57. Dopo la tempesta, quiete?

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Nei giorni che seguirono allo scontro, Cherry si sentì come se lei ed il mondo avessero deciso di prendere velocità diverse.

Werhunter e il suo corteo, lei compresa, si spostarono dal covo semidistrutto riorganizzandosi come una colonia efficiente di formiche, mentre giornalisti ruspanti becchettavano notizie e le risputavano in titoloni con cui bersagliare televisione, giornali cartacei e digitali, pagine dei social media: era tutto frenetico, veloce, dinamico. Lei no.

Lei sentiva di muoversi ad una lentezza esasperante, come se fosse riuscita a guadagnare solo poche ore rispetto a quando la battaglia era finita. Lasciava che il mondo le sfrecciasse attorno mentre lei, stordita, riprendeva fiato.

Qualunque fosse stato il ruolo della dottoressa Cosmos, sembrava che la sua presenza non fosse più richiesta dai piani di Werhunter, perché non vide più né lei né buona parte degli ex-pazienti dell'ospedale quando si trasferì provvisoriamente nella nuova base.

Solo più tardi avrebbe scoperto che l'incursione al Drago Bianco era servita in primo luogo a prelevare dei talenti che sarebbero stati utili per il prossimo piano di Werhunter, tra cui quello di Ariana e di alcuni dei criminali condannati alla sostituzione.

«Perché avete preso tutti allora? Perché non solo alcuni?» Aveva chiesto Cherry

«Non vogliamo certo rendere chiaro ai nostri nemici cosa è che ci serve» le aveva spiegato Werhunter «Abbiamo confuso un po' le acque. Quelli di cui i poteri non ci servivano, comunque, sono stati ottime esche: li abbiamo lasciati fuori dal sotterraneo durante l'attacco di Adrian, così la dottoressa Cosmos, nel tentativo di difenderli, ha fatto da mastino da guardia anche per noi».

Cherry ricordò che c'erano state delle vittime all'inizio della battaglia. Chissà se era qualcuno tra loro, tra i pazienti "inutili"... «L'avete usata come un'arma?»

«Esatto! Ha tenuto a bada Adrian molto bene, il ragazzo non si è avvicinato affatto al sotterraneo e chi tra i nostri era in pericolo ha avuto tutto il tempo di mettersi in salvo»

«Credi che sia morta?»

«Niente affatto. Anzi, credo che abbia salvato davvero molte delle nostre esche! È viva e verrà certo a sfidarci di nuovo» Werhunter sembrava entusiasta all'idea di scontrarsi ancora con la dottoressa Cosmos «Quel piccolo emissario della dea bendata non può morire così facilmente».

Cherry non pensava che finire sotto un edificio in fiamme e venire bersagliata da un pirocinetico sotto droghe avrebbe potuto essere catalogato come "morire facilmente", ma le faceva piacere che si fosse salvata. Una cosa in meno che avrebbe trovato il modo di insinuarsi nei suoi incubi.

Di notte dormiva male.

Quasi sperava che Ariana si intromettesse nei suoi sogni per avere qualcosa che ne rompesse la routine angosciante, per potersi arrabbiare e sgridarla, minacciarla, usare il suo potere su di lei. Ma Ariana stava alla larga dalla sua testa sin da quando avevano iniziato a collaborare, era amichevole, irreprensibile, non le stava dando alcun pretesto di litigare.

Era tutta colpa del cervello di Cherry che insisteva nel farle sognare Hawk Storm.

Sognava le fiamme, sognava una singola esplosione e il puzzo di carne bruciata. Sognava di stare rannicchiata dentro il capanno buio, tenendogli le mani, e non poteva vedere niente ma poteva sentire il suo profumo di cedro e panni puliti e sentire la sua voce che sussurrava dolcemente: "Anya e Valder non mi devono vedere, hai capito? Loro sono giovani, tu sei giovane". Vedeva Tom e Hawk parlarle in sogno, mentre lei stringeva al petto il puma peluche, e non ricordava cosa le dicessero ma erano sogni brevi ed amari da cui si svegliava realizzando che erano entrambi morti.

Shadowfawn - La Ragazza IpnoticaWhere stories live. Discover now