6. Due ragazze diverse

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Cherry non divenne mai amica di Maris, ma non smise neppure mai di frequentarla. Anche alle superiori si ritrovarono insieme e finirono per essere persino vicine di banco nella maggior parte delle lezioni che condividevano.

Al di fuori della scuola le due ragazze si frequentavano molto poco: Cherry preferiva di gran lunga imparare a cacciare con sua madre o passare del tempo con Prince, mentre Maris si era inserita in un gruppetto di ragazzi che vandalizzavano i monumenti della città con la vernice spray.

Mentre i voti di Cherry si mantenevano stabilmente sopra la media, quelli della povera Maris erano un disastro.

«Perché non studi? Avresti un sacco di problemi di meno, se lo facessi» Le aveva chiesto una giorno Cherry, durante l'ora di pranzo.

Avevano entrambe da pochissimo compiuto i sedici anni, ma invece di essere tutte e due nella "fase ribelle", si trovavano mentalmente agli antipodi: Cherry era felicissima di essere la gioia e l'orgoglio di mamma e papà, di essere amata dagli insegnanti, e aveva smesso di essere assenteista, mentre Maris era seccata dalla presenza di qualunque essere umano sopra i diciassette anni di età e aveva già bruciato due dei propri libri di scuola. Anche il loro aspetto era diverso, con magliette di colori vivaci e sciarpette leggere per Cherry, mentre Maris sfoggiava vestiti con aria finto-consumata, da punk, e un trucco più pesante che invece di coprire le sue occhiaie da notti insonni, le esaltava creando cerchi più ampi e più scuri.

«Il sistema vuole che tu studi e tu lo fai, eh?» Aveva borbottato Maris, punzecchiando un chicco di mais

«Io credo che il sistema voglia solo renderci migliori» aveva ribattuto Cherry

«Il sistema non vuole renderci migliori, Che. Il sistema vuole renderci profittabili. Vogliono rubarci la libertà»

«Io sono libera»

«No che non lo sei»

«Perché dici questo?»

«Pensaci bene, Che! Cos'è che vuoi davvero?» Maris aveva mollato la forchetta di scatto, facendola tintinnare contro la tavola e aveva guardato l'altra ragazza come se si aspettasse una risposta molto seria.

Cherry ci pensò, sfregandosi le piccole lentiggini (tutti le trovavano graziose e a lei piacevano tantissimo) sul naso. Cos'era che voleva davvero? Non si era mai chiesta quale fosse il suo sogno, le era sempre e solo sembrato di viverlo. Nei libri che leggeva c'erano spesso altre ragazze alla ricerca di qualcosa nella vita, ma a lei erano parse solo molto sfortunate a non esser nate con quello che desideravano già in dotazione.

«Io voglio diventare una cacciatrice. E voglio essere rispettata dalla gente» Rispose Cherry «Voglio fare cose pericolose e voglio girare il mondo»

«E allora perché queste cose non te le vai a prendere?» la aveva esortata Maris «Pensi che la scuola ti aiuterà a realizzare il tuo sogno?».

Un grande sorriso si era allargato sulla faccia di Cherry

«Mamma mi sta già insegnando a cacciare. E poi la gente mi rispetta perché sono molto seria e brava a scuola. Vivo letteralmente con un puma e mamma mi ha detto che quando sarò brava mi porterà con lei a caccia di animali pericolosi, che è anche il lavoro che lo Stato le assegna perché lei ha un'abilità speciale. Grazie a quel lavoro, potrò girare il mondo e vedere un mucchio di cose fantastiche! Io mi sto già prendendo quello che voglio, Maris! E tu?» l'aveva guardata come se fosse un vermetto sulla sua scarpa «Tu cosa pensi di fare, bruciando libri costosi e facendo stupidaggini con i tuoi amici?»

«Non sono stupidaggini!» aveva ribattuto Maris

«Ah sì? Qual'è il tuo sogno? Cos'è che vuoi davvero?».

Shadowfawn - La Ragazza IpnoticaOnde as histórias ganham vida. Descobre agora