58. Shadowfawn

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Due rinomati super cattivi, una stella nascente del pop ed una giovane donna ipnotica condividevano il divano per la durata di una trasmissione televisiva.

Cherry stringeva le dita di Ryan, sentendosi rassicurata solo in parte dalla vicinanza di lui.

«Mi fai male» Le sussurrò il ragazzo, provando ad allargare le dita «Per favore, puoi...?».

Lei allentò la presa. Si voltò a cercare il viso del giovane con occhi grandi, quasi spaventati.

«Abbracciami» Gli ordinò sottovoce, tirando le ginocchia contro il petto ed accoccolandosi contro il petto di Ryan

«Hai freddo, Cherry? Sei fredda»

«Shhht!» Cherry lo zittì alzando un indice, incantata dal televisore.

C'era una sorta di presentazione, un macabro pre-show prima di collegarsi con la funzione funebre: immagini di Hawk Storm danzavano sullo schermo, un Hawk vivo ed allegro che rilasciava interviste, si esibiva su un palco, si prodigava in discorsi e sorrisi a Supercanzoni in TV.

Una voce fuori campo ripercorreva la carriera di Mister Storm ed i suoi successi, dai primi singoli musicali incisi alla pubblicazione della Teoria dei Superboomer, il lavoro con Morte Incarnata e quello sul piccolo schermo... Cherry non conosceva più della metà dei riferimenti al mondo dell'entertainment, ma sentiva di non potersi perdere una parola.

«Ci siamo? Siamo in diretta? Ma vi state veramente fidando a lasciarmi in diretta senza supervisione?»

«Per favore, non farci denunciare».

Una donna piccola piccola, che sembrava essere sulla tarda cinquantina, aveva occupato la scena. Aveva i capelli biondi raccolti in una crocchia alta ed era vestita completamente di nero, seduta su una poltroncina, nera anche quella, in uno studio piccolo piccolo come lei. Nonostante la vivacità dello sguardo e della voce nasale e un po' stridula, sembrava essere stanchissima. Qualcuno, un'altra donna, le parlava da fuori campo lasciandola da sola in scena.

«Lo sapete come sono io, non prometto niente» La donna si schiarì la voce, alzandosi le maniche «Che dire? Eclettico, eccentrico, sempre vestito come un tappeto marocchino. Hawk Storm era un uomo straordinario, e non solo perché aveva delle gambe stupende. Ho avuto la gioia, e gioia è proprio la parola giusta, di essere la persona che gli ha fatto da mentore quando ha iniziato il difficile percorso per diventare supereroe nel nostro Paese. Poi ho avuto la gioia ancora più grande di rimanergli amica negli anni a venire. Qui in diretta con voi Super Lucianina, che si sente una merda»

«Luciana, per favore»

«Non è che io mi possa sentir bene, abbi pazienza. Nel caso la notizia non vi sia ancora arrivata... non ce la faccio, puoi dirlo tu?»

«Tra poco sarà celebrato il funerale del supereroe Death Rider, vero nome Hawk Storm, che è morto in servizio combattendo contro Werhunter e i suoi scagnozzi, che sarà trasmesso in diretta tra qualche minuto. Adesso, con l'aiuto di Super Luciana, ci prepareremo a dargli l'ultimo addio»

«Ah, perfetto, con un tono del genere ci puoi fare la pubblicità delle tende da sole, molto elegante. Comunque sì. Sbrogliamo le matasse. Diamo risposte alle domande. Prima di tutto però, se hanno la forza di guardarci ora, rivolgo un abbraccio forte forte a tutti quelli che volevano bene al cerbiattone, che so che eravamo davvero in tanti, e soprattutto ai fratelli Philippus che so essergli particolarmente vicini».

Cherry si chiese se lei potesse essere annoverata tra quelli che gli avevano voluto bene.

Che diritto aveva lei di sentirsi partecipe? Non sapeva neppure se la morte di Hawk la facesse soffrire perché si fosse sinceramente affezionata a lui o per le circostanze traumatiche in cui era accaduta. Lo aveva conosciuto solo per qualche mese, ed era sempre stata fredda con lui.

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