Ventinovesimo Capitolo

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Sobbalzo all'improvviso e, cavolo... Pentendomene subito.
Sento la testa pulsare e dolorante. Mi tocco le tempie notando poi la fasciatura. Cerco di fare profondi respiri provando anche a metabolizzare ogni cosa.
La situazione in cui mi trovo, la stanza improvvisamente cambiata.
Mi chiedo se sia successo qualcosa o se... Sono diventato pazzo forse? Era un sogno? Anzi, incubo?
Dov'è Levi?

Scendo velocemente dal grande e confortante letto, spostandomi di dosso le graziose lenzuola in seta color panna. Mi guardo in giro e la stanza è l'esatto opposto di quella in cui stavo prima. Diversa dalla mia e da quella di Levi. Sembrava più la stanza di un vero e proprio hotel.
Tutto sembra piuttosto grazioso, ben abbinato e sistemato. Ma non è la cosa più importante adesso.
Cammino scalzo sul parquet scuro mentre sento una voce poco lontana dalla camera in ui sono. Apro leggermente la porta ritrovandomi davanti la nuca di Levi dietro ad un divano pallido.
I miei occhi si riempiono di lacrime e... Prego, scongiuro chiunque si trovi lassù che sia tutto vero.
Lui chiude una chiamata sbuffando stanco e irritato probabilmente dalla conversazione appena terminata. Si passa una mano fra i capelli gettando il telefono sul tavolino davanti a lui.
Si alza all'improvviso, si sistema i vestiti e fa un passo verso sinistra come per andarsene. Improvvisamente si ferma. Si ferma per qualche secondo. Volta il viso verso di me e, incredulo, mi guarda.
Era come se fosse diventato all'improvviso una bambola do porcellana.

-Levi...- sussurro il suo nome e mi sento così felice ma al tempo stesso distrutto. Tiro su col naso e aspetto che qualche sua parola, qualche suo gesto mi riempia il cuore.

La sua espressione cambia e da sorpresa cambia in sollevata. Con passo svelto si avvicina a me gettandomi le braccia attorno al collo -va tutto bene- mi sussurra all'orecchio -ci sono io adesso- mi stringe forte e per quanto possa sentirmi stordito vorrei che non smettesse più.

-Cosa... Cosa è successo?- gli chiedo -come sono finito qui? Come mi hai trovato?- altre mille domande mi attraversavano la mente. Lo guardo negli occhi cercando risposte.

Lui sospira abbassando lo sguardo -parleremo più avanti, meglio se ti riposi un po'- mormora dolcemente accarezzandomi la guancia con una mano. Sentivo la sua pelle contro la mia, le nocche e le punta delle dita gelide. Una sensazione fin troppo piacevole che mi era mancata come nient' altro al mondo.

Mi trascinava con se ripercorrendo i passi che avevo percorso poco fa. Dopo avermi fatto distendere nuovamente sul letto lui si sistema nell'altro e, rivolto verso di me, mi guarda come se fosse la prima volta e mi stesse già perdendo.

Sento che c'è qualcosa che non va. Tutta questa tranquillità improvvisa, lui così... Non saprei dire come. Ma so, ne sono certo, che c'è qualcosa che lo preoccupa. So che sta cercando di far finta di nulla.

-Levi...- mormoro il suo nome, ed è come se respirare sia diventato più difficile e pesante del normale. Le parole di Riumi mi tornano in mente, ma nonostante tutto non posso guardarlo e non pensare che sia mio. -Dimmi cos'è successo. Cosa sta succedendo...- lo supplico con lo sguardo mentre la preoccupazione mi divora -come mi hai trovato?- la cosa per cui sono più curioso. Come.

