12.

921 50 37
                                    

Canzoni da ascoltare quando leggete (trovate la playlist su spotify su idkmels1)

prima parte: Drive Forever Remix - Sergio Valentino

seconda parte: Animals - Maroon 5

terza parte: Where's My Love - Syml

------

Era tutto così soffuso. Stavo correndo forse da almeno mezz'ora cercando di raggiungere quella piccola chiesa in fondo al vialetto contornato di alberi.

Il mio respiro era irregolare, il petto saliva e scendeva freneticamente cercando di mantenere la calma.

Non stavo più respirando, stavo affannando. Le mie narici bruciavano al contatto con il vento primaverile ancora abbastanza freddo.

La chiesa in stile gotico sembrava allontanarsi sempre di più invece di avvicinarsi quando aumentavo la velocità del passo. Il vestito a fiori che indossavo svolazzava con il vento e cercavo di stringermi nella giacca di jeans. Ero grata di aver indossato le mie Converse nere invece dei tacchi.

Lui era lì, ma non con me. Dovevo correre più velocemente.

Mi agito nelle coperte con la fronte sudata e sobbalzo seduta tirando un sospiro di sollievo quando mi accorgo che si trattava solo di un sogno.

È ancora abbastanza buio fuori quando guardo l'orologio e vedo che segna le 4 a.m.

È prestissimo, ma decido di alzarmi per andare a bere un bicchiere d'acqua. Ieri è stata una giornata difficile da mandare giù, a partire dai giornali pieni di mie foto con Harry, a lui che mi ha portata in una specie di studio discografico e subito dopo si è irrigidito trattandomi come se fossi un errore di stampa. In ufficio è stato un caos, ogni 5 minuti arrivava una telefonata da alcuni clienti che mi avevano riconosciuta sulla prima pagina del New York Times.

Raggiungo la cucina e grazie alla luce soffusa della lampada accanto alla macchinetta del caffè riesco a vedere James seduto dandomi la schiena che sta scrivendo su alcuni fogli sparpagliati sul bancone, mentre beve dalla sua tazza. Indossa un camice verde che mi fa capire sia pronto per andare a lavorare. Ieri quando sono tornata, l'ho trovato dormire con la tv accesa sul divano, era sicuramente davvero molto stanco per essersi addormentato mentre guardava un programma televisivo.

Il fatto che lavori così tanto in ospedale, che si stanchi tanto, mi fa tenerezza, immagino non sia facile passare così tanto tempo con la speranza di riuscire a salvare continuamente delle vite sull'orlo del crollo. È una persona così buona e tollerante, penso che sia stata la cosa più bella che mi sia mai capitata da qua a 30 anni della mia vita.

Non appena muovo un piede per avvicinarmi, sembra accorgersi della mia presenza e si gira per guardarmi con gli occhi ancora assonnati.

«Perché sei sveglia a quest'ora? Un altro incubo?» mi chiede con una voce ancora impastata dal sonno, mentre annuisco piano.

«Senti, non voglio infastidirti a quest'ora, ma- si gira del tutto appoggiando quel maledetto New York Times sull'isola della cucina- vorresti spiegarmi che significa?» mi chiede abbastanza calmo, forse per la stanchezza

«Non sapevo ci fossero i paparazzi. Non mi sarei mai fatta vedere con lui, non ti tradirei mai» gli spiego e sbuffa.

«Non è questo il punto, so che non lo faresti e non parlo di questo. Hai pensato almeno per un attimo a cosa penseranno i miei dopo aver letto e visto l'articolo? E i miei colleghi?»

Cosa? Cioè, l'unica cosa che gli importa è il pensiero dei suoi genitori snob e dei suoi colleghi che mi avranno vista a malapena due volte?

«Tu seriamente ti stai preoccupando di cosa possano pensare loro, invece di pensare che sono appena stata paparazzata con colui che ho sempre chiamato "amore della mia vita"?» alzo un po' la voce incredula

The dawn of destiny. H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora