37. Maschera di volpe

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La ragazza assottigliò le labbra, incrociando le braccia al petto.

«Io... ho un potere d'ipnosi» Ammise, cercando di non agitarsi troppo. Era inutile tentare di nasconderlo, considerato che conoscere i poteri le une delle altre ed imparare a lavorare insieme sarebbe stato parte dell'addestramento, ma era ancora piuttosto strano dirlo apertamente.

Le due ragazze fecero una piccola "O" di stupore con la bocca in perfetta sincronia.

«Seriamente?» Chiese Anika

«È seria» Anita batté le palpebre

«È seria» ripeté la ragazza nera, scambiando un'occhiata significativa con la cugina

«Da piccola avevo un libro in cui c'era un'ipnotista» fece Anita animandosi, e tornò a guardare Cherry mentre gesticolava «"Mariah, piccola ipnotista" si chiamava, era bello, con tutte quelle illustrazioni azzurre e le parole magiche colorate, no? Te lo ricordi?». Proprio mentre Cherry stava per dirle che non ricordava affatto questo libro, considerato che non l'aveva mai letto, Anika annuì con naturalezza. La ragazza capì che non era a lei, Cherry, che Anita si era rivolta, ma alla cugina, sebbene non si fosse fermata a guardarla. Anita proseguì: «Ma era un fantasy per bambini, cioè, c'erano anche i maghi e gli elfi, non credevo che fosse un potere fattibile»

«Tu parli con tua cugina col pensiero» osservò Cherry, alzando un sopracciglio

«Sì, però i gemelli mentali sono mooolto più comuni degli ipnotisti. Almeno credo. Non pensavo ne avrei mai incontrato uno!»

«Già, noi il nostro potere l'abbiamo preso dai nostri papà! Anche tu l'hai ereditato?» aggiunse Anika

«Oh, è vero, potrebbe! Vieni da una famiglia di ipnotisti?»

Cherry scosse la testa, con un sorrisetto «No. Sono l'unica, che io sappia». Omise di non conoscere nessun altro dei suoi parenti di sangue salvo i suoi genitori defunti.

«Che figata» Fecero le due all'unisono, scambiandosi un sorriso complice, poi Anika le domandò «E fin dove puoi arrivare?»

«In che senso?»

«Cosa puoi fare con i tuoi poteri? Puoi influenzare l'umore delle persone? Oppure fargli imitare i tuoi movimenti? Puoi convincerli di essere una gallina, come nei cartoni?».

Cherry le guardò da sotto le ciglia, decidendo di prendersi una piccola rivincita:

«Credo che questa sia una cosa che scoprirete durante l'addestramento» disse loro, con un sorrisetto sicuro di sé.

Le due gemelle mentali si cercarono quasi subito con lo sguardo. Cherry osservò il modo in cui le loro espressioni cambiarono in modo quasi impercettibile un paio di volte, sintomi della loro conversazione nascosta. Sembravano avere un rapporto confusionario con il contatto visivo, cercandosi con lo sguardo quando stavano comunicando col pensiero ma senza curarsi troppo di guardare l'altra quando la conversazione era ad alta voce.

Ad essere onesti, Cherry non capiva proprio quale fosse il senso di mettere delle gemelle mentali in una task force contro Bloodhound e Werhunter. A cosa serviva il loro potere, se i nemici avevano un lettore del pensiero? A fare una conversazione mentale di gruppo? Farsi leggere nel pensiero più facilmente?

Si rese conto che probabilmente sarebbe stata l'unica a riuscire ad entrare nella task force, questa squadra era per lei solo momentanea, un passo lungo il cammino. Le gemelle sarebbero certamente passate ad altri tipi di impieghi una volta finito l'addestramento; di certo Bedstone e i suoi avrebbero voluto degli adulti competenti per affrontare il più grande supercattivo del secolo... oltre a lei, ovviamente. Accantonò quei pensieri per un'altra occasione, perché qualcos'altro stava richiedendo la sua attenzione.

Shadowfawn - La Ragazza IpnoticaWo Geschichten leben. Entdecke jetzt