𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 20

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Lo Yin e lo Yang. Due elementi che, uniti, rappresentano un simbolo. Un simbolo che, se osservato con gli occhi del cuore, ti lascia cogliere ogni significato che giace dietro la sua apparenza.
A primo impatto possono sembrare due onde che si abbracciano, due gocce che si sfregano tra loro.
Opposti, come il sole e la luna;
Come il giorno e la notte;
Come l'acqua ed il fuoco;
Come il bene ed il male;
Come il freddo ed il caldo;
Come il bianco ed il nero.
C'è una particolarità racchiusa nello Yin-Yang, ovvero che entrambi contengono il seme dell'altro.
Come se completassero a vicenda quelle parti incomplete di loro stessi;
Come se il vuoto di uno può essere colmato da un pezzo di cuore dell'altro;
Come se l'uno può condizionare l'altro;
Come se anche il bene, negli abissi della propria anima, è in grado di contenere del male e viceversa.
Perché si sa, il bianco può diventare nero,
il caldo è in grado di diventare freddo.
E il giorno, alla fine, diventa notte.

*

Due mesi dopo, la neve si era sciolta, il sole l'aveva portata via con il calore dei suoi raggi. Sembrarono passare il fretta, i giorni volarono con la stessa velocità di un'aquila che afferra la sua preda in picchiata.

Era un caldo pomeriggio, camminavo impacciatamente verso il Lago Nero, tenendo le mani sulla borsa a tracolla, che pesava un po'.

«Ce ne hai messo di tempo», Draco era già seduto su un telo steso sull'erba.

«Sono andata a prendere una cosa», mi sedetti togliendo la borsa e ribaltandola sul telo, facendo cadere tutto ciò che vi era all'interno, «ho in mente un gioco», mi sedetti a gambe incrociate e alzai le sopracciglia non appena notai lo sguardo confuso del ragazzo guardare gli oggetti per terra.

«Perché hai preso due...tele», spostò gli oggetti per vederli meglio, «dei pennelli, dei piatti e degli acrilici?»

«Tu sei bravissimo a disegnare, io diciamo che me la cavo, quindi ho pensato di prendere una tela ciascuno, iniziare a disegnare qualunque cosa, e scambiarcele ogni 10 minuti», gli passai una tela prendendone una anch'io, «entrambi i disegni avranno qualcosa di noi, ce li saremo completati a vicenda;
Tu ne inizierai uno che terminerò io,
Ed io ne inizierò uno che terminerai tu»

Mi guardò con gli angoli delle labbra incurvati verso l'interno, «lasciami indovinare, non posso tirarmi indietro, giusto?»

Ridacchiai, «molto perspicace, Malfoy», presi un pennello e ne bagnai le setole con dell'azzurro molto chiaro, «inizia a contare»

Iniziai a dipingere tutta la tela con quell'azzurro della stessa tonalità di un fiordaliso, riuscendo a completarla solo per metà, «time out, i 10 minuti sono passati»

«Di già? Aspetta», sbuffò e bagnò il pennello nell'acqua.

«Le regole sono chiare, passa», gli porsi la tela e lui fece lo stesso con la sua, nonostante sul suo viso era spuntata un'espressione di disappunto.

La osservai, era tutta nera, «come sei cupo, metti un po' di colore»

Si fermò con il pennello a mezz'aria che stava per toccare la tela e alzò gli occhi, le setole erano nere, «va bene questo, il nero è un bel colore, guarda che elegante»

Scossi la testa ridendo e continuammo. Eravamo entrambi concentrati ad accarezzare l'arte con la nostra fantasia, facendo danzare il dipinto da una parte all'altra, tra le nostre mani, come in un tango.

Alzai lo sguardo verso di lui ed un sorriso spontaneo sorse lentamente sul mio viso: i suoi occhi erano puntati verso il basso e le pupille guizzavano in quella tela, come se stesse seguendo con lo sguardo una palla che viene ripetutamente calciata;

You saved my life | Draco Malfoy (+16)Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon