusa' quando mi sfiora per sbaglio la mandibola, ma ci mette poco ad afferrare la mia mano accanto alla sua e tirarmi verso di lui.

«Non scusarti mai più con me.» sussurra facendomi rabbrividire e, subito dopo, allontanarmi il più possibile.

«Girati.» comando volendo davvero fare la pipì.

«Andiamo, Melany. Non è la prima volta che la fai davanti a me.» insiste, facendomi sbuffare rumorosamente. «Okay, ho capito, sei arrabbiata. Mi giro.» obbedisce sconfitto. Lo sento ridacchiare con la testa girata al rumore.

«Quando dovrai farla tu, mi metterò io a ridere.» dico alzandomi per lavarmi le mani, con ancora lui accanto a me.

***

«Harry, smettila di tirare. Non riuscirò a dormire per colpa tua.» sbotto all'ennesimo strattone di braccio.

«Se dormiamo abbracci non riscontreremo nessun problema.»

«Anche se tu stessi fermo o prendessi la chiave per aprire queste cose.»

«Se avessi le chiavi...» mormora portandomi a girare di scatto verso di lui.

«Come sarebbe a dire che non hai le chiavi? Ci dovrebbero essere nella confezione» farnetico cercando di risolvere ciò che ha appena detto.

«Zayn ha buttato la confezione quando me le sono portate a casa, quindi...» afferma facendomi arrabbiare, così mi volto dal lato opposto per non guardarlo, nonostante il mio braccio tiri verso di lui, ciò mi fa stare tremendamente scomoda, ma ignoro il mio fastidio.

Dopo qualche secondo, Harry sospira e sento il materasso abbassarsi sempre più vicino a me, fino a notare che si è sposato accanto a me di pochi centimetri, senza toccarmi, così che il mio braccio sia un po' meno teso e più comodo.

«Sai benissimo che basterebbe poco a dormire entrambi più comodi» afferma ormai a pochi centimetri dal mio collo.

«Lo so.»

«Solo per stanotte, domani potrai tornare ad arrabbiarti e mi potrai urlare addosso quanto sono una testa di cazzo per aver rovinato la vigilia.» mormora.

«Harry... Sai anche tu che non è corretto.»  dico in un sussurro, senza girarmi.

«Non facciamo niente di male, dormiremo abbracciati e basta.» si giustifica e accolgo la sua richiesta, strisciando piano sul lato opposto, in modo da guardarlo e mi avvicino piano, lui sorride e usa il braccio libero  per tirarmi sul suo petto.

The dawn of destiny. H.S.Where stories live. Discover now