Ventesimo Capitolo

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Mugugno strizzando gli occhi per il leggero dolore alla vita, sfioro appena una natica strozzando un piccolo mugolio.
Mi sento così leggero, nudo... Nel vero senso della parola. E beh, è così.
Mi metto seduto nel letto guardandomi attorno. Noto quella pila di fogli sul comodino accanto a me, mentre una preziosa penna d'argento è delicatamente poggiata su essi. So già cosa trattano tutti quei fogli, mi chiedo se, firmandoli... Cambierà qualcosa...
Mi vengono in mente le parole che mi sono uscite, per sbaglio. Sospiro pesantemente guardando quei fogli. Dovrei...?

La porta si apre nel momento stesso in cui inizio a pensare ad una decisione. Sì o no?
Levi entra con un passo pesante, il suo sguardo non è dei migliori. Addir il vero non lo è quasi mai, però questo fa quasi paura.
Mi guarda per brevi attimi e, anche se per pochi secondi, quello sguardo pieno di collera scompare. Lo guardo assonnato stropicciandomi gli occhi con le mani mentre i suoi occhi si abbassano verso il pavimento.
Raccoglie i miei vestiti lanciando meli addosso -vestiti- ordina con la stessa incazzatura che ha il suo sguardo.
Lo guardò perplesso per poco, ma poi mi alzo mettendomi frettolosamente i boxer, vergognandomi della mia nudità nonostante tutto.

Vedo che cammina frettolosamente verso il bagno, sento dei strani gemiti soffocati è pieni di... Dolore?
Alzo appena lo sguardo mentre contemporaneamente cerco di mettermi i jeans senza guardare dove diamine metto i piedi. Lo vedo prendere un piccolo tu vicino arancione, fa cadere qualcosa sul palmo di una mano per poi ingerire quelle che probabilmente sono...
Mi lancia uno sguardo omicida, che se solo potesse... Ti ucciderebbe davvero.

Abbasso lo sguardo maneggiando, impacciato per l'agitazione, con la zip dei pantaloni.
Cerco di apparire calmo, come se non l'avessi guardato preoccupato e subito dopo beccato da lui stesso.
Sento i suoi passi, ma tengo lo sguardo basso per paura di incontrare il suo...
Mi metto la maglietta, con la stessa "calma" con cui ho messo i pantaloni. Impresso, sperando di non farmi sentire, quando mi accorgo di aver infilato la testa in una manica del braccio...
Sfilo via la maglietta spettinandomi ancor di più i capelli, sbuffo nuovamente passandomi una mano fra la chioma castana.
Alzo appena lo sguardo, no tanto un Levi perso nel guardarmi. Faccio finta di nulla, ma i suoi occhi mi ricordano gli artigli degli avvoltoi, osservano attentamente ogni centimetro della mia pelle nuda al suo cospetto. Ancora una volta.

-C-Credo che dovrei andare...- balbetto appena alzando e riabbassando lo sguardo.
Si avvicina, con lo stesso passo deciso di sempre, mi sfiora prendendo qualcosa alle mie spalle. Sento ancora il suo profumo... È come una potente scarica di adrenalina che mi attraversa la schiena espandendosi in tutto il corpo.
Mi sbatte contro il petto la pila di fogli, penna compresa -prendi una decisione...- il suo tono è deciso, sicuro di se, come sempre infondo. Ma più... Determinato -...moccioso- mormora in fine.
Guardo il suo viso che sfiora il mio, ma non con malizia. Si allontana in modo lento, lasciandomi il tempo di osservare quelle labbra che sembravano mie la notte scorsa.
-La colazione te la preparerà la signora Han... Dopo dì a Smith quando sei pronto e ti riaccompagnerà a casa- mi da le spalle e questa volta si allontana con un passo più calmo, -e tu?- chiedo con tono basso.
Lui mi guarda con la coda dell'occhio -ho fatto quello che dovevo fare...- risponde freddamente tornando sui suoi passi e uscendo dalla stanza.
Lo guardo mentre si allontana, lo vedo così diverso, come se fossimo tornati al punto di partenza.

Poggio delicatamente i fogli sul ripiano in cucina. La signora Han rimane davanti ai fornelli, impegnata nel prepararmi la colazione. Di tanto in tanto si volta verso di me e ci scambiamo dolci e piccoli sorrisi.

Su quel piatto pallido noto finalmente qualcosa di colorato oltre me. Un omelette.
Non ne ho mai provata una prima d'ora, non vedo molta differenza con una comune frittata.
La signora Han si appoggia al bancone, di fronte a me, mi guarda come se stesse aspettando qualcosa. Vuole guardarmi mangiare?
Sorride appena vedendo che, con coltello e forchetta, ne taglio un pezzo.
-Hai una laurea, giusto?- domanda continuando a fissarmi, mastico lentamente annuendo alla sua domanda. Lei sospira -eppure sembri un bravo ragazzo, anche intelligente... Perché sei qui?- mi guarda col fare protettivo e preoccupato, forse anche confuso, mentre curva le sopracciglia in cerca di risposta.
Cosa le dico? Un caso? Soldi? Perché...? Non so nemmeno io perché mi trovo qui... Volevo solo far leggere la mia storia e sperare in una pubblicazione. Tutto questo non era previsto. Alzo le spalle tenendo la testa bassa -non lo so...- mormoro sentendo gli occhi pizzicare, provo a far finta di nulla continuando a fare quello che stavo facendo. I debiti di Hanji, credo di non volere altro oltre questo. Ma lavorando onestamente è come si deve potrei pagarli io in poco tempo. Lo so, l'ho sempre saputo. Ma allora perché mi trovo ancora qui?
-Ci dev'essere un motivo per la tua presenza qui, adesso... E quando l'avrai trovato...- sospira mettendosi eretta e guardandomi come per biasimarmi -pensaci bene, se ne vale la pena o no- mi passa accanto accarezzandomi amorevolmente la spalla -il piatto lascialo pure nel lavello- sussurra -ci penserà questa vecchia signora a pulire, non preoccuparti- urla mentre anche lei si allontana.

Sento uno strano peso sullo stomaco, non so se sia colpa della colaIone preparata dalla signora Han, oppure le sue parole.
Un motivo... Se non per Hanji, se non per la mia storia, se non è per me... Perché? Quale ragione ho di firmare? Non mi sono mai piaciute le cose facili. Servite su un piatto d'argento, pronte per me. Ho sempre preferito sudare per ottiene ere ciò che voglio, guadagnarmelo.
Un motivo... Ci penso ancora...
L'immagine di Levi in piedi, mentre prende qualcosa invade la mia mente. I miei pensieri cambiano, sostituiti da curiosità e preoccupazione. Chissà a cosa gli servono quelle pillole...

Spazio autricina:
Buona sera miei cari
E buongiorno per chi come me fa uno schifo di vita la notte perciò va in coma il pomeriggio fino a tardi :D
ANYWAY NY FRIENDS

Ho pubblicato questa nuova storia molto wow and mi piacerebbe molto se qualcuno la cagasse (in parole molto brevi) 🖤
So please ditemi che ne pensate

Sayo~

Sʜᴀᴅᴇs Oғ Yᴏᴜ • Sfumature Di Te • ERERIWhere stories live. Discover now