Trediciesimo Capitolo

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SIA CHIARO QUESTE PARTI SONO STATE SCRITTE NEL 2016
I capitoli se non mi sbaglio dovrebbe essere 24 (scritti sempre nel 2016) mi versogno un po' a ripubblicare queste cose da sedicenne con gli ormoni a palla but la storia è questa e voglio lasciarla così com'è.
In ogni caso voglio dare anche una fine a questa storia, soprattutto perché se la merita. E che cazz, dal 2016 che sta qui ferma
Perciò godetevela fino al ventiquattresimo capitolo, ovviamente il venticinquesimo non sarà l'ultimo- macché
Consigli per una eventuale fine? Lmao

Sayo~

Mugugno.
Passo una mano sul viso. La luce entra dalla finestra, anche se non è molto forte le do le spalle, infastidito. Mugugno ancora una volta, sentendo qualcosa di freddo sfiorarmi il petto.

-Smettila. Sei fastidioso- borbotta infastidito qualcuno, sento la sua presenza di fronte a me. Il suo respiro che mi accarezza la pelle anche se è lontano, la sua mano scivola sul mio petto, accarezzandomi la pelle.
Apro lentamente gli occhi, ritrovandomelo davanti. I suoi occhi scrutano la sua mano, come se ci fosse la possibilità di un suo sbaglio. Le sue labbra sono chiuse in una linea dura, i capelli seppur spettinati gli danno un aria attraente e delle leggere occhiaie sotto gli occhi, se non cambiava quel suo sguardo sempre serio e freddo.

-Firmerai il contratto?- mi domanda con voce rauca, escludendo il silenzio tra di noi.
-Devo proprio?- chiedo io, insicuro. Perché firmare un contratto? Tecnicamente non è neanche un vero lavoro. Perché questo muro fatto di carta verso tutti?
Lui annuisce pigramente, alzando finalmente gli occhi. Incrociandoli con i miei.

-Per avere una cosa...- mormora -bisogna toglierne un'altra- termina così quella frase. Smettendo di incrociare il mio sguardo, affonda il viso sul mio collo, e sento le sue labbra calde sulla pelle.
Mi lascia un piccolo bacio, mentre quel profumo che lo caratterizza tanto mi invade le narici.

Una scia di baci e morsi percorrono il mio collo. La sua lingua accarezza la mia pelle, in modo straziantemente lento.
Sento i suoi denti mordermi la mascella, mugugno in modo più sonoro, mordendomi il labbro.

Si mette a cavalcioni su di me. Continua a baciarmi mentre io inizio ad ansimare.
-Dimmi che mi vuoi...- sussurra muovendo il bacino, in tanto le sue labbra non lasciano la mia pelle.
-Dillo- mormora in modo più insistente, rabbioso quasi. -I-I...- non riesco a parlare chiaramente, la voce mi muore in gola e i miei denti stringono ancora di più il labbro inferiore per l'ansia.

-Cosa?- domanda malizioso, facendo scivolare la sua mano verso il mio ventre.
-I-Il contratto...- balbetto. Non so perché, ma quella parola mi è uscita di bocca da sola.

La sua mano si ferma, insieme ai suoi baci e a tutta l'emozione del momento.
-Giusto...- la sua malizia, quel briciolo di allegria che fino ad ora non mi ero accorto che avesse, scompaiono in quel breve attimo che scivola dalle nostre mani, sfiorando le dita incapaci di stringerlo.
Rimane solo la freddezza e quella che credo sia delusione. Delusione verso di me. Non ne sono certo.
Le mie parole sono state in grado di ferirlo? Eppure, lui è così...
Non trovo un aggettivo per definirlo, anche perché ogni mio pensiero viene annullato da un suo piccolo gesto. Un bacio.

-Questa sarà l'ultima volta- si stacca da me solo qualche secondo per pronunciare quella frase. Ma subito dopo riunisce le nostre labbra, accarezzando le mie guance con le sue fredde dita.
Mi morde il labbro, talmente forse che senti il mio stesso sangue mentre la sua lingua inizia a cercare la mia.

-Non.Farlo.Capito?- mi domanda tenendo il suo viso vicino al mio. -Non fare cosa?- domando respirando profondamente.
Lui si avvicina ancora, sentendo le sue labbra sfiorare nuovamente le mie, ma non le tocca. E questo gesto mi fa girare la testa, quanto impazzire.
La sua lingua passa su tutto il mio labbro, pulendolo dal sangue. Lo assapora, per poi approvare con un gemito.
-Non morderti il labbro, altrimenti sarò costretto a farlo io... A modo mio- mormora, mi bacia, e in fine scende dal letto compiaciuto.

-Va a farti una doccia- ordina -prenditi tutto il tempo che vuoi- completamente nudo, cammina tranquillamente per la stanza raccogliendo i vestiti a terra.
-Dirò a Smith di comprarti dei vestiti nuovi- di volta verso di me, mostrandosi senza imbarazzo. Abbasso lo sguardo, comprendimi con le coperte ricordandomi che anch'io sono nudo.

-Ehm... D'accordo Mr. Ackerman- sento le mie guance andare a fuoco, mentre quell'immagine di lui in quel modo, non scivola via dalla mia testa. Anzi, si ripete in continuazione quasi a farlo apposta.

-Eren?- la sua voce pronuncia il mio nome, curioso e divertito -non dirmi che ti vergogni- abbastanza divertito, si avvicina al letto. Non ha alcuna intenzione di coprirsi.
-Non mi vergogno- mento, coprendomi il più possibile.
-Mi hai già visto nudo, e io ho visto te- prova a convincermi ma non ci riesce -sposta il lenzuolo- ordina in modo fermo e convinto.

Sgrani gli occhi a quell'ordine -C-Cosa?- chiedo balbettante. Lui sospira, tira via il lenzuolo che mi copriva, lasciandomi senza niente.
Mi accovaccio su me stesso coprendomi con le mani il viso. Sento il letto muoversi segno che lui c'è salito sopra.
Mi sposta le mani via dal viso, ma continuo a guardare in basso. -Se solo non mi aspettassero in ufficio...- sospira -ti fai urlare il mio nome- mi alza il viso prendendo con due dita il mento -ti farei venire il mal di gola- mi bacia -e sto seriamente pensando di arrivare in ritardo oggi-.

Sʜᴀᴅᴇs Oғ Yᴏᴜ • Sfumature Di Te • ERERIWhere stories live. Discover now