Lui abbassa lo sguardo, sospirando tristemente -non l'ho fatto... Questo è il problema- la sua voce sembrava provare rabbia, una rabbia immensa -non sono riuscito a trovarti-. Lo guardo confuso, sorrido nervosamente non trovando un senso -ma sono qui, con te...- è come se le mie parole non valessero in questo momento. Lui non mi guarda, come a non averne il coraggio.
-Eren... Devo dirti una cosa- ammette, la sua espressione accigliata inizia a spaventarmi. Non è un sogno, giusto? Io sono davvero con lui.
-Eren...- pronuncia di nuovo il mio nome -abbiamo patteggiato, se così si può dire- stringe i denti non riuscendo quasi a dirlo -lui ti ha lasciato andare-
Finalmente mi rilasso. Sono realmente qui, realmente con lui -bene...- sospiro sollevata.

Ma l'espressione di Levi non cambia, rimanendo stranamente cupa. Dopo pochi secondi realizzo -cosa devi fare in cambio?- lo mormoro appena. La sua risposta mi farà male, lo so già. Levi si guarda attorno rimanendo in silenzio -cosa?- insisto.

Finalmente mi guarda negli occhi e... E già solo il suo sguardo riesce a pugnalarmi il cuore. Ho paura. Sono terrorizzato.

-Devo stare con lui- finalmente lo ha detto. Finalmente so.
Indietreggio di poco sconvolto -cosa? No... Tu non...- mi mancano le parole -non puoi, tu...- mi lacrimano gli occhi, ho il presentimento che non riuscirò a fermarmi. -Come puoi farlo?- gli domando.
Lui scuote appena la testa -devo.- sussurra anche lui quasi in lacrime.
So che non dovrei, so che lo sta facendo per me... Ma non riesco a non odiarlo in questo istante. Finalmente l'ho riavuto e già ci devo rinunciare? No. Non ci riesco.

-Non posso lasciarti andare di già...- tento di trattenere almeno i singhiozzi mente lo guardo. Tutto questo fa male ad entrambi. Levi cerca di mostrarsi calmo mentre il suo sguardo si sposta nuovamente altrove -troverò una soluzione. Ma tu devi ascoltarmi adesso, okay?- deglutisce per poi ispirare profondamente.
Si avvicina a me, mi prende dalle spalle avvicinando il suo viso al mio -io andrò via, lontano. Così che non potrà farti mai più nulla. Va bene? Troverò un modo per tornare da te. Io...- mi guarda negli occhi disperato. Mi bacia. Un piccolo semplice bacio che riesce a distruggermi. È davvero questo l'ultimo ricordo che avrò di lui?
Chiudo gli occhi, cercando di memorizzare il più possibile. Il tocco delle sue labbra, le sue mani, i suoi occhi, il suo profumo... Ogni suo colore, ogni sua sfumatura.

Non posso far a meno di sussurrargli tra le labbra -ti prego, torna-.
La fronte di Levi si sistema sulla mia spalla -mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare... Mi dispiace così tanto- nasconde così le sue lacrime, mostrando comunque debolezza, debolezza per me. -Cazzo se ti amo- aggiunge con un filo di voce.
Lo stringo forte, non voglio lasciarlo andare.

Dopo un po' rialza la testa -dovrai continuare la tua vita, vivere i tuoi giorni anche se non sarò con te. Magari trovare anche qualcun altro...- ridacchia -a me sta bene. Va bene se vorrai farlo- sembra quasi arreso all'idea che lo dimenticherò presto, come se fosse possibile. Come se fosse facile.
-Ti manderò dei soldi ogni tanto, okay? Così magari...- lo interrompo subito -a me non servono i tuoi soldi e non potrei mai volere qualcun altro al di fuori di te- cerco di trasmettergli la mia sicurezza. Spero di averlo fatto.
-Devo andare adesso- sospira e, nonostante le sue parole, rimane immobile di fronte a me. -A presto Mr. Yäger- mi sorride dolcemente e sento la malinconia avvolgermi.
-A presto Mr. Ackerman..-

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 26, 2023 ⏰

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Sʜᴀᴅᴇs Oғ Yᴏᴜ • Sfumature Di Te • ERERIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora