𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 12

530 47 42
                                    

Uscimmo da scuola, era l'ultima settimana prima delle vacanze natalizie. L'aria era pungente e la gente iniziava a vestirsi con abiti di lana per ripararsi dal freddo.

«Che si fa domani sera?», domandò Brooke mentre camminavamo sull'asfalto per tornare a casa, «è sabato e di sicuro non voglio sprecarlo a stare a casa»

«Centro città e pub?», propose Payton.

«Andata, ho bisogno di un mojito», accettò la mia amica, per poi voltarsi verso di me, «tu ci stai, t/n?»

Feci spallucce, «ancora non lo so, vi faccio sapere di pomeriggio»

«Tanto si sa che lo dimenticherai», rise Payton.

«Se non mi dai risposta entro le 20:00, sappi che ti chiamo», continuò Brooke.

Scossi la testa ridendo, «va bene, va bene, state tranquilli»

Tornai a casa, la prima cosa che feci è gettarmi a peso morto sul letto con il cellulare. Ero stanca, non mi andava di fare nulla dopo una mattina intera passata in classe, e soprattutto ero giù di morale a causa di Cory.

Guardai tik tok, continuavano a spuntarmi video sullo shifting e automaticamente gli angoli delle mie labbra si rizzarono in un leggero sorriso.

Il mio primo pensiero andò a Draco.

Non vedevo l'ora che si facesse notte per tornare nella dr.
Passai tutta la giornata sul letto a non fare assolutamente nulla, quando si fece ora di cena e mia madre mi chiamò a tavola.

Non feci a meno di notare che mio padre non fosse presente, non volli fare domande per non far pesare a mia madre questa cosa, e soprattutto non mi andava di continuare a pressare questo suo pensiero angosciante.

Dopo cena guardai un po' la tv e poi iniziai a prepararmi per andare a dormire. Feci una doccia calda e andai a mettere il pigiama, ma proprio mentre stavo mettendo la maglietta, sentii la serratura della porta d'ingresso schioccare.

-È tornato-, il primo pensiero che mi tuonò in mente fu questo.

Aprii uno spiraglio della porta della mia stanza ed una puzza di alcool varcò violentemente le mie narici.

Cazzo, non di nuovo. Non succedeva da tempo.

Sentii il suo timbro di voce pesante, proveniente da soggiorno, urlare di rabbia. La voce dolce ma allo stesso tempo disperata di mia madre tentava di calmarlo, ma potei udire la sua ira crescere e dei rumori secchi e forti, tali a quelli di uno schiaffo.

Iniziò a mancarmi il fiato come manca ad un claustrofobico dentro ad una stanza buia e piccola, le mie mani stavano tremando come le foglie attaccate ad un ramo instabile e secco in autunno.

Mi sentii soffocare, i miei occhi iniziarono ad umidificarsi mentre tentavo di tappare le orecchie come fanno bambini quando non vogliono sentire una brutta notizia.

Poggiai la schiena contro il muro, scivolai contro di esso continuando a spingere con forza i miei palmi contro le orecchie, con l'intento di soffocare quei rumori soffusi che mi laceravano l'anima come se un gatto la stesse graffiando fino a farla sanguinare.

Chiusi gli occhi, li strizzai lasciando che le lacrime rigassero le mie guance ed il mio petto si incrinasse come un riccio che tenta di rifugiarsi in se stesso.

Sembrava un interminabile incubo, ogni volta.

Presi un paio di auricolari e misi della musica, in modo tale da distrarmi e tentare di scappare via da tutta l'agonia che mi stava lacerando in quel momento. Mi stesi sul letto, con un groviglio di pensieri ammucchiati nella mia mente e gli occhi gonfi e rossi che chiedono riposo.

You saved my life | Draco Malfoy (+16)Where stories live. Discover now