7. Superpoteri

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La professoressa si avvicinò alla lavagna, prendendo il gessetto in mano.

«Quella che per noi adesso è una realtà di tutti i giorni, una volta era materia da favole. Come tutti sapete, la nascita di umani dotati di poteri iniziò ad aumentare esponenzialmente circa centocinquanta anni fa, dando origine agli albori della società in cui viviamo adesso».

La professoressa scrisse "150" alla lavagna, tracciando con un solo gesto un cerchio imperfetto attorno alla cifra.

«Da allora vennero stabilite di nuovo le prime leggi sensate per la regolazione dei poteri. Gale? Hai alzato la mano?».

«Sì, prof. Non c'erano leggi sulla regolazione dei poteri anche prima, nel trecento?»

«Hmm... non le definirei proprio così» la professoressa allargò appena le braccia «Quelle che c'erano nel Medioevo, anzitutto, non erano basate su delle nozioni vere e proprie, ma dall'isteria che quelle rare persone dotate di poteri, pace all'anima loro, suscitavano tra i loro compaesani. Erano norme dell'Inquisizione cristiana che si riferivano alla magia, insomma, a streghe, stregoni e quelle cose che oggi sappiamo non esistere. Inoltre non era tanto "regolazione sensata", dato che si limitavano a cercare di uccidere tutte le streghe e sopprimere ogni forma di magia. Comunque è una fase interessante quella che hai citato, Gale, perché è collegata ad una teoria che si è diffusa parecchio negli ultimi tempi. C'è altro che mi vuoi chiedere?»

«No, va bene professoressa»

«Bene. È la teoria dell'umanità magica, l'idea che negli esseri umani la possibilità per la popolazione di avere poteri è esistita sin dalle prime civiltà, che però hanno soppresso i portatori di questa genetica per motivi sociali. Per questo motivo l'ingentilirsi della nostra società coincide con il manifestarsi dei poteri dell'umanità: è qualcosa che è stato sempre dentro di noi, ma che, tra l'ignoranza e la paura del passato, non si è mai potuto evolvere».

La professoressa si fermò ed abbozzò un sorriso, prima di continuare: «Sebbene sia una teoria a cui, personalmente, mi piace credere, gli studiosi sono molto divisi sull'argomento. Per quelli a cui come me piace questa visione della cosa, è anche possibile che gli antichi pantheon traessero ispirazione da persone dotate di poteri, che avevano ovviamente suscitato scalpore e ispirato diverse storie. Ci avete mai fatto caso? Ogni dio ha un potere unico e un concetto speciale a cui è legato: Zeus aveva i fulmini, Afrodite era capace di fare invaghire qualunque uomo, Marte aveva una forza spropositata. Ma ovviamente alle persone normali i poteri potevano fare paura! Soprattutto quelli offensivi. Ryan, ci spieghi la divisione dei poteri?»

«Nooo prof» il ragazzo si coprì la faccia con le mani, imbarazzato. Ryan era uno studente poco brillante, ma il suo impegno, il bell'aspetto e il carattere disponibile e carismatico lo avevano reso abbastanza popolare tra i coetanei. Lui e la professoressa si erano già resi protagonisti di diversi duetti comici in passato, perciò un paio di sorrisetti si materializzarono sulle labbra di alcuni compagni di classe.

«Sì prof» La Klum annuì solenne, battendo un paio di volte la mano sulla parete accanto alla lavagna «Su, alla lavagna. Voglio il disegnino»

«Ma sono cose dei bambini, lo sanno tutti ormai!» protestò Ryan, però si alzò dal suo banco comunque. Passando accanto al banco di Cherry si esibì in un sorrisetto da "che ci vuoi fare?" nella sua direzione e si strinse nelle spalle, fece una mezza giravolta e si piazzò davanti alla cattedra.

Cherry poggiò il mento sulle mani, osservandolo.

Col sorriso negli occhi azzurri, Ryan prese il gessetto dalle mani dell'insegnate fingendosi incredibilmente scocciato. Si ingobbì appena e mise una mano nella tasca della felpa, poi disegnò tre cerchi sbilenchi uno di fianco all'altro e iniziò a scriverci dentro.

Shadowfawn - La Ragazza IpnoticaWhere stories live. Discover now