𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 23

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Aprii gli occhi, ma li chiusi subito dopo a causa della luce dei raggi solari che mi colpiva le iridi. I miei capelli erano sparsi sul prato e l'erbetta appena tagliata pungeva sulle mie guance.
Un vestito bianco, con delle piccole margherite colorate sparse sulla seta, accarezzava il mio corpo donandogli morbidezza.

Sollevai il busto, il cinguettio degli uccellini cullava le mie orecchie in una sensazione di tranquillità, mentre la natura mi immergeva nel calore di un abbraccio.

«Finalmente ti sei svegliata», esordì qualcuno alle mie spalle, «il sole ti rilassa talmente tanto da farti addormentare sul prato del giardino comune, in pieno pomeriggio?», un filo di divertimento accompagnò il suo tono di voce.

Un sorriso attraversò le mie labbra non appena mi voltai verso di lui. La luce dei raggi creava un gioco di colori con i suoi capelli, come se si stessero fondendo in una cosa sola.

Mi alzai velocemente e corsi verso di lui con le braccia spalancate, «Draco!», lo avvolsi in un abbraccio, stringendolo a me. I nostri corpi erano attaccati ed i nostri cuori battevano all'unisono, bussandosi a vicenda nel petto.

«Ehy, ehy», rise il ragazzo alla mia reazione, «che ti prende, sembra che non mi vedi da un'eternità», le sue dita si imbucarono nei miei capelli, accarezzandone ogni ciocca racchiudendo tutta la sua dolcezza in un gesto.

Risi, «mi fai quest'effetto, dovresti saperlo, Malfoy»

Accennò uno dei sorrisi più sinceri che un essere umano potesse fare, l'autenticità era affacciata nei suoi occhi, in modo tale che io riuscissi a leggerli con un semplice guardo. La sua mano accarezzò la mia guancia, a primo impatto le dita fredde mi fecero irrigidire, ma solo per un attimo, perché quella carezza mi sciolse subito dopo.

«Hai qualcosa tra i capelli», prese dalla mia ciocca, che era spostata dietro l'orecchio, una margherita bianca, e me la mise sotto al naso.

Le mie dita la afferrarono per il gambo, appena sopra le sue, e quel piccolo fiore galleggiava in mezzo a noi, «hai mai fatto "m'ama, non m'ama"?», spostai lo sguardo verso di lui.

A quella domanda, Draco annuì, «chi non lo ha mai fatto? Da piccolo, andavo sempre nel grande giardino di casa insieme a mia madre, prendevamo il primo fiore che ci capitava sott'occhio e iniziavamo a staccare, a turno, petalo dopo petalo, recitando la filastrocca»

«Ma avevamo inventato una regola», continuò, «chi straccava per ultimo il petalo, perdeva, e doveva pagare pegno»

«Devo prenderla come una sorta di sfida?», gli lanciai un'occhiata competitiva.

«Può darsi», un sorriso di fierezza di espanse sul suo volto pallido, «lascio scegliere te chi sarà il primo dei due ad iniziare, ma senza contare i petali, o non vale»

«Bene», ci pensai un attimo, ma non per troppo tempo, «inizia tu, allora»

Iniziammo a staccare i petali, uno ad uno, ognuno rispettando il proprio turno, «non m-..», feci per staccare un altro petalo, ma mi fermai all'istante, con un morso di paura nella mia espressione, «Draco...lo vedi anche tu?»

Alcuni petali della piccola margherita, stavano diventando neri, come un parassita che si propaga, lasciando marcire ogni cosa che invade.

«No, cosa?»

«I petali», aggrottai le sopracciglia confusa, «stanno diventando...neri»

«Ma che dici», scosse la testa scettico.

Con un nodo al petto, ignorai i giochi che mi stesse provocando la mia mente e continuai a staccare i petali.

Ma più torcevamo pezzi di quel fiore, più il parassita continuava a divorare, ed il suo colore diveniva pece.
Osservai l'ultimo petalo, interamente nero.
Avvicinai le dita, spogliandolo del tutto.

You saved my life | Draco Malfoy (+16)Where stories live. Discover now